Archivio Notizie dalla Diocesi
Notizie dalla Diocesi
La testimonianza di due ragazzi che hanno iniziato il Servizio Civile nel progetto "Le radici e le ali", nella sede di Corridonia
In questi primi due mesi di Servizio Civile abbiamo avuto modo di vedere delle realtà a noi sconosciute, o comunque distanti; generalmente, quando si parla di un anziano solo o di persone che vivono in condizioni di povertà, si pensa sempre a situazioni lontane dalla nostra quotidianità, in realtà, esse risultano più vicine di quanto si possa immaginare.
Ogni giorno trascorso in Caritas, o con un anziano, diventa un giorno costruttivo, perché ci si rende veramente conto di quanto le piccole cose, i piccoli aiuti quotidiani, siano molto importanti.
Fermandoci a riflettere sui giorni passati, ci sentiamo come travolti da un fiume di immagini che hanno impresso nelle nostre menti tanti piccoli istanti di vita quotidiana fatti di parole, sorrisi, sguardi e semplici gesti.
Trovarsi di fronte a nuove realtà, siano esse felici o tristi, significa inevitabilmente lasciarsi interpellare da una novità, che non va semplicemente compresa ma a cui dobbiamo anche affidarci.
In questo modo, l’incontro non resta una fortuita coincidenza, ma diventa un’occasione per lasciarsi arricchire, arricchendo chi ci sta di fronte.
Per un anziano che vive solo, perché magari non ha figli, o abitano distanti, il nostro incontro settimanale, le ore trascorse insieme per sbrigare qualche faccenda, accompagnarlo a fare la spesa, o al cimitero, o in farmacia o dal medico o, più semplicemente, a parlare ricordando il passato, diventano un vero e proprio stimolo alla vita, un momento atteso con tanta gioia.
Di sicuro non abbiamo risolto problemi o trovato soluzioni per ogni disagio altrui ma, la cosa più bella è proprio vedere il loro cambiamento da quando arriviamo nelle loro case, a quando ripartiamo: tutti ci aspettano sempre con molta ansia, e quel leggero velo di tristezza o solitudine che si cela nei loro occhi, svanisce alla nostra partenza, sostituito dalla felicità per il momento trascorso insieme.
Se dovessimo trovare una parola che identifichi questo turbinio di emozioni sarebbe: INCONTRO.
Fin dall’inizio, quest’esperienza ci ha fatto incontrare nuove persone che, direttamente o indirettamente, gravitano attorno al nostro progetto: questo ci ha insegnato ad affrontare le paure e le aspettative, aprendoci alla novità di chi ci sta di fronte.
Un altro aspetto positivo del servizio è il fatto di essere in coppia; in due si dimezzano le fatiche e si raddoppiano le gioie; in due si scopre cosa significa collaborare sostenendosi a vicenda; in due s’impara ad andare oltre il proprio intoccabile, piccolo e limitato punto di vista.
Rendendoci effettivamente conto dell’importanza del nostro servizio, ci auguriamo che lo Stato non continui a tagliare i fondi destinati a ciò, perché anche se improduttivi, in effetti non vendiamo o creiamo nulla di tangibile, al contrario contribuiamo concretamente a quella fascia invisibile di produzione che riguarda la felicità altrui e l’accrescimento personale, settore molto importante per l’attuale società.
Sabrina e Stefano
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