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Né relativismo, né esclusivismo religioso

Mons. Duilio Bonifazi risponde ai dubbi riguardanti l'incontro interreligioso convocato ad Assisi da Benedetto XVIMons. Duilio Bonifazi risponde ai dubbi riguardanti l'incontro interreligioso convocato ad Assisi da Benedetto XVI

Rispondo a Luigi che mi ha chiesto:come si concilia il fermo atteggiamento di Benedetto XVI contro il relativismo e il suo promuovere un incontro con le varie religioni, perfino con i non credenti il 27 ottobre ad Assisi? Luigi dice che Benedetto XVI non ha mai amato le giornate di Assisi: Ratzinger non amava, e non ama, la “confusione” che potrebbe derivare dal mettere sullo stesso piano le varie religioni: Come mai -mi chiede Luigi- ora ad Assisi sembra fare proprio questo?

Rispondo a Luigi ricordando il Concilio Vaticano II e il discorso del Papa ad Assisi il 27 ottobre.

La “Lumen Gentium” conciliare, nei numeri 13-16, tratta della necessità salvifica della Chiesa e descrive le diverse vie attraverso cui gli uomini possono salvarsi. ”Tutti gli uomini sono chiamati a questa cattolica unità del Popolo di Dio,…e alla quale in vario modo appartengono o sono ordinati sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia, in fine, tutti gli uomini, dalla grazia di Dio chiamati alla salvezza” (LG 13).”Quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e che tuttavia cercano sinceramente Dio, e con l’aiuto della grazia si sforzano di compere con le opere la volontà di Lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salute eterna. Né la divina provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, e si sforzano, non senza la grazia divina, di raggiungere la vita retta. Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro, è ritenuto dalla Chiesa come preparazione ad accogliere il Vangelo, e come dato da Colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita”(LG 16).Per ulteriori riferimenti concilari cfr. “Gaudium et spes” 22: “Nostra aetate” sul rapporto con le religioni non cristiane ; “Dignitatis humanae” sulla libertà religiosa..

Benedetto XVI il 27 ottobre ad Assisi ha ricordato che la religione può essere usata in modo improprio, come giustificazione della violenza, anche da parte di chi difende una religione contro un’altra religione. Tutto questo non può essere accettato, e i rappresentanti delle religioni del mondo devono unirsi per salvare la profezia pacifica di ogni credo. Il Papa ha affermato “mai più violenza, mai più guerra, mai più terrorismo in nome della religione”. Benedetto XVI ha anche chiesto perdono perché nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Inoltre ha riconosciuto che i non credenti spesso non riescono a trovare Dio per colpa dei credenti che non testimoniano un’immagine vera di Dio con il modo in cui praticano la loro religione.

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