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L'impegno dell'Unitalsi per l'accoglienza
2011-07-27 Radio Vaticana
La Giornata Mondiale della Gioventù, in programma dal 16 al 21 agosto a Madrid, è un evento per tutti i giovani, anche per coloro che sono malati o hanno delle disabilità. Per consentire ad oltre 4000 giovani disabili di partecipare alla Gmg, è stato predisposto uno specifico piano logistico con il coinvolgimento di oltre 600 volontari. A coordinare l’accoglienza dei giovani disabili e dei loro accompagnatori, sarà l’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (Unitalsi). Si tratta di un piano di assistenza articolato e accurato. Ce ne parla il presidente dell’Unitalsi, Salvatore Pagliuca, intervistato da Giorgia Innocenti.
R. – L’Unitalsi si è fatta carico, già dalle edizioni precedenti, di facilitare l’accesso dei disabili alla Gmg perché ci sono anche i giovani disabili che desiderano partecipare. In verità, per il passato abbiamo dovuto superare non pochi problemi. Dall’anno scorso, don Nicolò Anselmi della pastorale giovanile della Cei ci ha coinvolti fin dall’inizio. Questo ci ha permesso di organizzare sia il viaggio verso Madrid sia i percorsi durante lo svolgimento della Gmg a misura di disabile. Per quanto riguarda l’alloggio - non era pensabile di poter dormire nei sacchi a pelo - abbiamo trovato una struttura universitaria che ci raccoglierà e inoltre ci siamo organizzati anche per quanto riguarda la partecipazione piena ai vari eventi.
D. – In particolare, verso quali aspetti avete concentrato il vostro impegno?
R. – Abbiamo studiato i percorsi, gli accessi, dei punti di ristoro o dei punti dove poter fare un minimo di assistenza e dare anche la possibilità di riposare. Questo percorso viene effettuato nell’ambito del percorso che fanno i giovani provenienti dalle diocesi, senza uno stacco netto ma in piena partecipazione. Abbiamo montato uno stand che verrà inaugurato il 16 di agosto dove presentiamo un po’ tutte le attività che l’Unitalsi svolge a favore della disabilità nel sociale. (bf)
I giovani che parteciperanno alla Gmg saranno uniti da un’esperienza vitale per tutti i cristiani, quella della preghiera. Ascoltiamo al microfono di Giorgia Innocenti il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez:00:01:20:76
R. – Il metodo infallibile della prima comunità cristiana era il passare di esperienza in esperienza attraverso un incontro vivo con la persona di Gesù Cristo e non c’è dubbio che la preghiera è la prima, è la più immediata delle modalità. E’ un’arte la preghiera, ricordava Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte, che non dobbiamo dare per scontata, ma è anche soprattutto il modo più immediato per comunicare con Dio e per imparare: chi non sa parlare a Dio non sa parlare neanche agli uomini.
D. – Come ricordare oggi Giovanni Paolo II, il Papa che ha iniziato le Gmg?
R. – Lo ricordo come “allenatore” dei giovani. Questo Pontefice, profondamente incarnato che si faceva ponte tra il Cielo e la terra toccando la terra con la sofferenza, mai facendosi schiacciare anzi sublimandola con il coraggio, con indomita forza d’animo. Queste Gmg ne ricordano ancora una volta la grandezza, soprattutto l’intuizione profetica di consegnare ai giovani l’alba del nuovo millennio. Credo che Benedetto XVI abbia fortemente intuito che questa è la via da proseguire: chi ha fede non muore, chi ha fede vince, chi ha fede ha una parola da dire e una speranza da consegnare. (bf)
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