Formazione all'impegno politico
Formazione all'impegno politico - gli eventi
Data | sabato 19 marzo 2011 |
Orario | 17:00 |
Incontro con Roberto Gatti, Docente di Filosofia politica, Università di Perugia
Il quarto appuntamento della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico, promossa dal centro San Rocco, vedrà come relatore il Prof. Roberto Gatti, docente di Filosofia Politica presso l'Università di Perugia, che terrà una lezione, sabato prossimo, 19 marzo, sul tema "Il soggetto post-moderno e il declino della politica". Il percorso dedicato alla crisi della politica si arricchisce dunque di un ulteriore tassello: dopo la ricostruzione storico-concettuale del fenomeno dell’antipolitica, come è stato illustrato dal Prof. Matteo Truffelli, in questa occasione verrà affrontata la condizione del “soggetto post-moderno” in relazione ad alcune patologie della modernità (individualismo atomistico, priorità del privato sul pubblico, superamento dell’idea di politica come “comunità”, identificazione della politica con lo Stato come strumento dell’economia ed erogatore di servizi) e le conseguenze che queste radici antropologiche hanno in merito alla questione e allo stato di salute della democrazia.
Roberto Gatti è professore ordinario di Filosofia Politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia. È stato presidente, negli anni 2005-2006, della Società italiana di Filosofia politica e attualmente dirige il periodico on line della Società (www.sifp.it). Dirige anche la rivista "Cosmopolis" (www.cosmopolisonline.it). Tra i suoi volumi: Il "male politico". La riflessione sul totalitarismo nella filosofia del Novecento, Città Nuova, Roma 2000; Il chiaroscuro del mondo. Il problema del male tra moderno e post-moderno, Studium, Roma 2002; "L'impronta di ciò che è umano". Saggi di filosofia, PLUS, Pisa 2006; Politica e trascendenza. Saggio su Pascal, Studium, Roma 2010. Ha redatto, per le edizioni La Scuola di Brescia, il Manuale Filosofia politica (2007) e, di recente, presso la casa editrice Ave, ha pubblicato il testo Fede, ragione e politica nella città secolare (2011).
L’incontro si terrà di nuovo nella Sala San Rocco, dove tornano le attività del Centro, dopo due “trasferte” presso altre sedi, a causa dei danni subiti dai locali in concomitanza con i giorni di pioggia delle scorse settimane: l’appuntamento è quindi per le ore 17.00 di sabato 19 marzo, presso la Sala San Rocco in Piazza del Popolo a Fermo
Fermo, 19.3.2011
Relazione di R. Gatti: “Il soggetto post-moderno e il declino della politica”
1) La questione del soggetto post-moderno (le basi antropologiche dell’impolitico)
Esiste veramente un “soggetto post-moderno” o è piuttosto il “prolungamento” di quello moderno, rispetto al quale sviluppa e porta alle estreme conseguenze le patologie della modernità (individualismo atomistico, priorità del privato sul pubblico, superamento dell’idea di politica come “comunità”, identificazione della politica con lo Stato come strumento dell’economia ed erogatore di servizi, ecc.?).
2) La questione della democrazia (le basi strutturali dell’impolitico)
La democrazia sta implodendo per motivi puramente contingenti o per ragioni che chiamano in causa il rapporto, che si presenta oggi più che mai problematico, tra gli obiettivi perseguiti dal capitalismo globale e i principi della democrazia? E’ accettabile la tesi, che vorrei sostenere, secondo cui viviamo in un tempo storico nel quale il mantenimento degli attuali rapporti di produzione confligge con lo sviluppo della democrazia oltre la sua fase “liberale”, impedendo la realizzazione della sintesi tra diritti civili, politici e sociali, quindi l’attuazione coerente della cittadinanza democratica e della democrazia non solo politica ma sociale?
3) Quale democrazia? (le possibilità di superamento dell’apatia politica)
Senza un efficace indirizzo e governo della politica sui processi economici le disuguaglianze sono destinate a crescere a livello nazionale e sovra nazione. Quindi si impone il ripensamento del rapporto tra politica ed economia, tra Stato e mercato, tra profitto e giustizia distributiva. Se ciò potrà essere ottenuto, allora sarà possibile pensare a una democrazia in cui:
-siano riattivati i meccanismi della rappresentanza per realizzare autentica rispondenza tra domanda sociale e risposta politica;
-sia sviluppata adeguatamente la democrazia nella società attivando le forme possibili della partecipazione ai vari livelli di essa (imprese, scuola, amministrazione pubblica, sanità, ecc.);
-sia incrementata l’educazione alla cittadinanza democratica, che fino ad oggi, non solo in Italia, è stata decisamente in debito rispetto al ruolo che dovrebbe giocare per mantenere stabile e coesa la democrazia, come già insegnava Tocqueville.
R.G.