Archivio Notizie dal Territorio
Notizie dal Territorio
Un gioiello di arte e storia, segno della Fede e delle Tradizioni mantenute in vita dalla Confraternita del SS.Sacramento
Presso il monumentale complesso di Abbazia di Fiastra (MC), giovedì 15 luglio, il Sistema Museale della provincia di Macerata ha presentato la pubblicazione della Guida ai Musei in collina del Maceratese.
Nella piacevole guida che è corredata di bellissime foto sono inseriti i Musei di: Abbazia di Fiastra, Petriolo, Urbisaglia, Colmurano, Loro Piceno, Castello della Rancia, Tolentino, San Severino e Pollenza.
Per quanto riguarda Petriolo è inserito il Museo della Confraternita del SS.mo Sacramento detto " Museo dei Legni Processionali ".
Il Museo è un vanto per l’Arcidiocesi di Fermo, è da prendere da esempio per come salvaguardare e conservare un patrimonio di fede e di arte che i nostri padri ci hanno lasciato.
Mariano Mercuri
Dal cuore verde della riserva parte la prima divagazione per colline: una tipica strada della viabilità minore, che dal fondo valle sale rapidamente e poi si assesta correndo su un crinale fino a raggiungere Petriolo.
Il piccolo paese di Petriolo è un buon esempio delle sorprese che possono riservare questi minuscoli "centri minori". Ancora racchiuso entro la cerchia muraria, il tessuto urbano di impianto medioevale si rinserra attorno alla deliziosa piazza-belvedere, dalla quale si gode uno stupendo panorama e dove affacciano gli edifici più importanti: il Municipio, la chiesa di San Martino e Marco e il Santuario della Madonna della Misericordia.
Nel 1496 era solo una cappella dedicata alla Madonna della Misericordia, come vediamo oggi è opera settecentesca (1780-87), dell´architetto Pietro Augustoni da Como: la semplice facciata a due ordini è arricchita da opere moderne: le statue dell´Annunziata e dell´Arcangelo (1951) in due nicchie ai lati del finestrone dell´ordine superiore, e il portone a due ante con rilievi in rame sbalzato (1979) del Prof. A. Luchetti di Macerata . L´interno a navata unica, di elegante gusto neoclassico, conserva nell´abside, entro un sontuoso altare in legno dorato, la statua lignea della Madonna col Bambino. Sulla controfacciata, un trittico ad affresco (1920-21) di Ciro Pavisa (1890-1973) racconta, in una pittura fresca e ariosa, la tradizione popolare relativa alla statua.
Nei locali adiacenti alla chiesa, eretta in Santuario nel 1954, è allestito il Museo dei legni processionali .
La Madonna col Bambino di Giovanni Antonio Aquilano
La notizia in oggetto, peraltro ripetuta identica per opere simili in altri luoghi, racconta che, transitando nel 1525 per Petriolo la statua su un carro, proveniente dall´Abruzzo, i buoi si impuntarono davanti alla chiesa di Santa Maria della Misericordia, né vollero proseguire, indicando con ciò la volontà della sacra immagine, che fu collocata nell´abside della chiesa e ivi rimase in tutte le successive trasformazioni.
Quando la statua fu restaurata nel 1985, vennero in luce sul suo basamento la data 1525 e la firma dello scultore, Giovanni Antonio da Lucoli, in Abruzzo, detto Aquilano: significativa coincidenza con la tradizione locale, e precisa conferma del documentato afflusso di opere e artisti, in particolare scultori, dall´Abruzzo nelle Marche. L´opera, di alta qualità e perfettamente conservata, raffigura la Vergine, avvolta in un sontuoso mantello dorato e assisa su un faldistorio all´antica, in atto, le mani giunte e il volto dolcemente inclinato, di affettuosa adorazione del Bambino addormentato sulle sue ginocchia. La statua del Bambino, andata perduta in un incendio nel 1539, è stata sostituita dall´attuale (1954), opera dello scultore ungherese Giulio Tommasy.
La fortuna di questa iconografia, molto diffusa dal Quattrocento anche in pittura, trova a Petriolo una testimonianza in un affresco (1490) attribuito a un pittore che ritroveremo a San Severino, Lorenzo d´Alessandro, nella piccola chiesa di Santa Maria del Soccorso.
Museo dei legni processionali
Sorto nel 2001 per volontà della Confraternita del SS. Sacramento che lo gestisce, l’allestimento è nella sede della medesima. Intitolato al petriolese Mons.Marcello Manfroni (1889-1983), insegnate di storia dell’arte e responsabile per l’Arcidiocesi di Fermo dell’arte sacra. I "musei di Confraternita" sono piuttosto rari, nelle Marche sono solo tre, tutti nella provincia di Macerata, e ne vedremo un altro a Tolentino.
Queste raccolte sono testimonianza, oltre che della vita della Confraternita, di eventi del culto e delle tradizioni popolari, si spiega quindi la quantità predominante di oggetti di uso liturgico nelle processioni (croci, fanali, bastoni priorali, reliquiari, statue) in legno o cartapesta. A Petriolo tuttavia, ai materiali poveri e ai semplici prodotti della devozione popolare (il modello della Santa Casa di Loreto, la statua, con vesti settecentesche della Madonna Addolorata) si affiancano oggetti più ricchi e oreficerie di alto pregio: il grande velo omerale (1745), capolavoro di ricamo dovuto alle monache del convento di Corridonia; lo splendido ostensorio (1782) dell´orafo maceratese Domenico Piani, e infine una curiosità: la statuetta in argento, posata su un basamento con iscrizione (1865), di un angelo che regge tra le mani il modellino di Petriolo, ex-voto di ringraziamento alla Vergine per aver salvato la città da un´epidemia di colera.
Le confraternite di Petriolo
Sorte a partire almeno dal sec.XII, le confraternite sono associazioni laiche, i cui membri restano nella vita secolare, costituite con decreto dell´autorità ecclesiastica, con propri statuti e rette da un capitolo.
Gli scopi erano di aggregare la comunità dei fedeli, sollecitandone la devozione, e svolgere opere di carità e di pietà (come ospedali, scuole e seppellire i morti). Potevano detenere il titolo di cappelle o altari, e avere sedi proprie nella forma degli oratori.
A Petriolo la confraternita più antica fu la Compagnia della Misericordia, legata fin dalle origini alla chiesa omonima; soppressa nel 1808, fu assorbita dalla Confraternita del SS .Sacramento, nata nel 1553 e che pure aveva sede presso la stessa chiesa. Aggregata nel 1616 alla grande confraternita romana di Santa Maria sopra Minerva, essa svolse un notevole ruolo anche economico a Petriolo, dove istituì nel 1608 un Monte Frumentario esistito fino al 1863. Queste istituzioni, promosse a volte anche dai comuni, avevano scopi di approvvigionamento e di calmieramento dei prezzi del grano per aiutare la popolazione in anni di scarsa produzione agricola o di carestia.
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