rosone

29 Marzo 2014 - Ambiente e Bellezza

Iniziativa dell’Ufficio della Pastorale del Sociale e del Lavoro in collaborazione con L’Accademia delle Belle Arti

AMBIENTE E BELLEZZA
Nell’ambito dell’iniziativa “AMBIENTE E BELLEZZA” che si prolunga nel tempo con la Collettiva d’Arte e gli eventi ad essa collegati, è situato il Convegno “Coltivare la Bellezza per risanare l’Ambiente” tenutosi nel Centro Culturale san Rocco  nella città di Fermo il 29-03-2014. Esso muove dall’esigenza di ragionare sulla responsabilità di un gruppo sociale nel disegnare l’ambiente in cui vive e di riconoscere la propria identità attraverso la bellezza che lo stesso esprime; l’ambiente è inteso come habitat, come paesaggio in cui si snodano “ scene abitate che permangono nel tempo”(Bottoli).
Purtroppo si vive un’epoca pervasa dal desiderio di soddisfare bisogni indotti, non essenziali, per raggiungere ad ogni costo uno “status symbol”;  si consumano così anche  il tempo e lo spazio dei nostri paesaggi dimenticandone la storia e la bellezza, compromettendone il futuro.
La mission di questa esperienza è quella di fermarsi a riconsiderare il rapporto tra l’habitat ed i nostri stili di vita, a cercare la bellezza intesa come armonia nei luoghi e nella storia culturale di un territorio; ciò è essenziale per il benessere dell’uomo di oggi e delle generazioni future.
Il Salmo n° 8 che recita“ Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, ed il figlio dell’uomo perché te ne curi…” citato dall’Arcivescovo Mons. Conti che ha dato inizio al Convegno, ha assunto il significato di un ringraziamento al Signore per aver così a cuore le sorti dell’uomo, ma anche del
ricordare la  Bellezza di un atto di Amore originario che va perpetuato nel tempo per riflettere la vera immagine di Dio.
Il primo relatore, Professor Aldo Bottoli, Docente dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata,  citando l’affermazione di Clement Gilles: << Il paesaggio è ciò che si rivede dopo averlo osservato>>, afferma che il paesaggio lo abbiamo già dentro di noi perché è costituito da esperienze vissute nel tempo; l’idea del bello ci proviene dalle qualità che percepiamo tramite i sensi che ci danno piacevolezza. Egli rivendica “ il diritto al paesaggio” non solo di chi abita quel territorio, ma anche di chi lo visita, perché siano  promosse esperienze sensoriali che donano benessere; riconosce che c’è un responsabilità etica nel pensare, nel progettare, nell’articolare il senso evolutivo del paesaggio; ricorda che le scelte effettuate in un territorio rivelano il carattere identitario del gruppo sociale che lo abita e la visione dei valori che esso esprime.
 L’arte racconta questa visione e dona immagini che sottopone alla nostra attenzione. Essa è nello stesso tempo occasione di godimento ed evento educativo che invita chi ammira a fermarsi a pensare. Il professor Bottoli ricorda come l’arte abbia iniziato tardi a donarci immagini di paesaggi, (Leonardo da Vinci nel 1494, seguito da Giorgione che descrive La tempesta nel 1508) perché un tempo la natura era considerata un ostacolo per l’uomo, incuteva paura; solo quando, con il progresso, si è riusciti ad affrontare gli ostacoli naturali, l’uomo ha iniziato a goderne ed a rappresentarla.
Frà Pietro Maranesi, docente di Teologia in Assisi, nella sua relazione : “ La bellezza come sorriso di Dio”riprende con efficacia la tematica sopra esposta  proiettandola in una dimensione teologica; asserisce che la dimensione più grande della Bellezza è Dio stesso: l’immagine di bellezza come sorriso può essere resa dai disegni dei bambini che raffigurano il sole  pieno di raggi e sorridente: Dio è un sole che dà vita, dà gioia, da giocondità, dà armonia e produce sorriso. Il sorriso è il segno che c’è bellezza. Nella Trinità Dio è parti diverse tra loro, Padre e Figlio si riconoscono, si accolgono e lo Spirito è il sorriso dell’uno e dell’altro; il Sorriso è il prolungamento di Dio, è Dio che si espande nella Creazione e nell’Incarnazione. Il “Sorriso” ha voluto che qualcuno si interfacciasse con lui (Gn.1, Dio disse…vuol dire che c’è un altro che ascolta) e che il mondo avesse uno statuto di autonomia e la libertà del compiersi (…e gli hai dato potere sulle opere delle tue mani Salmo 8); Dio si lascia sorprendere e sorride ed il sorriso di Dio è la bellezza. L’uomo è in relazione con Dio che si fida e si affida alla sua opera culturale che sarà capace di produrre bellezza. Il bello è ciò che produce vita, gioia come il sole che sorride e che attira a sè, la bruttezza produce morte. Qui sta la responsabilità dell’uomo.                                                    
                                                                                                                                 Anna Rossi

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