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Grazie Don Emilio

Don Emilio TassiUn ricordo del sacerdote scomparso, curatore per tanti anni dell'Archivio Diocesano, e della sua cultura poliedrica

E’ venuto a mancare don Emilio Tassi nella sua casa, a Carassai, lunedì 30.

La sua scomparsa lascia un grande vuoto e sofferenza in tutti quelli che lo hanno conosciuto, perché legati a lui da una fraterna amicizia, e perché lo hanno apprezzato come docente o collega a scuola, come cappellano e parroco, come archivista arcivescovile a Fermo e come studioso di alto spessore culturale e di grande valore sul piano di studi e saggi che egli ha offerto ai lettori. La Rivista “Quaderni dell’Archivio storico arcivescovile di Fermo” è stata da lui fondata e portata avanti fino ai 56 volumi.

Anzitutto pensiamo al valore profondo dell'amicizia che Don Emilio ha donato; amicizia scaturita dal suo animo sensibile e palesata a chi lo conosceva in apprezzamento, in incoraggiamento, e in generosa e fattiva collaborazione.

Inoltre la preparazione maturata nell’universitaria pontificia a Roma e nell’università statale a Macerata, ha fatto fiorire una profonda e vasta cultura, evidenziata in numerose pubblicazioni tra cui una cinquantina di saggi nelle riviste storiche di Fermo e di altre città delle Marche.

Notevole il suo interesse per la storia del nostro territorio attraverso molte letture che gli hanno dato occasione di approfondire molteplici aspetti storiografici. La sua attività culturale non era solo fondata sul già scritto, ma era basata criticamente sulla ricerca di una vasta documentazione. Grazie a questa rigorosa impostazione, il suo contributo rappresenta un sicuro punto di riferimento per gli studiosi.

Non si può dimenticare la sua lunga e molteplice attività didattica, in vari istituti scolastici di secondo grado. La serietà, la disponibilità, l'impegno del docente Emilio Tassi possono essere testimoniati da coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo come collega e dai numerosi alunni che lo hanno ascoltato.

Sacerdote paziente e benevole ha manifestato la ricchezza delle doti umane e cristiane particolarmente nelle parrocchie che egli ha immensamente amato ed ha promosso e infine custodito come parroco a Carassai, con ammirevole serenità e generosità.

Infine accenniamo con riconoscenza all’ultima sua fatica, la traduzione della Cronaca Fermana (1725-1758) dell’arcivescovo Alessandro Borgia, pronta per l’edizione.

Grazie Don Emilio.

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