Archivio Notizie dalla Diocesi

È questo il periodo in cui gli studenti si stanno interrogando intorno alla eventuale scelta della vita universitaria. Da varie parti sono già stati contattati in vista del loro orientamento nella scelta dell’università. Ora noi, in questa sede, intendiamo proporre alcuni criteri che dovrebbero guidare nel fare questa scelta.
L’università è una vocazione. L’università è sì il luogo fisico e simbolico dove convergono persone e discipline diverse, tese verso una sintesi profonda della cultura, ma è anche luogo di maturazione di tutta la persona, non solo della sua intelligenza e delle sue capacità intellettive, ma anche della sua affettività, della sua fede e del suo impegno. Parlare quindi di scelta vocazionale dell’università significa riscoprire non solo la scelta di una persona o di uno stato di vita, ma il senso principale e fondante di qualsiasi vocazione. Dobbiamo avere la consapevolezza che l’università è -o dovrebbe essere- principalmente un significativo laboratorio, un’occasione per aiutare la persona a cercare di fare discernimento in vista della realizzazione di un progetto di vita.
L’università come lavoro. Nel lavoro universitario gli studenti intendono investire alcuni anni della loro vita. É soprattutto un approfondimento metodologico, che implica un salto qualitativo delle modalità di ragionamento e di lavoro intellettuale, che riguarda più l’architettura del sapere che non il contenuto del sapere stesso.Bisogna ribadire con forza che il compito dello studente universitario, prima di essere quello di superare gli esami come tanti ostacoli che intralciano il percorso, è il conseguimento di una maturità culturale intellettuale globale. Maturità che tende all’armonia di tutti i rami del saper umano, oltre la legittima specificità delle varie discipline. Che tende anche all’armonia tra scienza, ragione, fede, nel pieno rispetto della legittima laicità dell’istituzione universitaria.