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Missionari della gioia con la GMG diocesana a Montefiore

Missionari della gioia con la GMG diocesana a MontefioreOltre seicento ragazzi in una giornata di festa e riflessione da tutte le parrocchie del territorio

“Siate sempre lieti nel Signore” da questa esortazione della Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi citata dal Papa in occasione della XXVII edizione della Giornata Mondiale della gioventù che ha preso spunto la Gmg diocesana della Valdaso. Quasi 600 ragazzi dei comuni del comprensorio diocesano sono giunti a Montefiore per questa speciale giornata all’insegna della gioia, gioia come elemento centrale dell’esperienza cristiana. “La gioia della comunione, la gioia di essere cristiani, la gioia delle fede”. La presenza di tanti giovani all’incontro come fosse uno squarcio tra le inquietudini della società moderna e una grande testimonianza del fatto che “ Il nostro cuore è fatto per la gioia. – scrive Papa Benedetto XVI - Al di là delle soddisfazioni immediate e passeggere, il nostro cuore cerca la gioia profonda, piena e duratura, che possa dare «sapore» all’esistenza”. E’ intorno al tema della gioia appunti che ruotavano i tanti interventi del pomeriggio di festa presso la Palestra Comunale di Montefiore. Tra gli ospiti di questa Gmg chiamati ad intervenire il giornalista Gianni Gennari del quotidiano Avvenire e Padre Mario Bartolini, Missionario in Perù. Bartolini è un missionario dell'ordine dei Padri Passionisti, nato a Roccafluvione. Dal 1978 si trova in missione nel cuore della foresta del Perù nella parrocchia di Barranquitas, vicaria di Yurimaguas, a servizio delle comunità indigene di quel territorio. Minacce di morte, denunce e processi per terrorismo è quello che gli sta costando la sua scelta per i poveri. Le sue colpe? Aver appoggiato la protesta dei nativi di quelle zone che si oppongono al trattato di libero commercio con gli Stati Uniti, che prevede, la deforestazione e lo sfruttamento di enormi fette della foresta, con conseguenze inimmaginabili per le popolazioni che vi abitano. Grandi applausi all’arrivo di Mosignor Luigi Conti accolto con entusiasmo dai ragazzi giunti con i bus dai comuni limitrofi. Ognuno di loro ha contribuito per la riuscita di questa giornata di festa e comunione dalla grande forza attrattiva. La stessa forza che ha calamitanto tanti ragazzi ad ingegnarsi per allestire uno spettacolo teatrale dal titolo “Sogni e delusioni degli adolescenti” dei ragazzi dell’Oratorio San Marco di Servigliano, una mostra fotografica del concorso “Metti a fuoco la felicità” e l’esibizione di band del concorso musicale.


Gianni Gennari Giornalista di Avvenire. Quella della gioia è la premessa più grande con cui inizia l’avventura cristiana. E’ fondamentale recuperare il senso della gioia, capire cosa significa l’annuncio di gioia. Nella rivelazione Gristiana Gesù ci dà il senso ultimo della vita. Prendendo in prestito le parole del Cardinale Tettamanzi occorre “Essere Cristiani, non “dirsi cristiani”. Molte persone pensano di essere cristiane ma in realtà non lo sono. Queste generazione di ragazzi si trova in un momento difficilissimo il cui futuro è assolutamente nella nebbia. Al contrario di quanto è avvenuto per la mia generazione. Quella di oggi è una generazione che sembra vedere davanti solo ombre. C’è una gigantesca ricerca di speranza tra i giovani. L’importante è smettere di fare le Cassandre e restituire ai ragazzi il senso del presente.


Don Tony Venturiello direttore della Pastorale Giovanile diocesana “Il messaggio di Papa Benedetto XVI fa si che i giovani scoprano la vera gioia e non nelle cose effimere. Questa giornata di Montefiore è un momento celebrativo alla presenza del Vescovo ed un modo per rivivere la condivisione di questa gioia e per donarsi. Il Papa suggerisce che tutto parte dall’incontro con Gesù Cristo e prende ad esempio il Beato Pier Giorgio Frassati – che amava dire che “ogni cattolico non può non essere allegro” – e la Beata Chiara Badano, testimone di come anche il dolore di una grave malattia, che l’ha portata via a soli 18 anni, “possa essere trasfigurato dall’amore ed essere misteriosamente abitato dalla gioia”. È questo, per Benedetto XVI, il punto più alto della gioia: quella che resiste “nelle prove”. La crisi che si manifesta della vita umana può essere fermata nel limitare un esempio come questo. Paolo VI - chiude don Tony Venturiello - diceva che il nostro mondo ha bisogno di più testimoni che di maestri”.


Don Vittorio Rossi, parroco di Montefiore. “Incontri come questo della Gmg dovrebbero essere contagiosi ed esortare i ragazzi ad essere missionari della gioia affinchè questa venga ancor più condivisa. Se molti altri giovani sapessero che si può essere felici pensando a Gesù sarebbe un grande passo per risvegliare il cammino dei valori in particolare in questo momento dove la situazione giovanile non sembra proprio gioiosa. Un futuro oggi considerato cancellato da un grosso punto interrogativo con una generale crisi che è innanzitutto crisi di significato e di valori. Cosa possono fare gli adulti competenti in questo momento.. possono non abbattere le speranze di queste nuove generazioni. Inizierei dal Vangelo e dal messaggio di Benedetto XVI che ha esortato i giovani dicendo che il cuore umano “è fatto per la gioia”, perché è l’ingrediente che chiunque cerca per “dare sapore” alla propria esistenza”. La letizia - chiude Don Vittorio - è qualcosa di stabile, mentre la felicità effimera è un momento che lascia solo il vuoto dietro di sé”.
 

Tamara Ciarrocchi

 

 

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