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Notizie dalla Diocesi

La Chiesa Fermana è vicina alle vittime e alle famiglie colpite dalle recenti alluvioni

Alluvioni del 2 Marzo 2011 nel FermanoUna parola di speranza in un momento difficile per il nostro territorio

La Chiesa fermana è vicina alle vittime e alle famiglie evacuate a causa degli eventi atmosferici e si sente solidale con il pastore di Casette d’Ete don Igino Marcelli, al quale affida una parola di speranza per il suo popolo, ricorrendo anche alla intercessione della venerabile Maria Gioia che riposa nella chiesa parrocchiale e di cui il 7 marzo celebriamo l’80° anniversario della morte . Si unisce anche alla preghiera delle comunità parrocchiali sparse nel territorio e a tutte le diocesi marchigiane colpite in vario modo.

Dopo il tempo dello sgomento per l’incendio che ha provocato gravi danni anche al complesso di San Rocco recentemente restaurato con grandi sacrifici e destinato ad un progetto di formazione e di educazione, la nostra Chiesa chiede a tutta la città di rientrare in se stessa e, senza alimentare l’incendio delle polemiche, esorta i credenti e tutte le donne e gli uomini di buona volontà a considerare gli eventi di questi giorni come segni dei tempi che chiamano a conversione. Proprio il giorno dell’apertura del Cento Culturale San Rocco l’arcivescovo si riferiva ad un passaggio degli Orientamenti pastorali dell’episcopato italiano “Educare alla vita buona del Vangelo” relativo allo scenario di un “mondo che cambia” e, per noi oggi, allo scenario di una “Città che cambia”. Ne riportiamo il testo integrale: “È il Signore che, domandandoci di valutare il tempo, ci chiede di interpretare ciò che avviene in profondità nel mondo d’oggi, di cogliere le domande e i desideri dell’uomo: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: ‘Arriva la pioggia’, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: ‘Farà caldo’, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?» (Lc 12,54-57).” Valutiamo dunque in profondità, nell’imminenza della Quaresima, tempo favorevole per la nostra salvezza, il significato del vivere la Città ricordando la parola del salmo che dice: “Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella
”. (Sal 127,1). “Compiendo tale discernimento – continua il Documento CEI - la Chiesa si pone accanto a ogni uomo, condividendone gioie e speranze, tristezze e angosce e diventando così solidale con la storia del genere umano. Mentre sperimentiamo le difficoltà in cui si dibatte l’opera educativa in una società spesso incapace di assicurare riferimenti affidabili, nutriamo una grande fiducia, sapendo che il tempo dell’educazione non è finito. Perciò vogliamo metterci alla ricerca di risposte adeguate e non ci scoraggiamo, sapendo di poter contare su una “riserva escatologica” alla quale quotidianamente attingere: la speranza che non delude (cfr Rm 5,5)”. La Chiesa fermana, mentre chiama a conversione se stessa e si prepara a vivere un tempo di “esercizi spirituali”, a tutti rivolge un augurio di pace e una parola di benedizione.

                                                                                   

            Curia arcivescovile.

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