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Il nuovo Ordinamento per la Caritas dell'Unità Pastorale di Civitanova

L'Arcivescovo ha promulgato il nuovo Ordinamento per la Caritas dell'Unità Pastorale di CivitanovaAlla luce del recente Motu Proprio di Benedetto XVI "De Caritate Ministranda" l'Arcivescovo scrive una lettera programmatica, in cui ribadisce la natura pastorale della Caritas ed indica come questa diaconia debba essere strutturata nelle Parrocchie e nelle Unità Pastorali

Ordinamento

CARITAS dell’Unità Pastorale di CIVITANOVA

 

 

Ai Parroci, ai diaconi e ai fedeli laici

di Civitanova LORO SEDI

 

Prot. N. 505/12

 

 

Nella Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio «De caritate ministranda» il Santo Padre Benedetto XVI afferma: «L’intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della carità (diakonia). Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro» (Lett. enc. Deus caritas est, 25).

            Anche il servizio della carità è una dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza (Cfr. ibidem); tutti i fedeli hanno il diritto ed il dovere di impegnarsi personalmente per vivere il comandamento nuovo che Cristo ci ha lasciato (Cfr. Gv 15,12), offrendo all’uomo contemporaneo non solo aiuto materiale, ma anche ristoro e cura dell’anima (Cfr. Lett. enc. Deus caritas est, 28). All’esercizio della diakonia della carità la Chiesa è chiamata anche a livello comunitario, dalle piccole comunità locali alle Chiese particolari, fino alla Chiesa universale; per questo c’è bisogno anche di un’«organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato» (Cfr. ibid., 20), organizzazione articolata pure mediante espressioni istituzionali.

 

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In riferimento alla Lettera attinente la Caritas della Vicaria di Civitanova del 17 febbraio 2010, Prot. N. 099/10, che stabiliva i compiti di animazione e collegamento delle Caritas parrocchiali comprese nelle Unità Pastorali di Civitanova Marche e di Potenza Picena in stretta collaborazione con la Caritas diocesana con Sede in Fermo;

attesa la complessa, annosa e penosa situazione giuridica e gestionale venutasi a creare circa la Sede Caritas di via Parini e la difficoltà delle Istituzioni preposte a ristabilire il diritto e l’equità, nonostante le legittime rimostranze dei residenti nel quartiere che fanno appello, con ragione, alle autorità civili e alla Proprietà;

attestata peraltro, la determinazione di rientrare in possesso del succitato stabile anche in base ai disagi registrati nell’attuale collocazione, giacché l’Arcidiocesi considera detta sede la più idonea per l’erogazione di servizi atti a sovvenire i poveri portatori di antiche e nuove povertà;

considerate e accolte le dimissioni del diacono Antonio Petrelli, Direttore Caritas dell’Unità Pastorale di Civitanova, dopo un lungo e diuturno impegno nella diaconia della carità, per ragioni di salute, a partire dal 1 settembre 2012;


contestualmente sollevati dai loro incarichi i soggetti che finora hanno portato il peso della diaconia della carità, tanto più meritoriamente, considerata la precarietà in cui hanno operato e ai quali va la gratitudine dell’Arcidiocesi per aver tenuto in vita un servizio vitale per gli ultimi;

 

con la presente “lettera programmatica” l’Arcivescovo avoca a sé, come Presidente della Caritas diocesana, con la mediazione della Fondazione «Caritas in Veritate», il compito di ripristinare la Caritas diocesana in Civitanova, seppure in Sedi dislocate nel territorio della città;

nella speranza di riattivare uno spazio pedagogico/formativo unitario a servizio degli animatori delle Caritas parrocchiali e un osservatorio delle povertà in un territorio omogeneo per una efficace progettazione delle risposte ai bisogni e di accoglienza delle persone in difficoltà.

 

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In considerazione del reiterato ripetuto ascolto, durante oltre un anno, del Vicario foraneo, dei parroci interessati e di esponenti del laicato che si sono fatti esemplarmente carico del problema sopra descritto e sono desiderosi di impegnarsi in una azione di volontariato e ripristino della diaconia della carità;

a fronte dei conclamati disagi delle fasce povere della popolazione civitanovese aggravatisi nell’ultimo anno;

in considerazione di quanto detto nel citato Motu Proprio all’Art. 9 § 1: “Il Vescovo favorisca la creazione, in ogni parrocchia della sua circoscrizione, d’un servizio di «Caritas» parrocchiale o analogo, che promuova anche un’azione pedagogica nell’ambito dell’intera comunità per educare allo spirito di condivisione e di autentica carità. Qualora risultasse opportuno, tale servizio sarà costituito in comune per varie parrocchie dello stesso territorio”;

 

l’Arcivescovo

 

con l’assenso dei Direttori diocesani Caritas per le Opere e la Formazione, comunica ai presbiteri Don Alberto SPITO (Vicario foraneo) e Moderatore dell’Unità Pastorale di Civitanova, Don Mario COLABIANCHI, Don Giancarlo TOMASSINI e a tutti i parroci interessati le seguenti determinazioni e provvedimenti.

 

Stabilisce una nuova Sede della Caritas diocesana di Civitanova per il Centro di Ascolto e la mensa presso la Parrocchia di Cristo Re, per l’erogazione di alimenti e vestiario presso la Parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, in attesa di rientrare in possesso delle Sede di via Parini per l’eventuale allestimento di un Centro di prima accoglienza.

Prescrive l’interruzione del rapporto di collaborazione con tutte le Associazioni con personalità giuridica civile eventualmente finora interessate nel rispetto dell’Art 10 § 3 del Motu Proprio «De Caritate ministranda»:  [1] «In particolare, il Vescovo diocesano deve evitare che gli organismi di carità che gli sono soggetti siano finanziati da enti o istituzioni che perseguono fini in contrasto con la dottrina della Chiesa. Parimenti, per non dare scandalo ai fedeli, il Vescovo diocesano deve evitare che organismi caritativi accettino contributi per iniziative che, nella finalità o nei mezzi per raggiungerle, non corrispondano alla dottrina della Chiesa».

Contestualmente rammenta - in vista di un riordino globale attraverso future cooperazioni con enti, istituzioni, associazioni, cooperative ecc. - che la Caritas è per natura sua organismo pastorale della diocesi e che ha come presidente l’Arcivescovo al quale vanno sottoposti rapporti operativi di collaborazione e,

 

«ad nutum Episcopi» nomina

Don Sebastiano SERAFINI, Direttore «ad interim»

 

della Sede Caritas di Civitanova per conto della Caritas diocesana e in rappresentanza della Fondazione diocesana [2] «Caritas in Veritate».

 

Dispone infine che il medesimo sia affiancato in loco da una équipe di operatori caritas, rappresentanti le parrocchie della città. L’Arcivescovo si riserva di delineare in futuro, dopo un adeguato tempo di avvio, l’organigramma definitivo per gli aspetti operativi e organizzativi. Nel frattempo l’équipe degli operatori, attualmente è così formata:

 

ANGELETTI Paolo della parrocchia di San Giuseppe (contabilità),

BONIFAZI Maria Catia della parrocchia di San Marone (Centro di Ascolto e Segreteria sociale),

ELISEI Mario e BELLA Emilio della parrocchia di San Gabriele (Centro Caritas di San Gabriele e servizio alimenti e indumenti),

MOSCHETTONI Barbara della parrocchia di San Carlo (gestione volontariato e risorse umane),

RAINERI Corrado (Segreteria) ,

SANTARELLI Stefano dell’Unità pastorale Cristo Re/San Pietro (AGEA e servizio mensa cittadina),

TAFFONI Vittorio della parrocchia di Santa Maria Apparente (ricerca finanziamenti e risorse),

VALERII Cristiana della parrocchia di San Paolo (Centro di Ascolto e Segreteria sociale).

Essa si prenderà cura di avviare l’operatività delle nuove Sedi caritas e di rappresentare punto di riferimento del gruppo di volontariato espresso da ciascuna delle parrocchie dell’Unità pastorale

 

Nel contesto degli orientamenti del piano pastorale diocesano (Cfr. Nota Pastorale n. 4, pag 139 ss) la Caritas di Vicaria dovrà individuare bisogni e risorse e contribuire al discernimento e alla creazione di nuove forme ministeriali (idem pag 175) al fine di concorrere a plasmare le Unità pastorali del territorio come vere e proprie diaconie pastorali.

 

            Lo spirito che dovrà sovrintendere all’azione pastorale caritas è ben espresso negli Orientamenti pastorali della CEI per il decennio in corso «Educare alla vita buona del Vangelo»: «La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la comunione, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nell’affamato e nell’assetato, nello straniero e nel carcerato, nell’ammalato e in ogni bisognoso. La comunità cristiana è pronta ad accogliere e valorizzare ogni persona, anche quelle che vivono in stato di disabilità o svantaggio. Per questo vanno incentivate proposte educative e percorsi di volontariato adeguati all’età e alla condizione delle persone, mediante l’azione della Caritas e delle altre realtà ecclesiali che operano in questo ambito…» (n. 39).

In sintesi la Chiesa locale fermana confida che mediante l’esercizio della diaconia della carità la città di Civitanova non solo esprima il Vangelo della carità ma anche la carità del Vangelo.

 

Dalla Sede arcivescovile di Fermo, 16 dicembre 2012, III Domenica di Avvento Gaudete”.

 

                                                                                                    + Luigi Conti

                                                                                    (Arcivescovo metropolita di Fermo)



1 - Cfr. Motu Proprio De Caritate Ministranda, Parte dispositiva, Art 10 § 3.

2 - Cfr. ibidem Art. 1 § 1, 2,3.

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