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Celebrazione Nazionale della 31^ Giornata Mondiale del Turismo al Castello di Lanciano di Castelraimondo
Dopo un’ora abbondante di auto in una giornata nebbiosa ti si apre il cuore a vedere il sole risplendere sulle alture intorno a Castelraimondo. Come d’incanto il castello di Lanciano attrae lo sguardo già estasiato dai caldi colori dell’autunno che dipingono il meraviglioso parco circostante.
Così sono stati accolti gli intervenuti alla celebrazione nazionale della 31° Giornata Mondiale del Turismo svoltasi il 6 Novembre a Castelraimondo e a Camerino.
Organizzata dall’Ufficio CEI per la Pastorale del Tempo Libero, Sport e Turismo, in collaborazione con le Commissioni CEM per la pastorale del Turismo e per l’Ecumenismo e all’Arcidiocesi di Camerino-S. Severino M., la mattinata ha visto lo svolgimento di un convegno ospitato nello splendido “Salone Antinori” all’interno del castello, degna cornice di quest’evento sia per il tema che per la sublime bellezza.
Ha aperto e presieduto i lavori Don Mario Lusek, direttore dell’Ufficio CEI per la Pastorale del Tempo Libero, Sport e Turismo.
Molti gli interventi di saluto che hanno sottolineato la necessità di coniugare la bellezza del Creato e la sua biodiversità con l’istanza di responsabilità che da esso perviene all’uomo.
Così Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (nonchè presidente della Commissione cultura e comunicazioni sociali della Cei) a cui ha fatto seguito l’intervento del Prof. Ettore Orsomando, presidente della Fondazione Maria Sofia Giustiniani Bandini che ha sottolineato le peculiarità del Castello di Lanciano e del suo prezioso parco ricco di esempi di biodiversità floro-faunistica.
Dopo l’intervento e il saluto del prefetto di Macerata, Dott. Vittorio Piscitelli, è stata la volta del Dott. GianMario Spacca, Presidente della Regione Marche. Nel suo intervento ha sottolineato come il turismo rappresenti l’obiettivo di nuovi modelli di sviluppo economico all’interno di sistemi che tutelino la biodiversità in quanto caratteristica qualificante del territorio marchigiano. Una consapevolezza già storicamente presente nel nostro territorio a partire dalla cultura monastica che per prima rilevò l’importanza di saper apprezzare il Creato come risorsa da custodire senza distruggerla. In ciò l’impegno a lavorare perchè il turismo, nelle sue accezioni culturali, religiose ed ambientali, diventi un volano per rinnovate prospettive di crescita.
Sono seguiti gli interventi di amministratori locali, tra cui il sindaco di Camerino Dott. Dario Conti, che hanno confermato una forte sensibilità al tema e l’impegno a valorizzare tutte le opere di conservazione del patrimonio culturale, architettonico e ambientale. Impegno che è già stato riconosciuto dal Touring Club Italiano con l’assegnazione della “Bandiera Arancione” alla città di Camerino per la tutela dell’ambiente e la qualità dell’accoglienza.
S.E. Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo e Delegato CEM per la Pastorale del Turismo e per l’Ecumenismo ha sollecitato ad una riflessione in merito ai rischi del fenomeno “Turismo” legati allo sfruttamento indiscriminato delle risorse, all’uso effimero del tempo e al godimento irrispettoso della natura. Ha quindi esortato a riscoprire il turismo come dialogo ed incontro tra le persone e le culture in cui sperimentare che la bellezza del Creato è un dono che va innanzitutto custodito e non devastato, coltivato e non depredato, governato e non sfruttato.
In perfetta assonanza l’intervento successivo di S. E. Mons. Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e già osservatore della Santa Sede presso l’Organizzazione Mondiale del Turismo, che ha sottolineato l’importanza di educare le nuove generazioni e la necessità di far nascere una sinergia tra natura e storia.
Tra i punti salienti del suo intervento la definizione di biodiversità come “universo di varietà”, anzichè di molteplici diversità, rappresenta il presupposto affinchè nel turismo nasca un’interattività con il territorio. La speranza è che essa conduca ad una sapienza nel leggere la realtà al di là del “qui e ora”, verso un “dopo” che è il domani abitato dai posteri. Attraverso questa dinamica nasce quello “stupore” che ha il potere di rendere responsabili del creato che ci è affidato.
Responsabilità che è stata il tema conduttore dell’intervento del Dott. Matteo Mascia, della Fondazione Lanza e membro del gruppo “Custodia del Creato” dell’Ufficio CEI per i problemi sociali e del lavoro. In particolare il Dott. Mascia ha messo in relazione l’uomo, l’ambiente e il Creato all’interno del dialogo ecumenico che ha maturato in questi anni una consapevolezza condivisa su punti molteplici.
Tra questi la necessità di un approccio integrato alla dimensione ambientale in cui il Creato diviene bene comune sia materiale che spirituale; quindi, la responsabilità dei cristiani (e di tutti gli uomini di buona volontà) nei confronti dei poveri, di coloro che non hanno accesso alle risorse e della giustizia nel rispetto dei diritti civili, culturali e religiosi.
Da ciò deriva l’urgenza di azioni concrete e praticabili che permettano di lavorare sul cambiamento degli stili di vita affinchè quella che una volta rappresentava un’opera di conservazione dettata dalla necessità (povertà dei mezzi e delle risorse) oggi si trasformi in un opera di custodia per la responsabilità nei confronti delle generazioni future.
La conclusione dei lavori ha visto l’intervento del Ministro del Turismo On. Michela Vittoria Brambilla che ha sottolineato come l’Italia sia in prima fila per la promozione di un turismo responsabile, sostenibile ed integrato con i territori. Impegno che è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite con l’elezione dell’Italia alla Presidenza dell’Organizzazione Mondiale del Turismo.
L’impegno sarà ancora quello di sostenere e potenziare tutti i tipi di turismo, da quelli tradizionali (mare, montagna, fiume, città d’arte, ...) a quelli di nuovo o rinnovato interesse (sportivo, ambientale, religioso, ...).
A lavori conclusi l’organizzazione ha offerto un buffet nei saloni del castello contribuendo a far apprezzare lo splendore di questa gemma incastonata nel gioiello che è rappresentato da tutto il territorio camerte.
Il pomeriggio ha visto spostarsi le iniziative nel centro storico di Camerino con il Carosello Medievale, un’esibizione a cura delle associazioni “Corsa alla Spada” e “Rievocazioni storiche delle Marche”.
Infine, presso il monastero delle Clarisse, si è tenuto un incontro di preghiera con la presenza dei rappresentanti delle confessioni cristiane delle Marche che è stata curata dalla Commissione Regionale per l’Ecumenismo.
Francesco Fioretti
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