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Nell'omelia pronunciata a Palermo
PALERMO, domenica, 3 ottobre 2010 (ZENIT.org).- Non avere paura di vivere e testimoniare la fede è l'invito che Papa Benedetto XVI ha rivolto questa domenica mattina alle migliaia di persone accorse al Foro Italico Umberto I di Palermo, città a cui il Pontefice ha voluto dedicare una visita pastorale in occasione del Raduno ecclesiale regionale delle Famiglie e dei Giovani.
Il Pontefice è giunto sul luogo della celebrazione sulla papamobile fendendo la folla che lo salutava e lo applaudiva sventolando bandiere in una splendida mattinata di sole.
“Cari Palermitani e cari Siciliani! - ha esclamato nella sua omelia - La vostra bella Isola è stata tra le prime regioni d’Italia ad accogliere la fede degli Apostoli, a ricevere l’annunzio della Parola di Dio, ad aderire alla fede in modo così generoso che, anche in mezzo a difficoltà e persecuzioni, è sempre germogliato in essa il fiore della santità”.
“La Sicilia è stata ed è terra di santi, appartenenti ad ogni condizione di vita, che hanno vissuto il Vangelo con semplicità ed integralità”.
“A voi, fedeli laici, ripeto: non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana, soprattutto in quelle difficili! La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra”.
Quando si incontra “l’opposizione del mondo”, ha commentato il Santo Padre, bisogna ricordare le parole che San Paolo ha rivolto a Timoteo, tratte dalla seconda lettura del giorno (2 Tm 1, 6-8; 13-14): “Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro”.
“Ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l’uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!”, ha dichiarato il Papa.
“La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare”.
Chi invece è “saldamente fondato sulla fede”, chi “ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa”, “è capace di portare la forza dirompente del Vangelo”.
A questo proposito, il Pontefice ha ricordato “i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia”, come Santa Rosalia, patrona del capoluogo siciliano.
Questo, ha aggiunto, è anche l'esempio lasciato ai fedeli da laici e sacerdoti come don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia nel 1993.
“Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo”, ha augurato Benedetto XVI.
“Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! Fa’ emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e che hai! Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene! Con la forza di Dio tutto è possibile!”.
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