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Centro San Rocco - Interventi
Scuola e Impresa sono ancora lontani nel Fermano - di Luca Romanelli
Un cordata di Istituti Tecnici fermani si è recentemente vista negare un importante finanziamento (oltre 700 mila euro) per la realizzazione di laboratori territoriali aperti alle imprese locali. Diverse altre scuole della regione, anche meno blasonate, l’hanno invece ottenuto. Il progetto fermano era debole soprattutto per la mancanza di adeguati cofinanziamenti privati. Le medie e grandi imprese del territorio, forse non adeguatamente sollecitate, e le associazioni imprenditoriali non hanno brillato per attenzione al progetto.
E’ questo il dramma del nostro sistema produttivo locale: produce valore aggiunto relativamente basso perché non innova e ha quindi poche risorse per investire in capitale umano qualificato. L’investimento dei giovani nello studio è scoraggiato dai bassi stipendi e i nostri diplomati e laureati, che pure sono di qualità e quantità superiore alla media italiana, se ne vanno altrove o sono sottoutilizzati. Il circolo vizioso si autoalimenta, trascinando il territorio in una stagnazione preoccupante, mentre l’economia globale corre. Ricordiamoci sempre che la crisi è la NOSTRA crisi. Le economie emergenti crescono dal 5 all’8 percento all’anno. Il mondo intorno al 4.
L’attivazione massiva dell’Alternanza Scuola Lavoro e di progetti di collaborazione tecnologica e culturale tra imprese ed istituti superiori, previsti dalla Buona Scuola, possono essere fattori decisivi di inversione di questo loop. Da un lato le imprese possono attingere a basso costo a competenze che non hanno, dall’altro gli studenti possono programmare meglio il proprio percorso formativo sulle loro specifiche capacità e sulle reali opportunità che imparano a riconoscere attraverso gli stage in azienda. Sempre che questi stage non si risolvano in esperienze di umiliante manovalanza.
C’è da dire che le scuole hanno avviato una seria riflessione su come gestire questo strumento, anche se l’infrastruttura e le metodologie adeguate per gestirle non sono ancora a punto. Anche la mentalità degli insegnanti va profondamente riformata, insieme alla loro motivazione. Non altrettanto mi sembra che abbia fatto il sistema delle imprese e non è solo un problema di risorse economiche. La cultura delle risorse umane è in generale moto bassa in Italia e peggio da noi. Gli imprenditori hanno forse gli strumenti per valutare i ritorni dall’acquisto di una macchina o dalla partecipazione ad una fiera, ma quasi mai per pianificare e rendere produttivo l’aumento delle competenze utili, il capitale umano dell’azienda. Eppure tutto ci dice che quest’ultimo è il fattore critico di successo competitivo.
L’insuccesso del progetto fermano dei Laboratori Territoriali è un fatto grave, un altro passo indietro per Fermo. Va riscattato al più presto. Accanto a un Museo, il MITI, nuovo di zecca e deserto, Il Montani ha 1500 metri quadri di locali fatiscenti che potrebbero diventare laboratori sia per la didattica che per prove e ricerche delle aziende. I fondi e i macchinari si possono trovare ma serve una volontà chiara e determinata, quell’ingranaggio che ancora ci manca.
Luca Romanelli