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Notizie dalla Diocesi

Le ultime attività del progetto Policoro
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Pubblichiamo tre articoli scritti da Beatrice Ciavarella, animatrice di comunità del Progetto

Il Progetto Policoro al servizio dei giovani civilisti della Caritas diocesana
All’interno della ricerca del lavoro, nel mondo dei giovani, si prendono in considerazione molto strade a volte anche molto differenti tra loro; solitamente si vagliano i lavori che conosciamo da una vita come: il barista, l’idraulico, il commercialista, la cameriera, ecc …
Quasi mai un giovane, al termine del suo percorso di formazione, pensa di dedicare la sua attenzione al servizio civile. Eppure esso rappresenta una importante occasione di crescita personale e di formazione professionale che i giovani possono poi spendere nel corso della vita lavorativa.
Il civilista è un volontario che sceglie di dedicare un anno della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.
Questo progetto infatti è aperto a tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e 29 anni non compiuti.
Ha una durata di 12 mesi, con almeno 25 ore settimanali di impegno.
Per aver accesso al Servizio Civile è necessario partecipare al bando nazionale, indetto ogni anno dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e dalle Regioni.
Come ci suggeriscono le parole stesse, il Servizio Civile è rivolto al terzo settore, ovvero ai servizi verso la comunità. All’interno di questo progetto possiamo trovare vari enti, c’è l’imbarazzo della scelta!!
Proprio perché il servizio civile rappresenta una ottima occasione di crescita personale e professionale per i giovani, il Progetto Policoro della nostra Diocesi partecipa attivamente ai progetti del servizio civile inserendosi nel percorso di formazione dei civilisti.
Le animatici di comunità Ciavarella Beatrice (terzo anno) e Nicita Pichilli (primo anno) hanno infatti accompagnato i ragazzi uscenti del Servizio Civile attraverso vari incontri di orientamento al lavoro e dando loro delle informazioni sulla contrattualistica che vige a livello nazionale e regionale.
Come prima cosa hanno aiutato i giovani ad orientarsi nelle proprie aspirazioni: hanno chiesto quale fosse il loro sogno nel cassetto e se ritenevano fosse possibile realizzarlo. Nella seconda attività i giovani sono stati invitati ad interrogarsi sulle loro capacità intrinseche ed estrinseche, valutando al meglio le competenze acquisite fino a quel punto.
Guardare dentro sé stessi è di per sé un lavoro arduo, ciò nonostante i giovani civilisti incontrati sono stati bravi nel saper ponderare al meglio le loro capacità e competenze.
Passo dopo passo, siamo riusciti a raggiungere il nostro primo obiettivo, ovvero creare un biglietto da visita per i datori di lavoro … il famoso curriculum.
Dopo un’attenta analisi e delucidazione sulle differenti parti che compongono il curriculum è stato chiesto ai civilisti di stilarne da soli uno proprio e di essere il più sinceri possibili. Revisionati i curricula, abbiamo chiesto loro dove pensassero di “spendere” questo biglietto da vista.
Molti di loro già sapevano dove presentare tale biglietto: nei siti di ricerca, al centro per l’impiego, tramite passa parola, ecc …
Come ultimo step abbiamo chiesto loro quale argomento avrebbero preferito trattare e hanno scelto la contrattualistica, come sopra citato.
Abbiamo ripetuto loro quale legge vige a livello nazionale e ragionale, per poi illustrare le varie differenze tra i vari contratti: contratti a tempo indeterminato, determinato, a chiamata, di apprendistato, co.co.co, ecc …
I ragazzi hanno mostrato sincero interesse per le tematiche trattate consci del fatto che, una volta terminato il servizio civile, il loro passo successivo sarà quello di entrare definitivamente nel mondo del lavoro.
Beatrice Ciavarella e Nicita Pichilli – Diocesi Fermo

 

Alla scoperta della Caritas di Civitanova

Nelle giornate del 4 e del 5 Febbraio la Caritas di Civitanova Marche ha coinvolto il Progetto Policoro, i futuri civilisti, il ragazzo dell'alternanza scuola lavoro insieme ad alcuni giovani frequentanti il Liceo delle Scienze Umane Stella Maris, nella visita della Struttura che offre molti servizi.
La Caritas di Civitanova Marche in passato svolgeva un ruolo diverso, ovvero era uno stabile adibito ad asilo nido per i figli dei dipendenti della Cecchetti; oggi è diventato un Centro di accoglienza per i più bisognosi; urbanisticamente parlando il Centro si trova in una posizione centrale che "divide", attraverso una linea immaginaria, il centro dalla periferia.
Due sono i luoghi più importanti della Caritas: il centro ascolto che è il cuore della Caritas, dove i più bisognosi si recano per "raccontare" le ingiustizie e le avversità che affliggono la loro vita; la mensa che è "lo spazio" dove le persone costruiscono un rapporto profondo e intenso; ciò perché durante i pasti si tende ad essere più aperti al confronto, a conversare e a raccontarsi; molte persone vivono in situazioni di indigenza tali che da lungo tempo non hanno potuto godere di un pasto caldo.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di esplorare la struttura e i suoi servizi, partendo dalla mensa e continuando con il servizio di distribuzione alimenti e vestiario, lo sportello medico sanitario ed il dormitorio. Durante la visita abbiamo trattato temi riguardanti lo spreco alimentare e dei medicinali: la Caritas raccoglie i farmac i che vengono donati e li ridona a persone bisognose. Oltre ad evidenziare l'aspetto del "dono", si è ragionato sul cattivo uso degli alimenti e dei farmaci che spesso genera lo spreco, cercando di far comprendere che ogni bene va usato con responsabilità.

Il dormitorio, spiegato dal referente Domenico, ha aperto un nuovo mondo di riflessioni: Domenico ha spiegato come vengono gestiti i posti letto: ciò che ha colpito di più i ragazzi è stato il racconto di quanto sia difficile negare un posto letto, a causa della numerosa richiesta, sapendo che forse quella persona sarà costretta a dormire in strada o in macchina se c'è; ma anche quanto è difficile, dopo un po’ po’ di tempo, dover mandare via le persone accolte nel dormitorio.di tempo, dover mandare via le persone accolte nel dormitorio.
Da questo incontro con Caritas i ragazzi del Liceo hanno ricevutos i ragazzi del Liceo hanno ricevuto in dono un messaggio di forte umanità; hanno potuto toccare con mano come la poca responsabilità nelle azioni quotidiane e l'indifferenza generino ingiustizie sociali che ricadono sui poveri; ma hanno anche potuto spesperimentare la bellezza della solidarietà e la profondità dei rapporti che si creano nei vari ambienti della struttura, dove il "dare ed il ricevere" è reciproco tra le persone che lavorano e gli ospiti della struttura.
Ci auguriamo che i giovani che hanno avuto questa opportunità, possano custodire come un tesoro le tesoro le riflessioni che l'ambiente Caritas ha loro proposto e vogliano diffonderle ai loro pari.
In questa occasione, il Progetto Policoro oltre ad aver accompagnato i ragazzi nella visita dei vari luoghi, ha illustrato anche quale è la formazione idonea ad intraprendere percorsi lavorativi nel mondo del sociale, come lo sportello accoglie i giovani ascoltandone i bisogni, i sogni, i desideri e come, insieme, si decida un obiettivo.
Ascoltando l'altro, si conosce la sua storia ed i problemi; ciò è fondamentale per venire incontro alla sua storia; ciò è fondamentale per venire incontro alle esigenze personali; la persona anzitutto viene aiutata a diventare autonoma partendo dalla conoscenza ed accettazione di sé stessa, delle sue aspirazioni e capacità; viene aiutata a trovare lavoro o, anche, a risolvere problemi lavorativi, in modo da farla sentire utile per la società. Tutto ciò rende speciali i rapporti umani. La giornata si è conclusa con un pranzo tutti insieme.

Beatrice Ciavarella

 

Alla riscoperta dei talenti

Il Progetto Policoro collabora da tempo con alcuni progetti attivi nella Caritas di Civitanova Marche, tra cui il progetto che riguarda l'inserimento al lavoro.

Il lavoro è uno strumento che rende le persone autonome e le fa sentire parte attiva della società. Purtroppo la possibilità del lavoro non è raggiungibile per tutti, alcuni vengono emarginati: i diversamente abili, ad esempio, difficilmente entrano nel mondo del lavoro.

Per questo motivo nella Caritas è attivo un progetto di accoglienza per queste persone che vengono inserite o nel mondo lavorativo attraverso tirocini o, come volontari, nel centro Caritas, per prestare servizio alla comunità. Qui passano qualche ora della loro giornata aiutando a svolgere delle semplici mansioni come, ad esempio, piegare gli indumenti, rispondere al telefono e dare giuste indicazioni, prendere dei piccoli appunti.

Integrarsi nella società ed entrare nel mondo del lavoro non è semplice per nessuno ma per loro è molto complicato.

Come potrebbe essere utile il Progetto Policoro ai ragazzi diversamente abili, a ragazzi con ritardicognitivi? Come le competenze dell’animatore, l’expertise e l’orientamento possono aiutare anchequesti ragazzi e motivarli a cercare in sé stessi le risorse di cui sono dotati?

 La “Parabola dei talenti” del Vangelo di Matteo annuncia come ogni essere umano è dotato di talenti unici e irripetibili; i talenti rappresentano beni che il Signore ci affida perché li facciamo fruttare; mentre nell'uso comune il termine 'talento' indica una spiccata qualità individuale. Tutti i beni a noi donati sono da condividere e dare agli altri, al fine di donare momenti di gioia.

L'expertise dell’animatore è utile per accompagnare i ragazzi a riscoprire i loro talenti. Ognuno di noi è dotato di talenti, ognuno ne ha uno o molteplici basta solo scoprirli.

La Caritas di Civitanova Marche ha accolto da Gennaio 2023 sette ragazzi/e con disabilità. I percorsi non sono di breve durata perché sono viaggi molto tortuosi ed il loro accompagnamento va svolto gradualmente, prestando molta attenzione.

I ragazzi diversamente abili hanno costante bisogno di ricevere aiuti e supporti adeguati, sin dall’inizio e per tutto il corso della propria vita, soprattutto in ambito lavorativo, per poter esprimere al meglio le loro potenzialità ed essere inclusi nella società. Avere un lavoro non deve essere un sogno per questi ragazzi, ma una realtà.

Lavorare infatti è, per ogni persona, un diritto-dovere che assume un valore indispensabile non soltanto dal punto di vista economico ma soprattutto per le sue connessioni sociali e psicologiche, con un impatto incisivo sulla qualità della vita.

Si è evidenziato, grazie a queste esperienze che il progetto ha realizzato in collaborazione con la Caritas, che un buon inserimento lavorativo può essere indispensabile per le persone con disabilità al fine di incrementare il proprio senso di autorealizzazione; instradare le differenti attività verso qualcosa di “utile” e “adatto” come, ad esempio, riorganizzare un armadio, potenziare le proprie competenze per scrivere sia a mano che al pc in maniera corretta, rinforzare l’autonomia e il senso di "diventare grandi” rispettando un semplice appuntamento, promuovere l’arricchimento personale, relazionale, etc.…. sono dei passaggi importantissimi nel processo di inclusione sociale.

Rendere “indipendenti” queste persone a volte sembra un miraggio ma a piccoli passi, insieme, ci possiamo riuscire.

 

Beatrice Ciavarella

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