Archivio Notizie dalla Diocesi
Notizie dalla Diocesi
Mercoledì 18 Marzo la solenne inaugurazione dell'Anno Giudiziario, e la presentazione del resoconto delle attività svolte nel corso del 2014. Leggermente diminuito, rispetto agli anni precedenti, il numero delle cause presentate, decise e sentenziate
I dati delle cause presentate
Nel 2014 sono state presentate, presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno, 94 cause, la maggior parte delle quali provengono da 5 delle 13 diocesi della Regione Ecclesiastica Marche: Fermo (30), San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto (11), Ancona-Osimo (9), Fano (9), Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (8).
La parte attrice, cioè il coniuge che introduce la causa di nullità matrimoniale, risulta essere donna, nel 63% dei casi.
La donna, come parte attrice e come parte convenuta, ha un’età media di 41 anni, e svolge, maggiormente, le professioni di impiegata, operaia, artigiana, casalinga e insegnante, libera professionista.
L’uomo, come parte attrice e come parte convenuta, ha un’età media di 45 anni, e svolge, principalmente, la professione di impiegato e operaio, libero professionista, e disoccupato, meno frequentemente, quella di imprenditore o commerciante.
Risulta un numero doppio di disoccupati tra gli uomini rispetto alle donne.
La forbice di età delle parti in causa è compresa, tra i 22 e i 64 anni per le donne e i 25 e i 66 anni, per gli uomini.
Dai dati statistici rilevati, emerge, inoltre, che, nelle 94 cause presentate, la maggior parte delle coppie (45) non ha avuto figli, 27 coppie hanno avuto un solo figlio, mentre ben poche sono più prolifiche.
La durata media dei matrimoni esaminati è di quasi 8 anni: se da un lato ci sono molti matrimoni che finiscono entro i primi 7 anni, 14 hanno avuto una durata di oltre 15 anni.
Il tempo trascorso tra la separazione di fatto e la richiesta di nullità è, in media, di 7,2 anni. Ciò significa che, in media, si aspettano più di 7 anni per presentare una causa di nullità matrimoniale. Solo 30 cause, sulle 94 presentate, sono state precedute da una sentenza di divorzio.
Tra i motivi addotti a fondamento della domanda di nullità, i più ricorrenti sono: il grave difetto di discrezione di giudizio circa i diritti e i doveri matrimoniali essenziali da dare e accettare reciprocamente, l’incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio per cause di natura psichica, l’esclusione del bene della prole e l’esclusione dell’indissolubilità del vincolo.
I dati delle cause decise
Sono state decise 94 cause, delle quali 79, affermativamente (cioè a favore della nullità del matrimonio) e 10 negativamente; per le altre 4 è stato richiesto un ulteriore approfondimento. I capi di nullità maggiormente decisi sono quelli che riguardano l’incapacità consensuale (per grave difetto di discrezione di giudizio e per l’incapacità di assumere gli obblighi essenziali matrimoniali); seguono l’esclusione dell’indissolubilità e l’esclusione del bene della prole;
sono pochissimi i capi dell’esclusione della fedeltà, della sacramentalità, del bene dei coniugi, per timore grave incusso e per errore sulle qualità.
Nello specchietto del lavoro svolto nell’anno 2014, si osservano i numeri relativi alle cause nelle diverse fasi processuali, distinte per anno di presentazione della pratica.
La situazione attuale vede 244 cause pendenti, cioè, attualmente, in trattazione. Esse risultano dalle 258 pendenti all’inizio dell’anno 2014, con l’aggiunta delle 94 presentate durante l’intero anno, tolte le sentenziate (106) e le archiviate (2).
Spunti di riflessione
Rispetto all’anno 2013, i dati relativi alle cause trattate dal Tribunale è rimasto, sostanzialmente, costante.
C’è stata una diminuzione delle cause presentate; si è leggermente ristretta la fascia d’età di coloro che accedono al Tribunale; é aumentata, anche se non di molto, la “tenuta media” del matrimonio. Si è abbassato, il numero delle cause decise e di poco quello relativo alle cause sentenziate. Costanti rimangono i capi di nullità maggiormente trattati circa l’incapacità consensuale e la simulazione parziale per esclusione dell’indissolubilità e del bene della prole.
Si continua a registrare, per effetto della crisi economica, la difficoltà, per le parti che introducono le cause matrimoniali, di sostenere le spese processuali. Numerose, perciò, sono le richieste di una loro rateizzazione e di assegnazione dei patroni stabili. Le cause presentate da questi ultimi, pertanto, continuano a superare la metà del totale.
Infine, raffrontando le cause canoniche di nullità matrimoniale con i procedimenti di separazione civile, iscritti presso la Corte d’Appello di Ancona e relativi a “Famiglia e Separazioni”, in numero pari a 2.341, si può concludere che il Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno intercetta, nella regione Marche, meno del 5% dei matrimoni non riusciti.
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Il nuovo Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno
Don Paolo Scoponi nasce a Civitanova Marche (MC) il 5 settembre 1969, dove si trasferisce con i suoi familiari, dopo esser cresciuto a Montecosaro Scalo (MC), all'età di quindici anni. Consegue il diploma di maturità, nel 1988, presso il Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche. Nel 1991, viene accolto nel Seminario di Fermo (FM), dall'arcivescovo metropolita, S.E.R. mons. Cleto Bellucci. A conclusione del quinquennio formativo, egli ottiene il baccellierato in S. Teologia presso l’Istituto Teologico Marchigiano, sede di Fermo. Viene inviato a Roma, per proseguire la formazione al presbiterato, presso il Pontificio Collegio Irlandese. Il 29 giugno 1997 è ordinato diacono per l'arcidiocesi di Fermo, da S.E.R. mons. Bellucci. Nel 1998, consegue la Licenza in Diritto canonico presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana, in Roma. È ordinato presbitero in data 18 settembre 1999 dall'arcivescovo metropolita di Fermo, S.E.R. mons. Gennaro Franceschetti. Nel biennio 1999-2001 svolge il servizio di vicario parrocchiale nella parrocchia S. Lucia in Fermo. Tra il 2001 e il 2004 esercita gli uffici di vice-cancelliere arcivescovile e di segretario del Consiglio Pastorale Diocesano. Dal 2001 al 2005 è vicario interparrocchiale domenicale e festivo dell’unità pastorale Falerio-Picenus, nella vicaria foranea di Amandola (FM). Negli anni 2002-2009 esercita l'ufficio di vice-Rettore nel Seminario arcivescovile di Fermo. Diviene segretario del Consiglio presbiterale, negli anni 2003-2006. Dal 2004 al 2006 è membro del Segretariato diocesano per la pastorale delle vocazioni al presbiterato. Tra il 2004 e il 2009 esercita l'ufficio di cancelliere arcivescovile di Fermo. Dal 2006 al 2009, per volontà di S.E.R. mons. Luigi Conti, arcivescovo metropolita di Fermo, don Paolo svolge l'incarico di difensore del vincolo del Tribunale ecclesiastico diocesano di Fermo. Nel 2009 viene nominato canonico del capitolo cattedrale metropolitano di Fermo. Tra il 2009 e il 2014 è direttore spirituale nel Seminario di Fermo e vicario giudiziale aggiunto presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno. Nel 2009 difende la tesi dottorale in Diritto canonico con specializzazione in Giurisprudenza presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana, pubblicata, con il titolo I divieti matrimoniali in casi singoli, nella collana Tesi Gregoriana della medesima Facoltà, nel 2011. Per volontà di S.E.R. mons. Conti, presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, nel 2011, partecipa e promuove nelle diocesi marchigiane, in collaborazione con la psicologa dott.ssa Marzia Rogante, il corso triennale on-line su "Prevenzione dell'abuso sessuale sui minori per operatori pastorali", organizzato dall'Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana. S.E.R. mons. Conti gli affida anche gli incarichi di delegato diocesano dell'Ordo virginum, nel 2010, e nel 2014, di vicario parrocchiale nella parrocchia dell'Immacolata Concezione in Fermo. Nel 2014, dagli eccellentissimi vescovi delle diocesi marchigiane, viene nominato vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno, di cui è moderatore S.E.R. mons. Luigi Conti.
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