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Nasce la Fondazione "Caritas in Veritate"

Fondazione "Caritas in Veritate"Nuovo organismo diocesano pensato per esprimere concretamente la diaconia della Carità

I membri della Fondazione "Caritas in Veritate"Martedì 14 settembre 2010 alle ore 18, presso la Curia Arcivescovile di Fermo è stata costituita ufficialmente la fondazione “CARITAS IN VERITATE” alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Luigi Conti, del Presidente don Pietro Orazi, (Vicario generale e Direttore Caritas), del Vicepresidente Gina Tonucci, del segretario, diacono Renato Postacchini, e dei consiglieri nominati con decreto dall’Arcivescovo.

Ad ogni persona presente è stata consegnata una copia dello Statuto e la Nota Pastorale n. 4 di Mons. Luigi Conti “La Carità del Vangelo” alla quale la fondazione si ispira oltre che alle indicazioni del Magistero e della dottrina sociale della Chiesa ed in particolare alle encicliche del Pontefice Benedetto XVI “Deus Caritas est”  e  “Caritas in Veritate”.

 

Lo Statuto si articola in nove articoli. Mons. Conti ha commentato i primi due sugli scopi della fondazione, precisando quanto segue:

 

Art. 1 - Per il momento la fondazione “Caritas in Veritate” è un organismo di culto e di religione. Il nome vuole esprimere la “diaconia della carità” per l’integrazione sociale, la promozione integrale della persona e l’assistenza alle fasce deboli della popolazione.

 

Art. 2 - Si ispira ai valori e ai principi della solidarietà cristiana indicati costantemente dalla Chiesa (vedi premessa). Opera in collegamento con la Caritas Diocesana, la Delegazione Regionale Caritas e Caritas Italiana.

La nuova fondazione opera, inoltre, in sinergia con le altre due fondazioni esistenti in diocesi: “Terzo Millennio” e “ORAFAC” per la trasmissione del Vangelo alle singole persone, alle famiglie e alle comunità locali attraverso la formazione e la realizzazione di opere caritative.

Le tre fondazioni “sorelle” si propongono, nelle specificità di ognuna, di dare attuazione al progetto culturale della Chiesa cattolica.

In questo articolo vengono poi elencati 14 punti di precisazione in merito agli scopi e alle aree nelle quali opererà la fondazione.

 

I primi tre capoversi riaffermano la centralità della testimonianza evangelica e la necessità di renderla visibile a tutta la comunità. Un passaggio dello statuto recita: Il “principio di sussidiarietà va mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa” per non scadere nell’assistenzialismo che umilia la persona (Caritas in Veritate n.58).

 

Dal comma 5° al 14° vengono indicati ambiti e stili per operare correttamente nella comunità umana ed ecclesiale mettendo sempre al centro la crescita integrale della persona ed il suo inserimento nella comunità dove costantemente vive.

Lo studio ed il monitoraggio dei bisogni e delle risorse del territorio debbono essere un impegno costante. L’ambito territoriale operativo è naturalmente tutto il territorio diocesano.

La sede legale è stata individuata in Via Palestrina, 21 - Fermo - tel. 0734/229504 cell. 3477227891 (stesso fabbricato della Caritas Diocesana, dell’associazione Il Ponte, dell’associazione Casa Betesda).

Ai punti l) ed m) vengono sollecitati i contatti e le collaborazioni con le Parrocchie, le Vicarie e le Unità Pastorali, con gli Enti pubblici, con le istituzioni del privato sociale e sanitario per realizzare un intervento di “rete” dove ognuno contribuisce con la propria specificità.

 

La fondazione, si è ripetuto più volte, è dono dello Spirito e occasione concreta di comunione e condivisione nella Chiesa diocesana.

Alcuni interventi hanno espresso soddisfazione per la nascita di questo nuovo organismo a servizio della diocesi, fortemente voluto dall’Arcivescovo che ci aiuterà a conoscere e coordinare tutte le attività di volontariato, assistenziali e socio-sanitarie.

 

Nella conclusione l’Arcivescovo ha ricordato di nuovo lo scopo prioritario della “trasmissione del Vangelo nelle comunità” e della “sintonia fra le tre fondazioni e con gli uffici pastorali diocesani”.

Il Vangelo della carità” – ha sottolineato – è tanto vivo nella nostra diocesi; si tratta di rendere viva e visibile a tutti la “carità del Vangelo”, di diffondere la conoscenza di tutte le realtà esistenti (e in progettazione), di diffondere lo stile e la proposta di testimonianza cristiana nelle comunità parrocchiali e associative affinché tutti possano sentirsi arricchiti dalla partecipazione alla vita comunitaria.

La centralità della vita della Chiesa resta sempre nella comunità “Parrocchia” all’interno della quale fioriscono iniziative, informazioni ad ampio raggio, attenzioni e formazione a diversi livelli e per le diverse età. In ogni parrocchia c’è Gesù vivo ed operante in mezzo al suo popolo.

 

Quanto sopra espresso è stato l’augurio che ci siamo fatti riproponendoci di studiare insieme le forme di collaborazione e di condivisione.

 

La formazione permanente degli operatori/animatori diocesani delle tre fondazioni e dei referenti diocesani per la pastorale sarà la “cartina al tornasole” della qualità del loro operato, come il “lievito nuovo è capace di fermentare rapidamente la massa.

 

Non ci sono altre formule nuove o magiche: “preghiera, formazione sulla Parola, scelta di uno stile di vita cristiana fedele e coerente, testimonianza diretta, qualche sacrificio e rinuncia (per amore del prossimo), conoscenza dei bisogni e delle risorse del proprio territorio” sono le ricette che il Vangelo e la Chiesa ci suggeriscono da 2000 anni.

 

I nostri limiti umani (egoismi, gelosie, ecc.) ogni tanto ci dividono, ci fanno perdere tempo e la strada maestra verso il Regno di Dio che deve realizzarsi già da ora. Il conforto della Sua Misericordia e dell’amore fraterno, ci aiutano ad alzare la testa, a sperare nel bene e a rinnovarci continuamente.

Lo strumento della correzione fraterna vera (e della carità fraterna) può aiutarci ad evitare inutili perdite di tempo e di risorse.

L’incontro si è concluso con una preghiera dell’Arcivescovo di ringraziamento al Signore per quanto ci permetterà di agire con il suo Amore e per il bene dei fratelli, con la benedizione finale ed un momento di festa.

 

Fermo, 21 settembre 2010

                                                                                          Il vicepresidente

                                                                                             Gina Tonucci

Commenti dei lettori
1 commenti presenti
  • Angelo

    27-09-2010 21:20 - #1
    Penso che creare una "rete" sia una strtegia vincente. :)
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