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Il Santo Padre ricorda l'opera di san Pio X
ROMA, mercoledì, 18 agosto 2010 (ZENIT.org).- Ogni impegno pastorale parte da “un’intima unione personale con Cristo”. Lo ha detto questo mercoledì Benedetto XVI in occasione dell'incontro settimanale con i fedeli riuniti nel cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, riflettendo su alcuni aspetti del pontificato di san Pio X (1835-1914).
Originario della provincia di Treviso, Papa Sarto mostrò da subito una “umiltà e semplicità” e al contempo una “grande carità verso i più bisognosi”, che caratterizzeranno tutta la sua vita. Vescovo di Mantova e poi Patriarca di Venezia, ha ricordato il Pontefice, san Pio X “ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa”.
Benedetto XVI ha quindi richiamato la profonda azione riformatrice portata avanti dal suo predecessore nella riorganizzazione della Curia Romana, nell'avvio dei lavori per la redazione del Codice di Diritto Canonico, nella revisione degli studi e dell'iter di formazione dei futuri sacerdoti, nella formazione dottrinale del popolo di Dio, e nell'ambito della liturgia, in particolare della musica sacra.
Riferendosi al Catechismo da lui promosso Benedetto XVI lo ha definito “una guida sicura nell'apprendere le verità della fede per il linguaggio semplice, chiaro e preciso e per l'efficacia espositiva”.
Il Papa ha poi richiamato la costante preoccupazione di san Pio X di “condurre i fedeli ad una più profonda vita di preghiera e ad una più piena partecipazione ai Sacramenti”, e per questo anticipò la Prima Comunione dei bambini verso i sette anni di età, “quando il fanciullo comincia a ragionare”.
Benedetto XVI ne ha quindi ricordato la condanna del modernismo, “per difendere i fedeli da concezioni erronee”, e l'appello del 1914 ai cattolici del mondo per esprimere “l'acerbo dolore” di fronte alla prospettiva della guerra.
“San Pio X – ha poi aggiunto – insegna a noi tutti che alla base della nostra azione apostolica, nei vari campi in cui operiamo, ci deve essere sempre un'intima unione personale con Cristo, da coltivare e accrescere giorno dopo giorno”.
“Questo – ha concluso – è il nucleo di tutto il suo insegnamento, di tutto il suo impegno pastorale. Solo se siamo innamorati del Signore, saremo capaci di portare gli uomini a Dio ed aprirli al suo amore misericordioso”.
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