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Internet ci ha cambiati: come è cambiato il modo di relazionarci e di aprirci all'infinitamente Altro? Sono gli interrogativi cui cercheranno di rispondere tre seminari organizzati dall'ITM-ISSR
I New Media come ambiente educativo; prospettive di Nuova Evangelizzazione nelle dinamiche di mutamento antropologico. Questo il titolo del ciclo di seminari che l’Istituto Teologico Marchigiano e l’ISSR di Fermo organizzeranno a partire da Lunedì 17 Marzo per studenti e docenti ITM-ISSR. Internet ci ha cambiati. E con noi ha cambiato i nostri punti di riferimento, così che stentiamo persino a ricordare come ci comportavamo prima del suo avvento. Come cercavamo un negozio, un indirizzo, un albergo, l’orario di partenza di un treno. Il cambiamento è stato tale da promuovere nuovi comportamenti diventati in poco tempo automatici: molti si sono adeguati immediatamente; altri non hanno tenuto il passo e vivono ciò con disagio. È cambiata anche la nostra identità dato che l’identità digitale non è una identità diversa, che si affianca a quella reale, ma diventa a sua volta reale (ed a modo suo). E c’è un cambiamento ancora più forte, che riguarda i cosiddetti “nativi digitali”: per loro la posta elettronica è la posta, quella cartacea non esiste più e le foto digitali archiviate su Internet sono le sole foto. Ormai si deve ricercare l’integrazione reciproca di mondi diversi nella società, nelle istituzioni e nelle aziende. La lettura dei fenomeni sociali attorno a Internet consente in primo luogo di gettare un ponte tra i mondi di chi ha appreso la rete e di chi ci è nato dentro. I giovani si scambiano foto, commenti, dichiarazioni, filmati, dialoghi che si creano ed incroci di esperienze. Però non sono scambi che si realizzano attraverso la fisicità. I canali di trasmissione di cui è composto Internet sono più freddi del dialogo faccia a faccia. E quindi si può pensare che Internet sia limitato nella sua capacità di trasmettere emozioni. In questo caso le variabili che possono fare la differenza sono almeno due, il tipo di pubblico e il tipo di interazione necessaria per la generazione dell’emozione. Si possono chiamare emozioni “digitali” quelle generate da Internet e “naturali” quelle create in un’interazione fisica? Le generazioni più giovani sono maggiormente in grado di percepire emozioni “sintetiche”, mentre quelle precedenti vedono invece l’odierno Internet come un luogo arido? L’abitudine gioca un ruolo fondamentale, così come la co-evoluzione di persone e tecnologie. La generazione Y sviluppa altri sensi accanto a quelli tradizionali, speciali antenne per captare cosa succede sulla rete e che tipo di stato d’animo caratterizza la persona che sta comunicando. In più, i modi di comunicare su Internet tengono traccia di quanto pubblicato sottraendolo dal flusso sensoriale delle esperienze. Tutto ciò ha un effetto che possiamo definire “azzeramento del senso del mistero dell’umano” e della meraviglia che da esso promana. Il processo di scoperta di tutto ciò che ci circonda è stato portato avanti da una scienza che è sempre più in grado di offrire spiegazioni sia dell’infinitamente piccolo che dell’infinitamente grande, con le stesse scoperte della medicina che ci consentono di creare un “antidestino sociale” evitando la malattia e la morte. Il mondo è diventato piccolo e Internet lo ha rimpicciolito ancora di più, connettendo persone che hanno avuto esperienze che destano interesse e che le raccontano con dovizia di particolari, segnalandone opportunità e pericoli. La Luna è nel pozzo? Questo processo ha i suoi vantaggi e uno svantaggio, assai rilevante: la generale diminuzione della capacità di stupirsi di fronte a qualcosa di sconosciuto. Dato che la Fede è “Fiducia” e apertura “all’Infinitamente Altro”, il luogo della sua attuale mediazione sociale può transitare per il tramite dell’oggetto-ambiente tecnologico? Se muore la meraviglia, l’ambiente culturale che dovrebbe garantire la maturazione religiosa e morale delle giovani generazioni in forza di quali caratteristiche deve essere interpretato ed eventualmente modificato?
17-3-2014 H.16.00 Paolo Padrini, Chiesa, famiglia e New Media nell’epoca della socializzazione digitale;
21-3-2014 H.16.00 Paolo Ferri, Le strategie dell’Educazione nell’epoca dei Social Media;
28-3-2014 H.16.00 Fabio Pasqualetti, Web 2.0: educare e comunicare con i giovani.
Eventi dalla diocesi
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Momento di aggiornamento pastorale del clero diocesano. Interviene il dott. Francesco De Angelis