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Il bene comune, "sfocato" nelle nostre società, ritrovi il suo ruolo

Giuseppe MorabitoLo afferma Giuseppe Morabito, presidente della Provincia di Reggio Calabria

di Roberta Sciamplicotti


REGGIO CALABRIA, giovedì, 14 ottobre 2010 (ZENIT.org).- Riportare il concetto di bene comune al centro della società e delle sue scelte è uno degli obiettivi che deve porsi la 46ª Settimana Sociale, in svolgimento a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre sul tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’ Agenda di speranza per il futuro del Paese”.

Lo ha affermato Giuseppe Morabito, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, nel saluto che ha rivolto ai partecipanti nella sessione inaugurale dell'incontro, che “assume un significato importante in una terra dove, molto spesso, l’arroganza mafiosa di pochi limita e condiziona pesantemente il vivere onesto della stragrande maggioranza della nostra gente”.

In questo contesto, “interrogarsi sul bene comune oggi, vedendolo come un impegno che viene da lontano, è tema quanto mai attuale ed è fortemente impegnativo per ogni uomo”.

“Il concetto di bene comune viene veramente da lontano, dovrebbe essere parte di quel sentimento d’amore e di solidarietà che nasce con l’uomo, perché proprio la stessa nascita, lo stesso concepimento dell’essere umano è frutto d’amore – ha spiegato –. E se ogni uomo porta con sé questa eredità, allora significa che vi è una predisposizione innata, perché l’uomo, che poi diventa parte di una comunità, condivida questo sentimento di solidarietà con gli altri uomini e sia votato a ricercare proprio il bene comune”.

In una società in cui “spesso si mitizza l’individualismo, dove il primeggiare viene considerato l’obiettivo primario”, il bene comune non di rado “appare sfocato”, ha riconosciuto, “non viene cioè visto come quella ricchezza che fa di una società una comunità solidale, dove ognuno possa e debba condividere ciò che ha, con gli altri, con coloro che hanno, cioè, poco o nulla”.

Il bene comune è invece “l’antitesi di ogni egoismo, egocentrismo ed individualismo”, rappresentando anche “la capacità a saper rinunciare a qualcosa, affinché questa venga messa a disposizione degli altri”.

Per questa ragione, la ricerca del bene comune “non è un semplice enunciato, né una considerazione utile per una dissertazione filosofica”, ma “un modo di agire di ogni singolo individuo e dell’intera società nelle sue diverse espressioni, che comporta la necessità di fare scelte che vanno nella direzione di realizzarlo nei fatti il bene comune”.

“Non lo slancio di un momento, dunque, ma la riflessione, il lavoro e l’azione di un’intera vita dedicata a costruirlo”.

Morabito ha ricordato che tutti devono “sentirsi coinvolti in questa ricerca”, “che se per il singolo individuo è anche un diritto, per le varie parti che costituiscono la società è anche un dovere”.

Reggio Calabria, ha concluso, “oggi ha quanto mai bisogno di riflessioni elevate su valori veri e profondi, necessari in questo contesto di recrudescenza della violenza e degli attacchi della criminalità che va combattuta con gli strumenti della repressione, ma anche e soprattutto con quelli della prevenzione, educazione e sensibilizzazione delle coscienze”.

L'importanza di celebrare a Reggio Calabria la Settimana Sociale è stata sottolineata anche dal Sindaco della città, Giuseppe Raffa, che ha ricordato come “in un momento complesso delle vicende italiane” “un nuovo bisogno di senso alimenta l’urgenza di un rinnovato slancio dell’impegno in campo sociale, infondendo fiducia nella possibilità di costruire un nuovo modello ispirato dai valori cristiani”.

“Sono solo gli occhi della speranza cristiana che ci infondono questa fiducia – ha confessato –, una speranza che non nasconde i fatti, ma li attraversa, una speranza che non è mera utopia ma si propone come silenziosa guida che conduce ogni credente”.

Anche Giuseppe Scopelliti, Presidente della Giunta Regionale della Calabria, ha ringraziato per la scelta di celebrare l'incontro a Reggio Calabria, “una scelta che conferma l’attenzione speciale di tutta la Chiesa italiana verso il nostro Meridione 'da guardare con amore', così come sottolinea il recente documento su 'Chiesa italiana e Mezzogiorno'”.

Scopelliti ha ricordato che “la politica oggi in Calabria, nonostante tutte le sue difficoltà, sente di trovarsi di fronte ad un momento storico molto delicato e sa perciò di avere delle responsabilità grandi di fronte al futuro che si apre per la nostra terra”.

“Insieme siamo chiamati a guardare al futuro per saper costruire una prospettiva di speranza per questa terra e per questo nostro Paese”.

“Mi piace pensare che questo appuntamento della Settimana Sociale di Reggio Calabria possa rappresentare per l’Italia un segno di speranza, un messaggio forte che parte proprio da una terra carica di contraddizioni ma al tempo stesso ricca di risorse e potenzialità”, ha concluso.
 

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