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Volto di Gesù, il Papa zittisce il Corriere

Il Papa «auspica che ogni mancanza di rispetto verso Dio, i Santi e i simboli religiosi incontri la reazione ferma e composta della Comunità cristiana, illuminata e guidata dai suoi Pastori». L'evento in questione è lo spettacolo teatrale blasfemo "Sul concetto di volto del Figlio di Dio", che andrà in scena a Milano dal 24 al 28 Gennaiodi Riccardo Cascioli

Il Papa «auspica che ogni mancanza di rispetto verso Dio, i Santi e i simboli religiosi incontri la reazione ferma e composta della Comunità cristiana, illuminata e guidata dai suoi Pastori». Recita così il telegramma che la Segreteria di Stato della Santa Sede – con firma dell’assessore Peter B. Wells – ha inviato a padre Giuseppe Cavalcoli, il teologo domenicano che aveva espresso solidarietà e fedeltà al Papa come risposta allo spettacolo teatrale blasfemo di Romeo Castellucci – “Sul concetto di volto del Figlio di Dio” – che andrà in scena a Milano dal 24 al 28 gennaio sollevando grandi reazioni da parte di singoli e gruppi cattolici.

Si tratta di un intervento importante che sicuramente toglie ogni alibi a interventi livorosi e fuori misura come quello di Pierluigi Battista che, il 18 gennaio dalle colonne del Corriere della Sera, si è scagliato contro i cattolici che si sono organizzati per protestare contro la messa in scena di questa opera sia con una manifestazione in piazza nelle adiacenze del Teatro Parenti sia con rosari e messe di riparazione in diverse città italiane. Nessuna minaccia, nessuna manifestazione di antisemitismo, nessuna violenza verso chi vuole andare a vedere lo spettacolo: anche se qualcuno – nei social network – esprime giudizi oltremisura, è evidente che chi sta organizzando le diverse manifestazioni  esprime soltanto quella “reazione ferma e composta” invocata dal Papa. 

E la reazione va ben oltre quel mondo tradizionalista che – per Battista ma anche per tanti cattolici – viene semplicisticamente etichettato come "integralista, intollerante, intimidatorio, prepotente". Alle diverse manifestazioni di cui si è già parlato abbondantemente sui giornali vanno infatti aggiunte tante altre messe e preghiere di riparazione che tante comunità in giro per l’Italia stanno promuovendo. Ci permettiamo di indicarne una, a Milano, perché a questa aderisce anche la redazione de La Bussola Quotidiana: martedì 24 alle ore 21, nella chiesa di San Pio X (Piazza Leonardo da Vinci, Città Studi), il parroco don Marco Barbetta celebrerà una messa di riparazione, a cui invitiamo tutti i nostri lettori che potranno. 

Nella logica di Battista non si capisce perché solo ai cattolici dovrebbe essere impedito di protestare civilmente – addirittura pregando in riparazione – contro spettacoli che offendono ciò che hanno di più caro. Parlerebbe allo stesso modo Battista se in scena al Parenti andasse una rappresentazione teatrale che metta in dubbio l’Olocausto o che si risolvesse in un lancio di pietre e una colata di m. contro una copia del Corano? 

Ma le scarne parole del telegramma della Santa Sede dovrebbero anche  suggerire qualche passo alla Conferenza episcopale italiana che, sulla vicenda, ha mantenuto il più rigoroso silenzio. C’è stato certamente il comunicato dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, che – come ha rilevato ieri il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi - è in linea con quanto espresso nel telegramma inviato dalla Santa Sede. 

Ma quella “guida dei vescovi” invocata dal Papa se, da una parte, può nascondere la preoccupazione per possibili manifestazioni fuori misura, dall’altra è un monito a tutti i vescovi perché intervengano con chiarezza ed essenzialità in casi come quello dello spettacolo di Castellucci, che non può essere considerato un episodio isolato e delegabile a una sola diocesi. Lo aveva già scritto su queste colonne monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, e il Papa ne dà un’ulteriore conferma allargando il discorso a tutte quelle forme di “mancanza di rispetto verso Dio, i Santi e i simboli religiosi” che ormai sono una costante della nostra società, dominata – diceva monsignor Negri – da “una ideologia anticristiana”. 

I vescovi dunque non hanno alcun alibi al silenzio, soprattutto dopo averli visti protagonisti negli ultimi mesi su tante vicende politiche e sociali, dalla gestione dell’acqua alle centrali nucleari fino alle manovre per ricreare un partito cristiano. E per quanti continuano a sostenere che le proteste in Francia per lo spettacolo di Castellucci sono state fomentate solo dai gruppi lefebvriani, ricordiamo che l’arcivescovo di Parigi, cardinale Andre' Vingt-Trois, ha guidato una veglia di preghiera di riparazione a Notre Dame.

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