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Benedetto XVI: la perdita del senso del peccato è dovuta all'eclissi di Dio

Benedetto XVISpiega l'appello alla conversione della Quaresima

CITTA' DEL VATICANO, domenica, 13 marzo 2011 (ZENIT.org).- La perdita del senso del peccato ha origine nell'eclissi di Dio, ha spiegato il Papa questa domenica, prima di Quaresima, unendosi all'appello alla conversione proprio di questo periodo liturgico di preparazione spirituale alla Pasqua.

“Perché la Quaresima? Perché la Croce?”, ha chiesto a mezzogiorno alle migliaia di fedeli riunite in Piazza San Pietro per recitare la preghiera mariana dell'Angelus.

La risposta sintetica del Papa, che parlava dalla finestra del suo studio, è stata questa: “perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male”.

“Ma questa affermazione non è affatto scontata, e la stessa parola 'peccato' da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo”, ha indicato.

“Se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato”, ha avvertito. “Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato”.

Il Papa ha sottolineato che il “senso del peccato” è diverso dal “senso di colpa”, concetto proprio della psicologia. Il peccato, ha detto, si comprende “riscoprendo il senso di Dio”.

Dio, contro il peccato e con il peccatore

Il Vescovo di Roma ha ricordato che “di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”.

“Per salvare l’umanità, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall’Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà”.

“E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato. Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, 'origine e causa di ogni peccato'”.

“Lo ha mandato nella nostra carne mortale perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla croce”.

Il demonio

“Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo si è opposto con tutte le forze”, come dimostra in particolare il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto, che viene proclamato ogni anno nella Prima Domenica di Quaresima.

“Entrare in questo Tempo liturgico”, ha concluso il Papa, “significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa – il combattimento spirituale contro lo spirito del male”.

 

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