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Pubblichiamo la terza tappa dell'itinerario di lettura sulla salvaguardia del Creato che parla dell'esperienza del cammino dei Cappuccini nelle Marche

«I frati non si approprino di nulla, né casa, né luogo, né alcun’altra cosa. E come pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà e umiltà, vadano per l’elemosina con fiducia, e non si devono vergognare, perché il Signore per noi si è fatto povero in questo mondo». (San Francesco, Regola Bollata, FF 90)

 

Perché il Cammino dei Cappuccini nelle Marche?

 I cappuccini: tutti sanno chi sono ma nessuno da dove vengono. La gente è abituata a vederli, la loro presenza è capillare in tutta Italia e ormai diffusa nel mondo intero (oggi sono presenti in centodieci nazioni, e con i suoi diecimila e più religiosi è di fatto uno tra i più importanti ordini religiosi al mondo), ma le loro origini sono sconosciute. Chi sono i Cappuccini, perché, quando e dove sono nati, cosa li caratterizza, nessuno lo sa! Per questo Il Cammino dei Cappuccini diventa un’ottima opportunità non solo per godere dei meravigliosi, multiformi e ancora poco esplorati paesaggi dell’entroterra marchigiano, ma ancor più per scoprire la quanto mai intrigante storia di religiosi tanto noti e quanto ignoti. Il cammino passa negli eremi, nei conventi e negli antichi monasteri che si ergono a memoria delle origini dell’Ordine, fa conoscere la storia e la spiritualità dei Cappuccini e le sue figure più luminose. Ma il cammino non è solo uno sguardo all’indietro, un viaggio nel passato, ma un incontro con il presente, con i Cappuccini di oggi che vivono nei conventi che si trovano lungo il cammino, come nel convento di Fossombrone, di San Severino Marche, di Camerino, di Amandola, di Offida e di Ascoli Piceno (e altri conventi cappuccini ancora presenti come Cagli, Cingoli). Perciò il Cammino dei Cappuccini con un percorso di quasi 400 km porta il pellegrino alla scoperta della storia e della spiritualità della riforma francescana che avvenne in quei luoghi nel triennio tra il 1525 e il 1528, facendolo attraversare i luoghi più importanti delle origini dei cappuccini e incontrando i religiosi di oggi.  Quale è la spiritualità di tale cammino? Il cammino ripercorre le orme dei primi cappuccini, i quali vollero riformare l’Ordine francescano per riappropriarsi della spiritualità di san Francesco che essi ritenevano perduta. La loro vita, caratterizzata dall’itineranza, ha fatto loro conoscere la fatica della strada, ricordando quello che il Santo di Assisi diceva ai frati: “Noi siamo pellegrini e forestieri in questo mondo”. Camminare sul cammino dei cappuccini significa perciò agganciarsi al loro desiderio di autenticità che può valere per ogni uomo e donna di questo mondo come stimolo a recuperare le radici più profonde della propria storia. Il cammino diventa perciò alleggerimento non solo da ciò che appesantisce ma anche da ciò che svia dalla verità di noi stessi. Esso permette il recupero della più profonda identità di ciascuno, che nell’ottica cristiana si ottiene non solo con un ritorno a se stessi ma ancor più con un ritorno a Dio, che da Padre ci fa riconoscere figli, figli amati, figli accompagnati. La spiritualità del cammino è fatta anche dall’incontro con i cappuccini di oggi che vivono nei conventi lungo il cammino e li aprono all’accoglienza dei pellegrini, che possono così sperimentare in concreto la vita di un convento cappuccino e condividere i vari momenti che caratterizzano la giornata dei religiosi. Quali sono i luoghi più importanti del cammino? Molti luoghi sono importanti in questo cammino, dal punto di vista storico, spirituale e per le figure di santi che in essi sono custoditi. Sotto il primo profilo, i luoghi più importanti sono quelli che segnano la nascita dei cappuccini, in particolare il convento di Montefalcone Appennino, l’eremo di San Girolamo a Pascelupo, quello dell’Acquarella sopra Albacina, l’eremo dei frati bianchi a Cupramontana, l’eremo di Sant’Angelo a Cingoli, il convento di Renacavata a Camerino. Poi ci sono i luoghi che raccontano le figure dei santi dei cappuccini delle Marche: il convento dei cappuccini a Fossombrone, punto di partenza del cammino, dove è custodito il corpo del Beato Benedetto Passionei, il convento di Offida che è anche Santuario del Beato Bernardo da Offida e infine il convento di Ascoli Piceno, meta del cammino, in cui sono riposte le spoglie mortali di San Serafino da Montegranaro. In ultimo, ci sono i conventi ancora abitati in cui i pellegrini possono incontrare i cappuccini di oggi: il convento di Fossombrone, quello di San Severino Marche, di Camerino, di Amandola, della Madonna dell’Ambro, di Offida e di Ascoli Piceno. Le caratteristiche del percorso Il Cammino dei Cappuccini è un percorso molto ricco sotto il profilo spirituale, storico, artistico e naturalistico, e molto impegnativo dal punto di vista fisico, a causa della fisionomia dell’entroterra delle Marche che presenta un continuo alternarsi di saliscendi, con numerose tappe dai dislivelli importanti. Con un percorso di 17 tappe (volendo, ulteriormente divisibili in mezze tappe) e quasi 400 km, il Cammino attraversa da nord a sud, da Fossombrone ad Ascoli Piceno, la dorsale interna della Regione Marche, dove incantevoli borghi a misura d’uomo si fondono in un tutt’uno con il paesaggio naturale circostante: montagne dal tratto selvaggio, affascinanti boschi ricchi di vita, dolci colline pettinate, ordinate e coltivate, laghi a rinfrescare l’ambiente e il mare sullo sfondo a completare il panorama. Può essere percorso anche in bicicletta ed è stato adattato anche per i gruppi scout, offrendo loro la possibilità di dividere le tappe in due per svolgere le attività tipiche dello scoutismo. Per accompagnare il pellegrino lungo il cammino, quasi camminandoci al fianco e dialogando con lui, ho scritto il romanzo storico Lo spirito dei cappuccini nel quale racconto le vicende dei primi cappuccini, avvenute nelle Marche perlopiù nel decennio tra il 1525 e il 1535 e da cui sono stati tratti i timbri artistici che vengono apposti sulla credenziale ad ogni tappa e alla fine, nel Santuario di San Serafino ad Ascoli Piceno, fanno ottenere il Testimonium che attesta il compimento del percorso.. Ad arricchire l’esperienza del Cammino dei Cappuccini sono stati preparati anche dei Podcast spirituali (scaricabili dal sito gratuitamente) affinché essa diventi anche una fonte di crescita per l’interiorità del pellegrino: un modo per camminare insieme ai frati cappuccini e condividere con loro i valori dello Spirito.  Significato del Cammino per il territorio Grazie al Cammino dei Cappuccini il territorio che viene attraversato dal suo tracciato è stimolato ad appropriarsi di una storia che gli appartiene ma che non conosce, dagli effetti storici e culturali enormi, imparando così a valorizzare il tratto culturale del proprio luogo. Il Cammino genera anche un effetto di comunità in quanto lega i 26 comuni e le 5 Province che attraversa dentro un unico progetto che funziona solamente con il contributo di tutti e dove il supporto di ognuno concorre al beneficio di tutti gli altri, creando uno spirito di squadra capace di superare le logiche campanilistiche. Infine, il cammino diventa fattore di sviluppo economico di un territorio aumentando il flusso di persone che circolano e che stimolano le attività presenti in loco non solo a rimanere ma anche a svilupparsi per offrire un miglior servizio ai pellegrini che ormai arrivano non solo da tutta la penisola italiana ma anche dalle nazioni estere. Insomma, il cammino esalta e sottolinea ciò che già il territorio possiede, estraendo da esso le sue potenzialità e mettendole in rete a beneficio di tutti.

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