Archivio Notizie dalla Diocesi
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Queste le principali attenzioni degli elettori cattolici fermani secondo Mons. Duilio Bonifazi, DIrettore dell'Ufficio Diocesano Cultura, Scuola e Università
Ci inseriamo nel coro di richieste e proposte che in questo momento elettorale fermano emergono da varie parti. Scopo di questo intervento è dare voce a priorità che cattolici fermani ritengono rilevanti per il nostro territorio. Le indichiamo secondo un ordine di priorità che è intenzionale: famiglia e natalità; lavoro; cultura.
Poniamo in primo piano la famiglia e la natalità, in un quadro in cui molte famiglie sono in crisi da vari punti di vista, e la denatalità italiana sta diventando un fenomeno che deve preoccupare anche chi amministra il nostro territorio. Intervenire per sostenere la famiglia fondata sul matrimonio è un compito primario altamente sociale, poiché anche oggi “la famiglia resta la prima e indispensabile comunità educante” , come ci ricordano i recenti “Orientamenti pastorali” dell’Episcopato italiano di fronte alla emergenza educativa attuale. Gli amministratori locali -comunali, provinciali, regionali-, possono fare molto in questo settore. Simultaneamente è prioritario intervenire per sostenere la natalità delle famiglie italiane, che spesso non ci danno più figli anche per le gravi difficoltà che devono affrontare nel conciliare famiglia e lavoro, quando invece i rapporti di lavoro potrebbero essere regolati con specifica attenzione alle esigenze familiari della donna madre lavoratrice e dell’uomo padre lavoratore: non si dimentichi che curare la famiglia -figli, anziani, malati-, è un compito anche altamente sociale, e la società deve sostenere le famiglie dei lavoratori nel farlo. Se poi si aggiunge la tragedia della perdita del lavoro e della disoccupazione il dramma della denatalità diventa ancor più incombente.
Anche per questa ragione poniamo come prioritaria l’attenzione al lavoro. Perdiamo forse la consapevolezza che il diritto al lavoro è un diritto umano indissolubilmente legato al diritto alla vita, secondo la Dottrina sociale della chiesa. Fermo ha bisogno di posti di lavoro, mentre la disoccupazione tragicamente dilaga e si può trovare lavoro più fuori Fermo che non a Fermo. Riteniamo degni di attenzione quegli amministratori che, con serietà, ci dicono: “ci impegniamo prioritariamente a promuovere nuovi posti di lavoro nel territorio fermano”. Il mondo calzaturiero va bene, e bisogna potenziarlo, ma non è sufficiente. Nell’era dell’industrializzazione Fermo non può rinunciare a essere anche una città industriale polivalente, rischiando l’emarginazione dalle dinamiche dell’economia e del lavoro attuali. Anche il nostro mondo dell’agricoltura necessita di inserirsi in queste dinamiche dell’industrializzazione, come stava avvenendo nel recente passato, mentre ora il fenomeno benemerito è stato bruscamente interrotto in tante sue dimensioni.
Qui viene anche la priorità della cultura, mentre constatiamo con vivo piacere che è fortemente radicata nella nostra città: bisogna conservarla come una ricchezza nel nostro territorio. Lavoro e cultura, senza sbilanciamenti unilaterali da una parte o dall’altra. Si sostenga però soprattutto una cultura di eccellenza, coordinando le varie iniziative culturali della nostra città, che non mancano, e sono altamente benemerite. In questo quadro anche la presenza dell’Università è un valore rilevante da sostenere, insieme al variegato mondo delle scuole fermane. La collaborazione con la Facoltà di Teologia dell’IstitutoTeologico Marchigiano, sede distaccata di Fermo della Pontificia Università Lateranense di Roma, può essere un’opportunità preziosa per la realtà universitaria fermana.
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