ROMA, martedì, 28 agosto 2012 (ZENIT.org).- Il cardinale Giuseppe Versaldi, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, è giunto in forma privata a Pavia, alla Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, per rendere omaggio alle spoglie di Sant'Agostino nella memoria liturgica del Santo.
“Sono venuto a Pavia per venerare la reliquia insigne di Sant'Agostino” spiega il cardinale Versaldi, “per esprimere la mia devozione a questo grande santo che da sempre - mi ricordo quando ero in seminario - mi è stato simpatico. Mi sembrava ricco di umanità nella sua fragilità e nel suo cammino di conversione, pieno di umanità che conforta coloro che tribulano nel cercare la fede, nel mantenersi coerenti con la fede”.
Il cardinale, che in Basilica ha incontrato il vescovo di Pavia monsignor Giudici e il Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino Padre Robert F. Prevost, ha continuato: “Crescendo e conoscendo le sue opere è cresciuta in me sempre di più la devozione a questo santo e ho avuto anche il dono per disegno della Provvidenza di conoscerlo meglio perché sia da studente che da professore e adesso da vescovo e cardinale quando sono a Roma sono ospite degli Agostiniani che hanno voluto, anche per via di questa mia lunga frequentazione, affiliarmi alla loro famiglia religiosa e quindi mi sento veramente molto vicino a Sant'Agostino”.
Il vescovo di Pavia monsignor Giovanni Giudici ha celebrato nella mattina del 28 agosto l'Eucarestia in Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro e durante l'omelia ha collocato la Festa di Sant'Agostino 2012 nella prospettiva dell'Anno della Fede definendo Agostino, che è compatrono della diocesi, “guida illuminata e luminosa per il cammino nella fede di ciascuno di noi”.
Il 2012 è per la diocesi di Pavia un anno significativo in quanto si appresta a riaprire definitivamente la cattedrale chiusa da oltre 20 anni per restauri. Prosegue monsignor Giudici “Agostino è per noi un esempio di come la Parola di Dio può scavare nella vita delle persone, rinnovare il legame fra ciascuno di noi e il nostro Dio”.
Monsignor Giudici ha sviluppato la sua riflessione attorno al precetto evangelico “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore (Gv 15,10)”. La vita cristiana si raccoglie attorno a questo “mandato” del Signore. Continua monsignor Giudici parafrasando il commento ai Salmi di sant'Agostino: “Agostino ha tradotto questo nella sua vita: nella Chiesa si sta, si vive, in una libera schiavitù. Non temere il servizio del Signore: nella casa del Signore libera è la schiavitù perché il servizio non l'impone la necessità ma la carità. Sei servo e libero. Il cristiano è colui che vive una libera schiavitù, si mette con libertà nell'obbedienza del Signore, che significa farsi servo degli altri, ascoltare la sua parola e rispettare i comandamenti”.
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