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A servizio del Signore del Cielo in Cina ed in Giappone

Padre Matteo RicciLa mostra itinerante su Padre Matteo Ricci viene arricchita, a Corridonia, con la presentazione della figura di altri tre missionari

Il Gruppo Missionario della Parrocchia dei Santi Pietro, Paolo e Donato di Corridonia ha accolto volentieri l’invito dei responsabili dell’Associazione “Contesa della Margutta” per una fattiva collaborazione riguardante l’aspetto culturale , con la quale il prossimo 27 agosto si apriranno le varie manifestazione della locale rievocazione storica annuale. La collaborazione consiste nell’arricchire la Mostra itinerante sul gesuita maceratese padre Matteo Ricci, di cui ricorre quest’anno il 4° centenario della morte, che la suddetta Associazione sta allestendo nella Chiesa Comunale di San Francesco, con la contemporanea presentazione di tre illustri missionari della terra corridoniana, i quali, proprio sull’esempio del Ricci, spesero tutta la loro vita nelle lontane terre della Cina e del Giappone. Questi sono: padre Giuseppe Zamponi (Pausula 1870 – Macerata 1925), padre Leone Maria Liviabella (Pausula 1896 – Tokio 1982) e padre Nazareno Rocchi (Pausula 1919 – Macerata 1999).

Padre Giuseppe ZamponiPadre Giuseppe Zamponi aveva come motto “ cinese con i cinesi e in corde Jesu sempre”. Vestiva generalmente come un cinese, come loro dormiva su una semplice stuoia, mangiava il loro stesso cibo, insetti compresi, da una parte scandalizzando non poco i suoi collaboratori europei, dall’altra attirandosi la simpatia e la stima della gente in mezzo a cui viveva.

 

 

 

Padre Leone Maria LiviabellaPadre Leone Maria Liviabella iniziò la sua attività come musicista, insieme a don Cimatti, vero mago del pianoforte, e al tenore don Margiaria, aspetto tanto apprezzato dal popolo giapponese, che gli aprì poi le porte per un dialogo costruttivo tra la cultura cristiana-europea e quella nipponica.

 

 

Padre Nazareno RocchiAnche padre Nazareno Rocchi, adottò la linea dei suoi compaesani e per i primi tre anni scese nelle profondità della terra per farsi minatore con i minatori dell’isola di Kyuschu, istaurando in tal modo un clima di amicizia, di fiducia e di apertura verso il messaggio cristiano.

Tutti e tre avevano la profonda convinzione che in quelle millenarie civiltà c’erano tanti nobili aspetti che, se conosciuti a fondo e apprezzati, potevano fondersi con quelli europei e cristiani e portare così un notevole contributo alla fratellanza, al bene comune , alla giustizia e alla pace. Anche se non ne furono completamente coscienti, sta di fatto che anticiparono di molto i pressanti desideri dell’uomo contemporaneo

A quel tempo non tutti li capirono, compresi i superiori dei rispettivi istituti, che si lamentavano spesso per le scarse conversioni e i pochi battesimi: loro, tuttavia, proseguirono per la strada intrapresa e il Signore li ricompensò poi con imprevedibili ed eccezionali risultati.

La Mostra verrà inaugurata la sera del 27 agosto, alla presenza del vescovo di Macerata, di rappresentanti della realtà cinese e giapponese in Italia, di numerose autorità civili e militari e di Ulderico Lambertucci, il podista di Treia, autore dell’impresa Macerata-Pechino a piedi.

Potrà essere visitata dal 27 agosto al 5 settembre.

 

 

Giorgio Quintili

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