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Il commento di Papa Francesco al Vangelo di oggi nell'omelia pronunciata nella Parrocchia romana del Sacro Cuore a Castro Pretorio
"E’ bello, questo brano del Vangelo: Giovanni che battezzava. E Gesù, che era stato battezzato prima – alcuni giorni prima – veniva: ed è passato davanti a Giovanni. E Giovanni ha sentito dentro di sé la forza dello Spirito Santo per dare testimonianza di Gesù. E guardandolo, e guardando la gente che era attorno a lui, dice: “Ma questo: ecco l’Agnello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo”. E dà testimonianza di Gesù: questo è Gesù, questo è quello che viene a salvarci; questo è quello che ci darà la forza della speranza. Gesù è chiamato l’Agnello: è l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Uno può pensare: ma come un agnello, tanto debole, un agnellino debole, come può togliere tanti peccati, tante cattiverie? Con l’Amore. Con la sua mitezza. Gesù non ha mai lasciato di essere agnello: mite, buono, pieno d’amore, vicino ai piccoli, vicino ai poveri. Era lì, fra la gente, guariva tutti, insegnava, pregava. Ma, tanto debole Gesù: come un agnello. Ma ha avuto la forza di portare su di sé tutti i nostri peccati: tutti. “Ma, Padre, Lei non sa la mia vita: io ne ho uno che … ma, non posso portarlo nemmeno con un camion …”. Tante volte, quando guardiamo la nostra coscienza, ne troviamo alcuni che sono grossi, eh? Ma Lui li porta. Lui è venuto per quello: per perdonare, per fare la pace nel mondo, ma prima nel cuore. Forse ognuno di noi ha una tormenta nel cuore, forse ha un buio nel cuore, forse si sente un po’ triste per una colpa … Lui è venuto a togliere tutto quello, Lui ci dà la pace, Lui perdona tutto. “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato”, ma toglie il peccato con la radice e tutto! Questa è la salvezza di Gesù, con il suo amore e con la sua mitezza. E sentendo questo che dice Giovanni Battista, che dà testimonianza di Gesù come Salvatore, dobbiamo crescere nella fiducia in Gesù.
Tante volte abbiamo fiducia in un medico: è buono, perché il medico c’è per guarirci; abbiamo fiducia in una persona: i fratelli, le sorelle sono per aiutarci. E’ buono avere questa fiducia umana, tra di noi. Ma dimentichiamo la fiducia nel Signore: questa è la chiave del successo della vita. La fiducia nel Signore: affidiamoci al Signore. “Ma, Signore, guarda la mia vita: io sono nel buio, ho questa difficoltà, ho questo peccato …”, tutto quello che noi abbiamo: “Guarda questo: io mi affido a te!”. E questa è una scommessa che dobbiamo fare: affidarci a Lui e mai delude. Mai, eh? Mai! Sentite bene, voi ragazzi e ragazze, che incominciate la vita adesso: Gesù mai delude. Mai. Questa è la testimonianza di Giovanni: Gesù, il buono, il mite, che finirà come un agnello: ucciso. Senza gridare. Lui è venuto per salvarci, per togliere il peccato. Il mio, il tuo e quello del mondo: tutto, tutto.
E adesso vi invito a fare una cosa: chiudiamo gli occhi; immaginiamo quella scena lì, sulla riva del fiume, Giovanni mentre battezza e Gesù che passa. E sentiamo la voce di Giovanni: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. Guardiamo Gesù e in silenzio, ognuno di noi, dica qualcosa a Gesù dal suo cuore. In silenzio. (Pausa di silenzio).
Il Signore Gesù, che è mite, è buono – è un agnello – che è venuto per togliere i peccati, ci accompagni nella strada della nostra vita. E così sia."
(Trascrizione di lavoro dell''omelia del Santo Padre nella parrocchia del Sacro Cuore di via Marsala)
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