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Policoro incontra i ragazzi del Liceo delle Scienze Umane "Stella Maris" di Civitanova
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Il racconto di Beatrice Ciavarella, Animatrice di comunità del progetto ed ex alunna dell'Istituto

L’altro giorno, dopo 5 anni ho ripercorso quel corridoio che, alcuni anni fa, conduceva alla mia aula. Per un momento i ricordi si sono affollati nella mia mente: i volti dei compagni, lo studio, i prof. che mi hanno sostenuto, Giorgio che all’entrata era sempre pronto ad accoglierci con un sorriso. Sono stati cinque anni di impegno, di fatica e, perché no, anche di svago; sono orgogliosa di averli vissuti.

L’istituto “Stella Maris” è stato per me non solo luogo di apprendimento ed istruzione, ma anche luogo di accompagnamento alla scoperta della vita nei suoi significati più profondi.

Sono grata a tutti i docenti che mi hanno insegnato a guardare ed analizzare in profondità fatti, avvenimenti, argomenti di ogni ambito di studio, regalandomi un metodo che accompagna ancora adesso ogni mia attività. Sono tornata alla mia scuola (senza svelarlo agli studenti), non più da studentessa ma come persona che, avendo scelto per una parte importante della vita di fare volontariato in Caritas, ha avuto l’occasione di conoscere e la volontà di approfondire alcuni progetti riguardanti la vita dei giovani: il lavoro e la giustizia riparativa.

Appunto, in questa occasione, insieme ad un mio collega, abbiamo presentato agli studenti un servizio che a me sta molto a cuore che è quello rivolto ai ragazzi che scontano una pena alternativa al carcere e che fanno fatica a mettersi in gioco, dopo aver sbagliato.

Negli ultimi tempi ho avuto occasione di approfondire la tematica della “giustizia riparativa”: ho potuto constatare che essa si basa sull’incontro, sulla relazione fra persone, sulla mediazione dei conflitti. Questi argomenti a me sono stati sempre molto cari fin dai tempi della scuola e poterli approfondire anche negli ambiti di vita che sto sperimentando mi coinvolge e mi appassiona.

Un obiettivo che ci siamo proposti nel presentare questa tematica agli studenti, oltre quello dell’informazione, è stato quello di far nascere in loro l’idea che i problemi relazionali possono essere affrontati e risolti, non subiti: essi possono essere una occasione di crescita e non per forza di conflittualità. Le verifiche delle relazioni e del profitto, che intimoriscono, sono tempeste inevitabili ma indispensabili, a scuola come nella vita. Quindi li abbiamo invitati a non vivere con leggerezza l’oggi, ma a considerare ogni istante come fondamentale per la loro formazione e quindi degno di riflessione.  Solo così ogni studente potrà scoprire il proprio talento, quella

 

impronta unica ed irripetibile che fa di ciascuno un essere originale e insostituibile. Parlando ai ragazzi della loro età, qui a Civitanova, anche il regista Pupi Avati li ha invitati ad un impegno importante:<<Scoprite il vostro talento come tanti, unici cercatori del santo Graal>>.

“Il tempo scorre velocissimo- ricorda Seneca a Lucilio- e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa”.

Probabilmente i ragazzi che frequentano questo Istituto si preparano per operare nel sociale; auguro loro di porre tanta attenzione alle relazioni con le persone, di ascoltarle senza pregiudizi, di non ridurle ai loro problemi, perché una persona vale di più dei suoi limiti e dei suoi errori. L’uomo non è quello che è una volta per tutte, ma quello che ogni volta sceglie di essere.

Alla fine dell’incontro ho presentato alcune slide in cui ero presente da studentessa nella stessa aula e questo ha destato meraviglia tra gli studenti; per me è stato un momento di grande gioia ed emozione perché non avrei mai immaginato di tornare qui da “formatrice”. Per questo ringrazio ancora una volta i professori che mi hanno accompagnato: grazie per avermi insegnato e data l’opportunità di realizzare i miei sogni.

Beatrice Ciavarella

Animatrice di Comunità - Progetto Policoro Arcidiocesi di Fermo

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