Archivio Notizie dalla Diocesi
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Don Sandro Salvucci ci racconta la bellezza e l'intensità di un evento che non ha coinvolto solo i 10 partecipanti alla sua prima edizione, ma, attraverso la rete, ha dilatato i propri confini
A distanza di un giorno dalla conclusione del pellegrinaggio provo a condividere alcuni semplici pensieri sull'esperienza vissuta. Da molti anni avevo nel mio intimo l'idea di compiere un pellegrinaggio a piedi a Loreto... Era il nome della strada che a Fermo parte dall'edicola di Sant'Alessandro a ispirarmelo: strada comunale "lauretana", appunto. Lungo tale via si incamminavano i nostri antenati... pellegrini verso il santuario di Loreto. Così accadeva da molti nostri paesi e campagne. Ora l'idea è diventata realtà, grazie anche ad un ulteriore stimolo: la gratitudine a Maria per la ritrovata forma fisica della mia gamba dopo il grave infortunio di tre anni fa. E' affascinante il cammino del pellegrino: è antidoto a ogni forma di approccio deprimente alla vita, è indice di speranza. Rafforza la fiducia in sé, la fiducia nell'altro e la fede-fiducia in Dio che sostiene i passi dell'uomo. Il pellegrino punta ad una meta alta e in nome di questa meta, rischia, affronta incertezze e pericoli, si rialza dopo ogni caduta, supera la paura e... si affida. E' una stupenda metafora della vita: che cos'è essa se non un cammino con una meta alta? La nostra meta è stata la Santa Casa di Loreto: quei mattoni che hanno udito l'annuncio dell'Incarnazione rivolto a Maria di Nazareth. Il luogo dove Dio ha messo le mani nel fango della storia umana facendosi carne... "Hic Verbum caro factum est" - "Qui il Verbo si è fatto carne". E qui, il gruppo dei 10 pellegrini dai 18 agli 81 anni (!), abbiamo presentato la nostra "carne" ferita e quella di quanti ci hanno domandato di portare la propria... E lungo il cammino? La gioia di camminare insieme, di condividere speranze e fatiche della vita, di pregare concordi... L'opportunità di osservare i particolari della nostra stupenda terra, la tristezza di vedere la vita di tanti trasformata in una folle corsa (auto sfreccianti e colpi di clacson nervosi...), i volti incuriositi di chi ci incrociava per strada, la stupenda ospitalità di chi sapeva del nostro passaggio... A questo proposito siamo rimasti letteralmente a bocca aperta davanti alla commovente accoglienza ricevuta nella parrocchia di Casette d'Ete e nella chiesa del Cunicchio a Morrovalle! In entrambi i casi una piccola folla di persone ci ha accolti e con esse abbiamo condiviso l'esperienza fatta e la preghiera... Abbiamo toccato con mano l'incredibile generosità delle persone che ci hanno ospitato e si sono adoperate per rifocillarci a dovere! Insieme a tutto ciò, come questa stessa pagina sta a testimoniare, un elemento nuovo rispetto ai tempi andati è che il pellegrinaggio accade oggi nell'era digitale. L'aggiornamento in tempo reale delle tappe del cammino e della preghiera dei pellegrini ha fatto sì che - come diversi hanno commentato - chi ci seguiva da casa poteva sentirsi partecipe, inviando persino intenzioni di preghiera in diretta mentre meditavamo i misteri del Rosario. La sinergia di virtuale e reale, in questo modo, ha dilatato i confini del pellegrinaggio prendendo dentro un gran numero di persone, messe "in rete" dalla preghiera. Tutto questo prepara già la seconda edizione del pellegrinaggio che andremo a riproporre, a Dio piacendo, il prossimo anno con un numero di pellegrini reali (non cyber-pellegrini, né pellegrini "motorizzati") decisamente più grande dei 10 pionieri del Pellegrinaggio a piedi Fermo-Loreto, il Primo dell''era digitale! -
Don Sandro Salvucci
Nella pagina del diario di Facebook troverai tutte le foto ed i commenti postati nel corso del pellegrinaggio
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