Archivio Notizie dalla Diocesi

Scegliamo di segnalare, tra tanti, alcuni interventi emblematici, a livello nazionale, sul compito educativo e sociale della scuola, e sul suo futuro nel terzo millennio, mentre anche nel fermano vengono discussi tali problemi.
Il ministro Profumo, in una intervista, in cui gli si chiedeva quale dovrebbe essere la scuola del terzo millennio, ha risposto: “La scuola del futuro sarà come un centro civico”. Dovranno esserci strutture aperte con spazi di socializzazione. Le nostre scuole dovranno essere disponibili ad attività pomeridiane e anche serali. Alcune attività culturali, che attualmente si collocano fuori delle scuole, potranno svolgersi al loro interno. Anche i docenti potranno essere coinvolti in questo cambiamento: oltre che esperti nel loro specifico settore del sapere, potranno diventare “direttori d’orchestra” degli altri saperi, potendo scegliere tra tempo pieno, part time, o anche dare più tempo alla scuola rispetto a quanto previsto dal contratto, con adeguata retribuzione. Gli insegnanti hanno bisogno che sia riconosciuto anche il loro ruolo di formatori dei futuri cittadini, come avviene in altri Paesi.
Franco Miano, presidente dell’Azione Cattolica Italiana, durante i lavori dell’incontro nazionale degli insegnanti appartenenti a questa associazione, ha ricordato che i docenti dovrebbero operare nella scuola con uno “stile” specifico, vedendo cioè se stessi come “chiamati” a svolgere una “missione” educativa e sociale. Oggi per scegliere la scuola, con il suo carico di problemi, precariato, difficoltà a “tenere” il posto di grande agenzia educativa nella vita dei ragazzi, occorre una vocazione, la scelta consapevole di un impegno lavorativo che è professionalità rigorosa ma soprattutto passione educativa. Perchè insegnare non è solo trasferire conoscenze, dare istruzioni sul “come fare”, ma anche sul senso delle scelte di vita e sul “chi essere”. Così che ogni ragazzo e ragazza possa maturare percorsi di vita che lo aiutino a discernere la sua “vocazione”