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Centro San Rocco - Interventi
Una lettura della complessa identità dei giovani di oggi, affamati di senso anche se non sembra – di Giacomo Clementi
È difficile scattare un foto che descriva la condizione attuale dei giovani in relazione alla fede ed alla spiritualità in generale. L’immagine che più di frequente mi viene in mente è quella di un flipper in cui la pallina corre da un angolo all’altro senza fermarsi. Può sembrare un'immagine negativa e forse ansiogena ma letta in un certo modo è tutt'altro.
Per la poca esperienza che ho avuto a contatto con ragazzi che si affacciano timidamente ad un percorso di fede ho visto persone affamate, con un enorme quantità di interrogativi ed altrettanto desiderio di risposte. È vero, sembrano distaccati o addirittura disinteressati ma, come sottolineato nell’intervento di Francesco Sandroni (link all'articolo), non è cosi. La loro testa non è mai ferma e soprattutto mai sazia. Non si accontentano di una soluzione banale, sono esigenti, con loro stessi e con chi hanno davanti. Per questo ci sembrano sfuggenti e indecifrabili, come la pallina del flipper, e finiamo per etichettarli come superficiali.
In realtà credo che questa “fame” nasconda un desiderio molto più grande con cui tutti, prima o poi, ci scontriamo: capire il senso di ciò che ci circonda, di ciò che capita e quindi della nostra vita.
Se da una parte la nostra razionalità ci porta a voler dare una spiegazione a tutto attraverso la logica e la scienza, dall’ altra ci accorgiamo che non basta. Non ci basta sapere il “come” delle cose ma vorremmo capire anche il “perché”.
“Una persona eccezionale è quella che si interroga di continuo laddove altri vanno avanti come pecore”. È la frase di Brassens, amplificata dalla voce di Fabrizio De André. Lui più di altri incarna questa ricerca di senso, tanto forte da arrivare a parlare di Dio nonostante non si fosse mai professato cristiano nel senso stretto del termine. Eppure alcune canzoni sono vere catechesi molto più efficaci di tante prediche.
Proprio per queste ragioni, la notizia di un sinodo che abbia come tema quello dei giovani non può che farmi piacere. La Chiesa non può esimersi dal compito di accompagnare le persone, ed in particolare i giovani, in questa ricerca evitando le risposte preconfezionate e proponendo esperienze concrete in grado di “saziare”.
Giacomo Clementi