Archivio Notizie dalla Diocesi
Notizie dalla Diocesi
Informazione religiosa sempre più competente e al passo con i tempi.
Quasi 300 comunicatori sociali delle diocesi Italiane al Convegno della Cei organizzato a Macerata
“Per essere sì nel web, ma non prigionieri del web”
MACERATA - Internet e i nuovi media in questi anni ha ribaltato le dinamiche dell’informazione e della comunicazione. Leggere e interpretare il tempo presente per una comunicazione del vangelo secondo i linguaggi e la sensibilità dell’uomo contemporaneo. E’ in questa prospettiva che la Chiesa ha aperto da qualche tempo una nuova fase di riflessione con l’obiettivo di per prestare attenzione a questa variegata realtà. Per essere sì nel web, ma non prigionieri del web.
Nel mondo della comunicazione si sono aperti scenari di grande interesse sociale che stanno portando cambiamenti radicali in tutti gli ambiti della vita quotidiana .
Carta, penna e inchiostro sembrano ormai andare in pensione.
Vecchie ma anche nuove generazioni affidano i loro pensieri al mondo di Internet, ai social network come Facebook o twitter, a siti on line, sms, email e blog. Si trasformano così da semplici spettatori in protagonisti e veri e propri Abitanti digitali. Una realtà caotica in cui il cellulare è diventato quasi una protesi del nostro corpo, dove non si può fare a meno del computer sul lavoro e nel tempo libero, dove l’informazione passa anche attraverso internet.
Così nessuna realtà oggi può permettersi d’ignorare tali fenomeni. Per questo siamo andati a conoscere l’approccio della Chiesa Cattolica Italiana che su questo delicato tema ha organizzato un importante seminario di studi intitolato “Abitanti digitali”, terza matura tappa di un percorso iniziato prima con il seminario “Diocesi in Rete” e poi il convegno “Testimoni digitali”. Per tre giorni, dal 19 al 21 maggio, in ben 280 hanno risposto all’appello lanciato dall’Ufficio Nazionale Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana unitamente al Servizio Informatico della stessa Cei. Destinatari i comunicatori delle diocesi italiane, a confronto con i tanti relatori intervenuti al convegno che si è svolto tra le suggestive atmosfere dell’abbazia cistercense di Fiastra e quelle dell’Auditorium San Paolo, nel cuore di Macerata. Macerata la città di un personaggio come Padre Matteo Ricci che dell’esplorazione di nuovi mondi possibili per far conoscere il Vangelo fece una ragione di vita.
I direttori degli uffici comunicazioni sociali, i responsabili informatici e gli staff addetti ai siti web si sono interrogati sull’importanza che anche la chiesa possa abitare l’immenso spazio dei nuovi media, interrogarsi sulle implicazioni sociali etiche e culturali di questo nuovo modo di comunicare e sulla necessità di farsi trovare pronti, di essere competenti e consapevoli nell’appuntamento col web. Tra questi anche la figura dell’animatore della comunicazione e della cultura alla quale sarà data sempre maggiore attenzione e formazione.
Ne è emerso un quadro importante utile agli operatori delle comunicazioni che ha dipinto internet e i nuovi mezzi di comunicazione come opportunità per le comunità cristiane sottolineando l’importanza di educare la consapevolezza del tempo e dello spazio nella rete, parlando di opportunità e rischi dei media, della formazione al tempo dei social network e di tanto altro ancora utile alle tantissime parrocchie italiane, circa 25.698. Il mondo è ossessionato da Facebook”, basti pensare che “in Italia ci sono 18 milioni di utenti registrati e che è su Facebook il 90% delle persone tra 12 e 30 anni” . Tutti con un unico comun denominatore la stessa voglia di imprimere per sempre il proprio passaggio nella rete e di esprimere un grande bisogno di contatto e di relazione. Le diocesi intanto si stanno attrezzando per avere tutte un proprio sito, come “epicentro della presenza” nel mondo del web 2.0 e per non essere semplicemente ospiti occasionali, ma appunto “abitanti digitali” consapevoli. Sembra così più che mai forte il bisogno di un giornalismo che incoraggia al buon esempio capace di guardare al bene, non bonario ma efficace, impegnato e sapiente.
Le interviste di “Ecclesia Firmana”
Il Magazine televisivo della Diocesi di Fermo
Ad aprire i lavori dopo l’introduzione di Don Ivan Maffeis (vice direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali) l’intervento di Monsignor Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata e Presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana.
Monsignor Giuliodori ha evidenziato l’importanza di abitare questo nuovo ambiente digitale da cittadini consapevoli, competenti e protagonisti, piuttosto che da spettatori inerti e smarriti con precisi accenni all’esigenza della nascita e dello sviluppo di una “nuova intelligenza della fede” per affrontare al meglio le sfide che si pongono dinanzi. Obiettivo portare l’annuncio del Vangelo agli uomini del nostro tempo e anche quello di capire se l’uomo, in questo ambiente mediatico, diventa di più se stesso ed è facilitato nella ricerca della verità o se rischia di essere alienato e irretito da relazioni sempre più effimere e falsate. Creare "partecipazione, ricchezza, condivisione è il modo di abitare la rete da cattolici" ha proseguito Giuliodori. Tutta l’opera evangelizzatrice è scossa da questo nuovo contesto", rispetto al quale occorre prestare attenzione ed essere "formati". “Abitare il digitale da cattolici, - ha detto ancora il vescovo - , vuol dire starci "fino in fondo" , senza però lasciarcene "risucchiare”,
Da Don Domenico Pompili, sottosegretario Cei e direttore Comunicazioni Sociali della Conferenza episcopale un invito a contagiare fiducia e valorizzare gli Uffici per le comunicazioni sociali delle diocesi Italiane con una metafora, una grande immagine-simbolo quella della campana. Le «campane» nel web capaci di «far risuonare il Vangelo» in modo che ciò «produca contagio»: “Come la campana – dice - buca la coltre dell'indifferenza con il suo suono che evoca spiritualità, che conduce a Dio, così siamo chiamati ad essere persone trasparenti, che siano una affidabile risonanza del Vangelo. In questo modo siamo chiamati a contagiare la nostra esperienza di fede, toccando e rintoccando.”
Nel corso del seminario di studi Chiara Giaccardi, docente presso l’università Cattolica di Milano ha illustrato i risultati di una indagine sociologica condotta su un campione di 5000 giovani tra i 18 ed i 24 anni raggiunti on-line e ai quali sono state proposte 77 domande. Dai “dati sociografici” alla “famiglia”, dalla “rete di relazioni” alle “pratiche di comunicazione mediata”, dai “media e reti sociali” frequentati al “rapporto tra relazioni online e offline”, fino alle “credenze e pratiche religiose.
E sono emersi diversi aspetti: non basta condividere uno spazio fisico che sia reale o virtuale per sentirsi vicini, chi vive Internet in maniera morbosa nutre forti sentimenti di ansia, il navigatore credente è meno disposto a trasferire le relazioni on line fuori dalla rete, nella vita reale, noltre tra i giovani non è importante tanto la mobilità quanto la connettività.
A Macerata, ad esempio, il giornale Emmaus diretto da Don Luigi Taliani responsabile delle comunicazioni sociali diocesi di Macerata diocesano ha raggiunto un nuovo primato, il primo a disporre la piattaforma per l’I-Pad, per ora consultabile gratuitamente. .
Da più di venti anni Internet è nell’esperienza di un’agenzia giornalistica, il Servizio Informazione Giornalistico (Sir e SirEuropa) che è su diverse frontiere del vivere, del pensare e del credere. Oltre ai ‘new media’ si dovranno tenere sotto attenta e permanente osservazione anche gli ‘old media’, cioè la televisione e i giornali stampati: il futuro dell’informazione dipende in buona parte ancora da loro.
Secondo Paolo Bustaffa direttore del Sir, Servizio di informazione religiosa."non si possono sacrificare competenze, regole, criteri e percorsi etici a una tecnologia che autorizza molti a ritenersi giornalisti": la rete, ha messo in guardia "deve prendere maggior consapevolezza che non può pensare e costruire il proprio futuro sulla debolezza o sull’assenza del giornalismo
Parte integrante e protagonista del mondo dei media quella del giornalismo con l’intervento del Caporedattore di Avvenire, quotidiano che recentemente ha visto crescere le proprie vendite e le iniziative rivolte ai giovani. Francesco Ognibene infatti ha messo in rilievo nella tavola rotonda sulle "possibilità di convergenza digitale". Passando al rapporto tra giornale di carta e web, Ognibene ha notato che un quotidiano è "come un’opera d’arte alla quale si lavora per una giornata intera, nulla è lasciato al caso", mentre nel web "tutto è più vorticoso e le notizie si possono aggiornare ogni ora, ogni minuto, opportunità appassionante ma angosciante".
Tante le iniziative attivate sul web di cui ha parlato Giovanni Silvestri , direttore del servizio informatico della Cei. Come quella di Parrocchiemap.it, primo atlante online delle 25mila comunità parrocchiali italiane: una delle novità appena attivate è l’sms per ricevere sul cellulare l’orario delle Messe più vicine. Oppure il sito chiedioloaloro.it. C’è anche un premio istituito da poco e destinato ai migliori siti cattolici: Il premio Weka, che prende il nome dall’Associazione webmaster cattolici italiani.
Diverse le iniziative anche nelle Marche che riguardano il web. Tra queste, di rilievo, le attività dell’Ufficio Comunicazioni Sociali e del Centro Audiovisivi della Diocesi di Fermo con il sito internet costantemente aggiornato www.fermodiocesi.it che ospita questo servizio e diverse iniziative nell’ambito dell’informazione religiosa come il magazine televisivo Ecclesia Firmana .
Francesco Zanotti Presidente Federazione FISC italiana settimanali cattolici nel corso del convegno ha messo in luce un’altra realtà quella dei settimanali diocesani che in Italia sono tantissimi e ben organizzati. Testate locali d’ispirazione cristiana che sono per la loro storia vicine alla gente.
Saverio Simonelli Responsabile programmi culturali di Tv 2000 responsabile dei programmi culturali di "Tv2000", ha portato al convegno l’esperienza del mondo televisivo, segnalando la crescita esponenziale d’immagini che "bombardano" la giornata dell’utente, tanto da creare il rischio di una "confusione tra reale e virtuale".
Intervenuto a Macerata anche Monsignor Menichelli, Vescovo di Ancona che nell’omelia della celebrazione tenuta nel corso del convegno ha affermato. “ In un mondo della comunicazione e della interconnessione dove sembra dominare la "frenesia" e spesso "non c’è spazio per la riflessione", il Vangelo indica due strade da percorrere: "la notizia buona" e la "notizia vera”".
Tamara Ciarrocchi
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