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Nomina dell'Esorcista

Padre Luciano Rossi, nominato Esorcista dell'Arcidiocesi di FermoE' Padre Luciano Rossi ofm conv. parroco di San Francesco a Fermo

Prot. N. 683/11

 

 

Rev.mo Padre Luciano,

                           conosco, seppure nella debolezza della condizione umana, la Tua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita. Conosco anche le miserie spirituali del nostro popolo. Pertanto, con l’aiuto della Grazia divina che attraverso la fragilità conduce all’umiltà e assimila i credenti alla Kenosi di Gesù, Ti affido, come da Decreto (Prot. N. 642/Arc./11) in questa prima Domenica di Avvento dell’anno pastorale 2011-2012, la licenza di proferire esorcismi.

Questa mia lettera è indirizzata a Te, al presbiterio, ai diaconi e a tutti i fedeli dell’arcidiocesi chiamati a comprendere il significato salvifico di questo delicato ministero.

Chi è l’esorcista? Con una immagine vorrei dire «un guaritore ferito» a misura di Gesù il Crocifisso-Risorto. Prima di tutto egli è un uomo di ascolto. Ascolta e discerne. Il più delle volte la nostra gente, ferita nell’animo e nel corpo, ha solo bisogno di avvicinarsi a Dio: non ha bisogno frettolosamente di esorcismi, ma di conversione. Dalla testimonianza degli esorcisti esperti risulta che hanno avvicinato alla preghiera, ai sacramenti, alla vita in Cristo, molte persone lontane attraverso il loro ministero più che attraverso altri servizi di apostolato. Vivere in grazia di Dio resta sempre il mezzo preventivo e terapeutico più efficace.

Un secondo compito dell’esorcista è quello di rasserenare e confortare le persone. Tanti battezzati deboli nella professione della fede perché si sono allontanati dalla Parola di Dio ritengono, di essere vittima di un qualche maleficio ad opera di persone invidiose, perverse e avversarie in liti per questioni di denaro e di eredità. Talvolta il male è più radicato perché è dovuto ad aborti, menzogne gravi e giudizi per la condanna su persone innocenti. Maghi, cartomanti, sedicenti veggenti o carismatici, negli ultimi tempi si sono moltiplicati e, supportati da una continua pubblicità da parte dei mass-media e da un perverso passa-parola, alimentano e amplificano il disagio psicologico e morale. Ogni sacerdote, ogni diacono e ogni cristiano consapevole è chiamato a rasserenare e confortare questi fratelli o sorelle che sono in qualche tormento; ma la parola dell’esorcista è più efficace perché la grazia del Signore opera in lui mediante il mandato ministeriale.

 

Infine il compito dell’esorcista è di esorcizzare, quando ravvisa che si verificano le condizioni. Se il discernimento conduce a motivi seri di sospetto, inizialmente può essere sufficiente una preghiera di benedizione esorcistica. Si inizia sempre con molta semplicità e brevità. Solo chi ha un’ignoranza totale di questo ministero immagina che l’esorcismo sia un qualche cosa di terrificante, plateale e tremendo.

Solo se nel corso dell’esorcismo o addirittura al suo inizio, si manifestano reazioni esterne violente o fenomeni strani è plausibile insistere. Proprio perché l’esorcismo, e solo l’esorcismo, può verificare se i fenomeni “di sospetto” nascondono una causa malefica o no, le preghiere iniziali di esorcismo hanno importanza diagnostica più che curativa.

Con l’avvento di Cristo l’esorcismo ha acquistato significato salvifico. È tra i primi gesti che Egli compie dopo aver chiamato tutti a conversione: «convertitevi e credete al Vangelo» e aver aggregato i primi discepoli. Infatti giunti «a Cafàrnao subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. E Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui!”. E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!» (Mc 1, 21-27). «Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo» (1 Gv 3,8). Egli è venuto, come afferma l’evangelista Luca per distruggere il regno del demonio e instaurare il regno di Dio (Cfr. Lc 11,20). L’apostolo Pietro dice al primo pagano che si converte al cristianesimo: «Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.» (At 10,38).

Raramente Gesù spiega le parabole. Lo fa per denunciare l’azione di Satana contro Dio. Rileggiamo nella fede le parabole del buon grano e della zizzania e del seminatore e anche la spiegazione. Egli ha sottolineato bene la distinzione tra il potere di liberare da Satana e il potere di guarire i malati anche nel mandato dato agli apostoli.

Poiché il mistero di iniquità che opera nel mondo (Cfr. 2 Ts 2,7) si manifesta anche nella lotta che il diavolo combatte contro l’uomo (Cfr. Ef 6,12) e perfino in forma di tormento, angoscia e persecuzione verso i cristiani, la Chiesa implora il Signore, confida nella sua potenza e offre particolari aiuti ai fedeli perché siano liberati da tale oppressione. Tra questi aiuti va annoverato l’esorcismo che, lungi dall’essere un’azione magica o superstiziosa, si presenta come celebrazione liturgica nella quale la Chiesa esprime la sua fede nella vittoria di Cristo sul diavolo e sul peccato ed esercita la sua autorità e il suo potere sui demoni.

 

 

Caro Padre Luciano,

al fine di operare nello spirito della Chiesa suggerisco a Te e a quanti desiderano «sentire cum Ecclesia» in materia così delicata di leggere attentamente una “Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede”, in data 29 settembre 1985. Essa, inviata ai Vescovi diocesani, ha richiamato la rigorosa osservanza delle norme circa gli esorcismi (Cfr. Enchir. Vat. Vol. 9, pp. 1614-1617). Già il mio predecessore, di venerata memoria, Monsignor Gennaro Franceschetti ne aveva reso noto l’insegnamento.

 

1.  Il can. 1172 del Codice di Diritto Canonico dichiara che nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ha ottenuto dall’Ordinario del luogo una speciale ed espressa licenza (§1), e stabilisce che questa licenza debba essere concessa dall’Ordinario del luogo solo al sacerdote (§2). Pertanto i Vescovi sono vivamente pregati di esigere l’osservanza delle norme.

2.  Da queste prescrizioni consegue che ai fedeli non è neppure lecito usare la formula dell’esorcismo contro satana e gli angeli ribelli, estratte da quella pubblicata per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, e molto meno è lecito usare il testo integrale di questo esorcismo. I Vescovi procurino di avvertire i fedeli, in caso di necessità, su questa cosa.

3.  Infine, per gli stessi motivi, i Vescovi sono invitati a vigilare affinché - anche nei casi in cui è da escludere una vera possessione diabolica - coloro che sono privi della debita facoltà non abbiano a guidare riunioni durante le quali vengono usate, per ottenere la liberazione, preghiere nel cui decorso i demoni sono direttamente interrogati e si cerca di conoscerne l’identità.

4.  Il richiamo di queste norme, tuttavia, non deve affatto allontanare i fedeli dal pregare affinché, come ci ha insegnato Gesù, siano liberati dal male (Cfr. Mt 6,13). Infine i Pastori potranno avvalersi di questa occasione per richiamare quanto la tradizione della Chiesa insegna circa la funzione che hanno propriamente i Santi e l’intercessione della Beata Vergine Maria contro gli spiriti maligni.”

 

            Sul tema “Fede cristiana e demonologia” sempre la Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il 26 giugno 1975 un importante documento storico-dottrinale ( EV, 5, 830-879).

Sono alcune indicazioni dottrinali-pastorali che Ti aiuteranno a vivere questo servizio in spirito di comunione con l’intera Chiesa.

 

Fraternamente grato per la Tua pronta e umile disponibilità, Ti benedico.

 

 

                                                                        + Luigi Conti

                                                                         (arcivescovo)

 

 

Fermo, dalla Sede arcivescovile, 27 novembre 2011

Prima Domenica di Avvento

 

Scarica il decreto di nomina

Commenti dei lettori
1 commenti presenti
  • don Checco Monti

    28-11-2011 09:41 - #1
    Al termine di questa prima domenica di Avvento (è mezzanotte passata da pochi minuti) voglio qui ringraziare Mons. Conti per il dono che oggi ci ha fatto. Forse nessuno più di me, in questi anni, ha sofferto direttamente della mancanza di un esorcista: il venir meno del grande servizio svolto da don Raul, la continua richiesta da parte di fedeli della diocesi e di fuori che per anni hanno continuato a fare riferimento in parrocchia, sperando di trovare una persona, o cercando semplicemente una risposta, il trovarsi a dare risposte comunque insufficienti (o percepite come tali), l'aver notato comportamenti che non aiutavano la soluzione dei problemi ma forse confondevano ulteriormente alcuni animi o alimentavano equivoci, creando illusioni; tutto ciò mi faceva desiderare fortemente una adeguata soluzione. Solo ieri, sabato pomeriggio, dopo aver pregato con una persona che chiedeva di essere ascoltata, e dopo averla benedetta, le chiedevo una preghiera per colui che il Vescovo avrebbe scelto "speriamo presto" - aggiungevo - "anche perché dovrà essere più santo ... di tutti noi". Oggi ringrazio il Vescovo e Dio e proprio questo auguro a Padre Luciano.
 Il fatto che il servizio sia stato affidato a lui mi riempie ulteriormente di gioia: l'appartenenza alla nostra Vicaria, la contiguità tra le nostre due parrocchie, la storia comune che le unisce, insieme all'affetto e alla stima che c'è tra noi mi porta a manifestare qui tutta la soddisfazione possibile.
 Un grande augurio da parte mia e dei Parroci della Vicaria di Fermo, accompagnato da una preghiera che prometto costante. Don Checco
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