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L'indulgenza giubilare
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Che cos'è, come e dove si può ricevere l'indulgenza durante l'Anno Santo

Lo scorso 13 maggio la Penitenzieria Apostolica ha stilato una serie di Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo 2025

Ma che cosa è l’indulgenza? Se ci riferiamo al Can.992 del Codice di Diritto Canonico essa viene definita come “la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, ben disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, in quanto ministra della redenzione”. Per capirsi: quando un cristiano si confessa riceve il perdono dei peccati, ma il peccato, si sa, determina anche un danno conseguente per il quale la Chiesa normalmente commina una pena.  L'indulgenza provvede a condonare anche la pena prevista in conseguenza del peccato. Come facilmente si può comprendere, l’indulgenza è un dono straordinario e straordinariamente senza prezzo che la Chiesa offre a ogni cristiano ben disposto e costituisce uno dei “segni” distintivi della misericordia di Dio che si manifesta nel tempo del giubileo. 

Papa Francesco nel comporre la Bolla d’Indizione del Giubileo, Spes non confundit, parla dell’indulgenza come «una grazia giubilare» che «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio».

E allora, nell’Anno Santo appena iniziato, potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli «veramente pentiti», «mossi da spirito di carità», «che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione - ci insegnano le Norme in materia - pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice». La Penitenzieria Apostolica specifica che l’indulgenza può essere ottenuta per sé oppure applicata «in forma di suffragio alle anime del Purgatorio».

Continuando a leggere le norme della Penitenzieria, troviamo che fedeli, “pellegrini di speranza”, potranno ottenere l’indulgenza:

  • intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, 
  • in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione. 
  • Poi, ancora, «visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare» e vivendo momenti di adorazione eucaristica o meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede e Invocazioni a Maria. 

Nella nostra Diocesi, Mons. Arcivescovo ha scelto queste, come Chiese Giubilari:

1. La Basilica Metropolitana di Fermo,

2. Il Santuario della Madonna dell’Ambro a Montefortino, 

3. Il Santuario di Santa Maria Apparente a Civitanova Marche, 

4. Il Santuario di San Serafino a Montegranaro,

5. La Chiesa di Santa Maria a pie’ di Chienti a Montecosaro,

6. La Casa del Clero a Fermo.

In esse si può ricevere l’indulgenza alle condizioni dette sopra.

In più, proprio nel tempo giubilare, l’indulgenza potrà essere ottenuta (alle medesime condizioni), anche mettendosi in cammino verso altri luoghi sacri nella città di Roma, come altre Basiliche e Santuari storici, le chiese dei cammini giubilari dedicati all’Iter Europaeum e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa (anche qui, i dettagli sulle chiese e i cammini giubilari si possono facilmente trovare sul sito https://www.iubilaeum2025.va).

 

Lo stesso potrà avvenire anche visitando altri luoghi nel mondo, come, tra gli altri «le due Basiliche Papali minori di Assisi, di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, le Basiliche Pontificie della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova». In caso di gravi impedimenti, i fedeli «veramente pentiti che non potranno partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi o alle visite», potranno conseguire l’indulgenza giubilare alle stesse condizioni se «reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita».

 

Un’altra modalità per conseguire l’indulgenza sarà, certamente, le «opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa». I fedeli «seguendo l’esempio e il mandato di Cristo», sono stimolati «a compiere più frequentemente opere di carità o misericordia, principalmente al servizio di quei fratelli che sono gravati da diverse necessità». Allo stesso modo se si recheranno a rendere visita «ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili...), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro».

Per concludere, lo «spirito penitenziale è come l’anima del Giubileo» e dunque l’indulgenza potrà essere ottenuta anche «astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali) e da consumi superflui, nonché devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso e sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita». E, anche, dedicando parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato.

Buon Giubileo a tutti: queste indicazioni possono offrire un ventaglio molto ampio di possibilità perché la Grazia del Signore raggiunga davvero il maggior numero!

 

Don Osvaldo Riccobelli

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