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Più di cento giovani hanno partecipato, a Porto San Giorgio, all'incontro con Rondine, Cittadella della Pace
L’incantevole cornice del teatro comunale di Porto San Giorgio ha accolto a braccia aperte la vivacità e la curiosità di oltre cento giovani, giunti ad animare una platea che ha dismesso rigore e formalità a favore di corse e giochi, salti e riflessioni, domande e partecipazione. L’incontro con i ragazzi di Rondine, promosso dall’Equipe Giovani dell’Azione Cattolica Diocesana, e svoltosi lo scorso Venerdì 1 febbraio, non ha tradito le attese, fin dalle prime battute, facendo toccare con mano una quotidianità straordinaria. Fatta di linguaggi e lingue diverse, storie di guerra, di popoli e storie personali, di un percorso continuo tra giochi e riflessioni per rendere possibile l'alchimia di una convivenza al contempo semplice e complicata.
Dal monologo iniziale dedicato all’odio, pensato e messo in scena da Paolo Nanni, fino alla scrittura di una lettera al proprio nemico, passando attraverso laboratori, dialogo e testimonianze, Alessandro Garuglieri, psicologo e formatore di Rondine, insieme a Nato, Temur e Jessica, tre dei ragazzi dello studentato della Cittadella della Pace (rispettivamente provenienti dalla Georgia, dall’Abkhasia e dal Libano) sono riusciti a coinvolgere i giovani in un continuo sali e scendi tra la nostra interiorità e i conflitti distanti migliaia di chilometri.
Non solo un’occasione per conoscere la particolarità di Rondine e incontrare i volti di chi prova, in questo piccolo borgo toscano, a superare le resistenze nei confronti di quel nemico che a casa propria di impedisce di uscire dai confini del proprio paese o con il quale è proibito fotografarsi e incontrarsi, ma un momento articolato e denso in cui ognuno ha potuto vivere realmente sia le dinamiche globali di un mondo ancora afflitto da guerre sconosciute, sia le tensioni personali di una vita spesso attaccata e ferita dai tanti conflitti quotidiani; nella convinzione che ci siano alcune comuni radici antropologiche che stanno dietro ad ogni situazione di conflitto e che permettono di scoprirci tutti accomunati da tentazioni di chiusura nei confronti dell’altro, indipendentemente da latitudini e culture, perché, come in un passaggio molto significativo della serata, Alessandro Garuglieri ha evidenziato, “i muri che creano nuovi confini o chiudono vecchi confini non sono molto diversi da quelli che alziamo con i nostri vicini di casa, di lavoro o di banco; quello che costruisce la propaganda nelle nazioni e che subiscono molti popoli non è distante da quel che costruiscono le dicerie nelle città e di cui diventano vittime molte persone, e spesso si tratta di quel pregiudizio che con fatica riusciamo a demolire e che impedisce di adottare il punto di vista dell’altro”.
Come ha ben evidenziato Francesco Gramegna, Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Porto San Giorgio, nel suo saluto di chiusura:
“è stata una bellissima serata di incontri e di relazioni autentiche, durante la quale sono state toccate le corde più significative dell’umano e condivise con i giovani che hanno avuto modo di incontrare un pezzo di mondo e conoscere meglio se stessi”.
Il secondo appuntamento di questo ciclo sul conflitto è previsto per venerdì 8 marzo, alle ore 21.15, al teatro “E Novelli” di Grottazzolina: ospite sarà Franco Vaccari, presidente di Rondine.
Equipe Giovani
Azione Cattolica
Arcidiocesi di Fermo
Fermo, 7 febbraio 2013
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