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Perché i giovani vanno alla GMG?

Il Card. Odilo Scherer, Arcivescovo di San PaoloCard. Scherer: per incontrare Cristo in un'esperienza unica

ROMA, venerdì, 19 agosto 2011 (ZENIT.org).- Perché i giovani vanno alla Giornata Mondiale della Gioventù?, si chiede l'Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer.

“Perché vanno? Vanno per incontrarsi, è vero, ma potrebbero farlo anche nei propri Paesi. Vanno a conoscere la Spagna e a fare i turisti? Sicuramente approfitteranno di questi giorni anche per assorbire qualcosa dell'immensa ricchezza culturale e turistica della Spagna. Il programma intenso e tutto organizzato, con metodi e obiettivi già stabiliti, non sarà però propriamente turistico”.

“Vanno a incontrare Papa Benedetto XVI? Sì, avranno incontri fondamentali con lui; ma per questo potrebbero andare anche a Roma...”

“Perché i giovani vanno in Spagna?”, insiste l'Arcivescovo in un articolo pubblicato sulla rivista arcidiocesana “O São Paulo”. “Vanno per incontrare Cristo, in un'esperienza unica, giovanile, universale, veramente 'cattolica'”.

“Il Papa li invita a questo incontro con Cristo e parlerà loro della gioia e della bellezza di questo incontro trasformatore; li esorterà a essere saldi nella fede in un momento difficile per chi vuole credere, a gettare radici profonde in Cristo e nel suo Vangelo, come piante che cercano di radicarsi per non essere trascinate via dai venti e per poter trarre dal profondo della terra il nutrimento di cui hanno bisogno per vivere e produrre frutti”.

Secondo l'Arcivescovo di San Paolo, il Papa inviterà i giovani “anche a costruire la loro vita sulla base solida di Cristo e del regno di Dio, perché la loro casa non cada durante le inevitabili tempeste della vita”.

“E i giovani faranno l'esperienza dell'incontro e del convivio nella stessa Chiesa, nella ricchezza della sua diversità, ma anche nell'unità della sua fede e del suo riferimento a Gesù Cristo, Salvatore dell'umanità”.

Per monsignor Scherer sarà “una vera dimostrazione della globalizzazione, che si fa a partire da esperienze comuni, da un linguaggio comune e da valori condivisi”.

Il porporato ricorda poi che la Chiesa di Cristo, fin dalle sue origini, “ha la missione di 'andare a tutte le genti', di realizzare questa globalizzazione positiva e di riunire tutti i popoli in un unico Popolo di Dio, famiglia di fratelli convocata e guidata da Gesù Cristo, 'via, verità e vita', nella direzione della 'casa del Padre'”.

La Chiesa “ha questa vocazione profetica di unire gli uomini di tutte le razze, i popoli, le nazioni e le lingue e di essere, già in questo mondo, l'annuncio e l'inizio della nuova umanità, riconciliata e unita nell'amore, che vive in pace, tutti come fratelli, valorizzandosi e rispettandosi reciprocamente”.

“Sarà un'esperienza di pochi giorni, forse vissuta dai giovani come un sogno, ma sarà un annuncio di quello che Dio desidera per tutta l'umanità”, conclude il Cardinale Scherer. “Che bello che ciò avvenga con i giovani, che sono 'il volto giovane' della Chiesa di Cristo!”.

 

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