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Mons. Duilio Bonifazi auspica per gli studenti un'autentica presenza da "cristiani in Università"
Sta per iniziare il nuovo anno accademico per tanti studenti universitari, del nostro territorio diocesano, che frequentano varie università italiane. Inizia anche per le realtà universitarie che operano nell’ambito del nostro territorio diocesano: la Facoltà di Beni Culturali, il Corso di Laurea in Ingegneria, il Corso di Laurea Infermieristica, il Conservatorio Musicale.
In questo momento la Chiesa Fermana esprime il suo augurio ispirandosi al messaggio della Nota della CEI “La comunità cristiana e l’università, oggi, in Italia”, mentre le nostre chiese marchigiane si incamminano verso il secondo Convegno Ecclesiale Regionale, che si celebrerà a Loreto e Ancona nei prossimi 22, 23, 24 novembre, sul tema “Vivere e trasmettere la Fede oggi”.
Guardiamo perciò al mondo universitario come esperienza esistenziale e culturale nella fase decisiva dello sviluppo della personalità del giovane. Auguriamo infatti all’università di essere valida preparazione dal punto di vista professionale, ma di non essere solo questo. Ci preme perciò sottolineare che, per il giovane, l’università è una scelta vocazionale, poiché è la scelta di uno stato di vita, di un luogo in cui la persona si forma, di un progetto esistenziale, oltre che culturale e professionale. L’augurio della Chiesa è che l’esperienza universitaria sia un momento di maturazione di tutta la persona: non solo della sua intelligenza e delle sue capacità intellettuali, ma anche delle sue scelte culturali, morali, esistenziali, religiose, di fede. Ci auguriamo che nell’università si possa fare l’esperienza di una sintesi tra scienza e “sapienza”, tra ragione e fede. Da una parte, infatti, l’università è il luogo dei saperi, delle ricerche scientifiche, delle ricerche razionali, nella loro specificità di specializzazioni distinte e diverse, di facoltà , di corsi di laurea. D’altra parte, nell’università può, e deve, emergere l’esigenza di una “ragione aperta”, sia come ricerca dell’unità del sapere umano, oltre la legittima pluralità dei saperi specialistici, sia come capacità della ragione di aprirsi verso la “sapienza”, cioè verso la ricerca di risposte agli interrogativi dell’uomo sul perché del suo esistere e del suo operare. È evidente però che tutto ciò può emergere solo se l’università intende essere, oltre che luogo di formazione professionale specializzata, anche comunità educante, pur nel rispetto della sua laicità istituzionale. In questo contesto è opportuno che venga sottolineata, per docenti e studenti, anche la possibilità di una specifica “spiritualità” dello studio e della ricerca universitaria, all’interno dell’esigenza di dare un “senso” all’attività caratterizzante le proprie scelte di vita. Per gli studenti cristiani ciò viene facilitato se programmano di vivere da “cristiani in università”, coltivando anche rapporti con le cappellanie universitarie, che sono presenti all’interno delle sedi centrali, e con quelle aggregazioni ecclesiali che danno spazio adeguato al mondo degli studenti universitari. Dice la Nota della CEI: “Il mondo dell’università costituisce oggi per la Chiesa motivo di particolare interesse, perché il messaggio cristiano penetri nei diversi contesti culturali, nei linguaggi della comunicazione e perché non vengano formulate risposte che non incontrano più le domande che oggi si pone l’uomo”.
Mons. Duilio Bonifazi
Direttore Ufficio Diocesano Cultura, Università, Scuola
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