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Il racconto di un'importante tappa di avvicinamento alla GMG Diocesana
Successo e valori cristiani possono andare a braccetto. Anche se si arriva all’apice della carriera è necessario rimanere se stessi e soprattutto mai rinnegare i propri valori, quelli con cui si è cresciuti, quelli che ci rendono persone prima che professionisti. A testimoniarlo domenica 11 marzo al cine-teatro Valdaso di Pedaso Barbara Capponi, giornalista del Tg1 e Fabio Di Bella, capitano della Fabi Shoes basket Montegranaro nel corso dell’incontro organizzato dal Gruppo Giovani Valdaso come tappa di avvicinamento alla Giornata Mondiale della Gioventù diocesana del prossimo 31 marzo. Due personaggi di successo che gradualmente, con fatica ma con altrettanta tenacia e convinzione, nei rispettivi ambiti professionali, hanno salito i gradini della vetta della loro carriera legati a determinati principi: la famiglia, il radicamento al loro territorio, il rispetto per l’altro, lo studio, la preparazione, senza alcun compromesso. Rispondendo alle domande del giornalista Tiziano Zengarini, Barbara Capponi e Fabio Di Bella hanno dato vita ad un interessante e brillante incontro a cuore aperto in cui hanno raccontato come fanno il loro lavoro ma, in qualità di testimoni, hanno voluto anche elargire consigli e suggerimenti appassionati e disinteressati ai giovani sui temi dei valori e della carriera.
Barbara Capponi, pedasina, ha parlato dei suoi esordi nella carta stampata locale, della laurea, dei concorsi di bellezza in cui ha trionfato (vedi Miss Europa) ma ha voluto sottottolineare che quella non era la sua strada ma un mezzo “per pagarsi gli studi e arrivare all’obiettivo primario: il giornalismo”. Ha raccontato dei tanti anni di precariato in Rai, del suo lavorare dietro le quinte in programmi di successo come redattrice fino all’assunzione al TG1 economia: “tutto ottenuto fieramente con lo studio e la preparazione” - ha rimarcato - con i valori che i miei genitori mi hanno trasmesso”. Quei valori in cui crede e che, rispetto allo star system attuale, la rendono controcorrente: come quando nel 2011 ha partecipato ad un’edizione del programma “Ballando con le stelle” in cui è stata fatta oggetto di critiche per i suoi abiti pudici, “quasi antichi”, le dicevano, differenti dalle altre concorrenti. Etica e valori sono essenziali per Barbara Capponi, soprattutto nel lavoro giornalistico fatto di sensazionalismo, ascolti, scoop, immagine. “Mi chiedo sempre cosa sia giusto o meno scrivere in un pezzo, avendo riguardo del pubblico che ascolta, evitando, ad esempio in un servizio sull’economia, di non fare allarmismo psicologico” – ha detto di fronte ad un’attentissima platea. Ed ai giovani, parafrasando San Leone Magno, ha ricordato di “andare avanti per la propria strada curando la propria preparazione, studiando, pregando e soprattutto non prevaricando mai chi ti è vicino”. Anche Fabio Di Bella aveva le idee chiare sul suo futuro fin da piccolino: a giocare a basket ha iniziato a 5 anni nella sua città Pavia, poi a Siziano, nella provincia, serie minori.La squadra viene rilevata dal padre che “in campo – lui ricorda - non mi elogiava mai, anzi mi faceva notare solo gli errori”, poi la scalata verso le serie maggiori, il gioco con la palla a spicchi diventa un lavoro (Pavia, Biella, Virtus Bologna, Armani Milano, Caserta e Sutor Montegranaro) e la Nazionale (Mondiali in Giappone nel 2006, Europei in Spagna nel 2007). Ma Fabio ha rivolto lo sguardo a chi è in difficoltà: durante gli anni con la JuveCaserta ha incontrato Don Stefano (“che accorcia la durata delle messe pur di vedere le partite di basket”) che si occupa degli ultimi in Bolivia (poveri, diseredati, ammalati) ed è stato coinvolto in un bel progetto: la creazione di campi da gioco (basket e calcio) in quel paese per ridare speranza a bambini e ragazzi. Di Bella, con spirito ma anche con saggi consigli, ha lanciato messaggi molto concreti ai giovani e ha parlato di umiltà e di responsabilità, ovvero del fatto che il vero atleta, chi fa sport, è rispettoso di se stesso, degli altri, ammette le proprie colpe quando sbaglia ed è determinato verso il raggiungimento della meta: prima di tutto quella della vita e poi quella del risultato agonistico sul parquet. Anche se è ai massimi livelli della sua carriera sportiva Di Bella ha voluto dar vita a Pavia ad un progetto denominato “here you can”, una sorta di scuola basket per le giovani generazioni, per educarle ai valori, allo stare insieme, oltre che all’attività fisica.
In apertura dell’incontro hanno portato i loro saluti il vice sindaco di Pedaso, avv. Barbara Toce che ha ricordato come l’iniziativa era inserita nel cartellone delle manifestazioni per la festa della donna, Don Tony Venturiello, responsabile della Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Fermo che ha ricordato ai giovani, parafrasando il tema della Gmg 2012 “Siate lieti nel Signore”, di essere testimoni di Dio con il sorriso e Stefano Gasparrini del Gruppo Giovani Valdaso che ha spiegato il significato della Giornata diocesana della Gioventù e quanto si sta preparando per l’evento conclusivo del 31. In conclusione invece, dopo l’intervento del sindaco di Pedaso Guido Monaldi che ha omaggiato con un mazzo di fiori Barbara Capponi e le donne in sala e di Paolo Concetti del Gruppo Giovani Valdaso che ha curato l’organizzazione dell’incontro, la compagnia di Piero Cesanelli di Musicultura ha proposto uno spettacolo su canzoni di De Andrè “Da Marinella a Princesa”.
Tiziano Zengarini
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