Archivio Notizie dalla Diocesi
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Un gruppo di volontari di Caritas Fermana e delle Caritas parrocchiali ha partecipato, ad Osimo, al Congresso Eucaristico
Venerdì 9 settembre, un gruppo costituito dai volontari della Caritas Fermana e delle Caritas parrocchiali della nostra diocesi, accompagnato dal direttore don Pietro Orazi e dal vice-direttore Gina Tonucci, ha preso parte alla giornata dedicata agli operatori del sociale centrata sul tema: 'Eucarestia, luce per la città'. Nella mattinata, il gruppo ha partecipato all'approfondimento 'Eucarestia fonte per l'accoglienza' nell'ambito della carità.
‘L’Eucarestia ci spinge ad essere pane spezzato per gli altri, ci porta ad impegnarci per un mondo più accogliente e giusto’. Con queste parole il presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, ha introdotto l’incontro tenutasi ad Osimo dal titolo ‘Eucarestia, luce della cittadinanza’.
L’assemblea, animata dagli interventi del sociologo ed economista M. Magatti, della teologa e patrologa C. Simonelli e del fondatore del Centro calabrese di solidarietà don M. Battaglia, è stato seguito, in particolar modo, da operatori Caritas e da coloro che operano nel sociale.
Come l’Eucarestia può entrare nelle nostre città sempre più periferizzate, come può educarci all’incontro con le minoranze, con l’altro?
In un mondo nel quale le piccole città rischiano lo spopolamento, a vantaggio di periferie sempre più grandi e anonime, il rischio dell'indebolimento delle relazioni e della segregazione del diverso é diventato ormai realtà. Nostro dovere, come cristiani, é quello di ridare voce alla grande tradizione della città intesa come luogo di incontro e di convivenza e l'Eucarestia ci aiuta proprio in questo: nel mostrarci la ferita provocata dall'esclusione (ricordando le parole: l'avete/non l'avete fatto anche a me).
'Non possiamo pensare di non sporcarci le mani qui sulla terra!' ha ricordato don Mimmo Battaglia: lo stesso termine 'Accompagnare', dal latino ’cum pane ’ = 'mangiare lo stesso pane', ci ricorda che, nell'Eucarestia, in quel pane spezzato e condiviso, nell’Eucarestia al centro della quale c’è Colui che è stato escluso, noi possiamo trovare la forza per avvicinarci all’Altro e condividere le sue sofferenze e le sue difficoltà.
Nell’ ultima riflessione offerta all’assemblea si é voluto approfondire il ruolo dell’Eucarestia in questo tempo di crisi. In Occidente, negli ultimi 30 anni l’uomo ha vissuto la libertà riscoperta dopo i regimi totalitari in maniera adolescenziale: non ha voluto limiti e ha pensato solo a se stesso.
Ora, però, é costretto a fare i conti con le ‘malattie’ di questa libertà: i debiti, le disuguaglianze nel mondo, l’invecchiamento…
Questo è il tempo delle scelte. Possiamo decidere di vivere nella paura e nella lotta contro l’altro o possiamo scegliere di mettere in discussione la nostra idea di libertà. Se metteremo l’Eucarestia al centro delle nostre vite, se non la relegheremo a luoghi circoscritti, riusciremo a fare di questo tempo di crisi un tempo fertile.
Caritas fermana
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