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Voci di Cambiamento: Migrazione, Missione e Sviluppo integrale
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Pubblichiamo la cronaca dell'incontro che si è svolto a Porto San Giorgio, martedì 11 giugno presso la Parrocchia Sacra Famiglia

E' possibile affrontare le sfide sociali, economiche ed ambientali del nostro tempo solo attraverso il cambiamento e favorendo lo sviluppo integrale dell'uomo e della società.

 

Si è concluso con l'intervento del Vescovo mons Rocco Pennacchio  l'incontro intitolato “Voci di Cambiamento: Migrazione, Missione e Sviluppo integrale"  che  si  è svolto a Porto San Giorgio, martedì 11 giugno presso la Parrocchia Sacra Famiglia.

L'attenzione ai poveri e per i paesi in via di sviluppo è un'azione che, come  ha sottolineato il Vescovo,  viene svolta a più livelli.  Per la Chiesa si tratta di un impegno costitutivo che è espressione dell'impegno universale che accompagna e caratterizza  la Chiesa Italiana e la nostra Diocesi.  Per la CEI  un ruolo importante è quello svolto  dal Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, che attiva ogni anno numerosi progetti utilizzando una quota specifica dei fondi 8xmille.

 

Dopo i saluti iniziali da parte  Barbara Moschettoni, Direttrice della Caritas Diocesana, l'incontro è iniziato con testimonianza  don Oreste  Habiyambere, originario del Rwanda  ed in Italia da alcuni anni per completare i suoi studi.

Don Oreste ha raccontato il suo  l'impegno per sviluppare le attività della scuola a con sede nella periferia di Ruhengeri (città molto popolosa nel nord del Rwanda).

La scuola ha la necessità di nuove aule per permettere la partecipazione degli oltre  400 alunni iscritti, migliorare le dotazioni delle aule e della didattica, favorendo così il miglioramento dell'insegnamento, evitare la dispersione e  l'abbandono scolastico.  La scuola e la formazione sono fondamentali per migliorare le condizioni di vita e favorire la crescita economica e sociale.  Nel progetto di sviluppo della scuola sono impegnati anche volontari  e sostenitori di Porto  San Giorgio, grazie anche al progetto "Max for Africa"  promosso da Elisabetta Biondi  (in ricordo del fratello Massimiliano Biondi).

 

Dopo la testimonianza di Don Oreste, molto interessante e coinvolgente è stata la testimonianza dei coniugi  Sirio e Martina  che, da Civitanova Marche, sono partiti da alcuni mesi per  l'Etiopia (a Robe) dove collaborano alle iniziative dell'Ufficio Missionario della Diocesi di Fermo.

Martina è  impegnata come insegnante e collabora alle attività delle Suore di Madre Teresa di Calcutta che sono presenti a Goba, a pochi chilometri da Robe.

Sirio è impegnato sia nell'ambito del Centro sanitario, che è stato fondato da padre  Angelo Antolini,  missionario originario della provincia di Fermo (presente da molti anni in Etiopia), sia nel campo dell'agricoltura.

Consolidare le attività della clinica sanitaria e l'avvio di un mulino per macinare cereali e spezie, è fondamentale perché permette di realizzare un'opera-segno con un'importante funzione pedagogica.   Questa iniziativa, infatti, oltre a migliorare il benessere della comunità locale,  testimonia anche la possibilità di un cambiamento che si ispira ai valori ricordati da Papa Francesco nell'enciclica “Laudato Sii.”

 

Dopo queste due esperienze,  l'intervento di Simone Breccia (direttore della Caritas Diocesana di Ancona-Osimo) ha approfondito le ragioni profonde dell'impegno della Chiesa ed in particolare della Caritas che -a più livelli-  è impegnata in progetti di sviluppo e di iniziative missionarie.

La sfida quotidiana della Caritas sia a locale e diocesano, sia nei progetti all'estero è proprio quella di aiutare ed accompagnare le persone e le famiglie nella sfida del cambiamento, per raggiungere il benessere delle persone e della società nel suo complesso. 

Simone Breccia ha sottolineato come l'impegno missionario e le iniziative all'estero offrono sempre nuovi spunti di riflessione e permettono un arricchimento reciproco come ha potuto sperimentare sia nel gemellaggio in Amazzonia sia nei progetti in Marocco, avviati  dalla Caritas in collaborazione con l'Ufficio Missionario

“Scambio ed  crescita reciproca” sono e alla base dell'impegno della Caritas di Ancona-Osimo ed anche della Delegazione Caritas Marche nei progetti promossi per testimoniare l'impegno verso i poveri e per lo sviluppo integrale, come previsto nel proprio mandato pastorale.

La Delegazione Marche che, coordina l'impegno delle Caritas Diocesane, è impegnata sia in Africa (in particolare in Kenya dove di recente c'è stata la visita di alcuni volontari ed operatori tra cui anche Simone) e  sia nei confronti della cosi-detta Rotta Balcanica.

 

La quarta e ultima testimonianza, è stata quella del Vescovo che, oltre alla sua esperienza nell'ambito della Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, ha ricordato l'impegno che anche la nostra Diocesi  ha in progetti ed iniziative  di missionarie.  Il Vescovo ha citato -ad esempio- la nascita dell'Ospedale a Robe in Etiopia, le  altre iniziative di missione e di cooperazione internazionale avviate dall'Ufficio Missionario diocesano e ha sottolineato anche la collaborazione e il sostegno alle iniziative, in particolare, avviate da Caritas Italiana.

 

L'incontro si è concluso con la presentazione delle iniziative che l'Ufficio Missionario Diocesano, coordinato da Attilio Ascani, sta progettando dalle iniziative di ottobre, tradizionalmente dedicato proprio alle missioni, alle iniziative condivise con la Consulta e  con la Caritas Diocesana, come ad esempio la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

 

Numerosi gli spunti di riflessione che il seminario ha stimolato in tutti i  partecipanti, in un contesto come quello attuale caratterizzato da forti cambiamenti sul piano economico, sociale, ambientale e  -purtroppo- anche di gravi conflitti e guerre.

Come sottolineato dagli organizzatori  "l'evento è stata una finestra aperta sulla realtà odierna e gli stimoli ricevuti sono stati davvero tanti. Come  ricordato dal Vescovo, per lo sviluppo di progetti  di sviluppo e di solidarietà, sarà molto importante il coinvolgimento dei giovani,  l'attenzione all'animazione pastorale e il  coinvolgimento attivo delle Parrocchie e delle singole comunità, in un percorso da fare insieme.”

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