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Spunti di riflessione dopo le recenti elezioni. Commento di Mons. Duilio Bonifazi
Riteniamo opportuno tradurre per il nostro territorio fermano una lettura culturale delle recenti elezioni ispirata a due interventi nazionali molto rilevanti. Uno è quello di Mons. Crociata, riportato anche nel nostro sito diocesano, cui è stato dato il titolo: la presenza dei cattolici nei partiti? una chance.L’altro è quello del noto sociologo cattolico Franco Garelli, che lui ha intitolato Chiesa e politica: il voto e i valori cattolici (Cfr Messaggero, 3 Giugno). Sono due letture complementari, con sottolineature piuttosto diverse, anche se non opposte. Mons. Crociata evidenzia la “scommessa” e la “chance” che può offrire la presenza di cattolici in partiti diversi, a patto che rimangano uniti sui valori e promuovano nella politica la logica del confronto e del dialogo costruttivo. Ciò oggi è urgente in un contesto di vita politica in cui è predominante lo scontro lacerante e distruttivo reciproco. “La cosa più triste sarebbe vedere cattolici nei quali è maggiore la forza conflittuale dell’appartenenza partitica piuttosto che la capacità di dialogo costruttivo”. Una riflessione da promuovere anche tra i cattolici del fermano che operano nella politica, dopo le recenti elezioni, e non solo ora.
Garelli invita credenti e non credenti, dopo le recenti elezioni, a riflettere su due dati. Le riflessioni da lui elaborate le riproponiamo anche qui per stimolarci a chiederci in quale misura esse sono attuali e pertinenti anche in rapporto ai dati emersi nelle recenti elezioni nei nostri territori fermani e marchigiani. La prima riflessione consiste nel chiedersi: “che cosa ha da dire questa nuova fase della politica italiana alla Chiesa cattolica che da alcuni anni a questa parte gioca un ruolo di grande rilievo sulla scena pubblica…e offre un grande contributo alla soluzione delle molte emergenze sociali?”. Ma c’è un’altra riflessione da fare, dice Garelli, con un tono intenzionalmente provocatorio: nelle recenti elezioni è emerso un dato: “la pressoché totale assenza di esponenti di matrice cattolica capaci di interpretare il nuovo che avanza dal momento che i leader di questa nuova stagione amministrativa -salve poche e marginali eccezioni- appartengono perlopiù ad aree culturali e politiche altre da quella cattolica…Si è avuta la conferma di una tendenza, ormai di lungo periodo, che vede i cattolici in politica relegati più ad un ruolo comprimario o di supporto dell’altrui capacità di iniziativa, che in grado di proporsi come punto di coagulo di istanze emergenti”. Ciò non ostante che il Papa e i Vescovi continuino a ripetere: “nuova generazione di politici cattolici cercasi”. Continua Garelli: “In realtà, da quando il gruppo dirigente della Chiesa è impegnato in prima persona sulla scena pubblica (a difesa e promozione dei ‘valori non negoziabili’), il cattolicesimo politico italiano stenta a trovare eguale protagonismo”.
Ricordiamo che la nostra Diocesi sta promuovendo un Centro Culturale di laici cattolici che dia un contributo di riflessione anche su questi problemi e sulla promozione di “nuova generazione di politici cattolici”.
Mons. Duilio Bonifazi
Direttore Ufficio Diocesano
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