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Don Lorenzo Torresi ci parla della sua esperienza in Palestina con la Seleçao Internazionale dei Sacerdoti
"SACERDOTI DI PACE: I NOSTRI MESSAGGERI PER UNA VITA SENZE FRONTIERE"
Una frase ricca di significato, riportata sui manifesti all'interno dello stadio Al-Khader di Betlemme, dove la Seleçao Internazionale Sacerdoti Calcio ha disputato lo storico incontro con la Nazionale palestinese. È la prima volta nella storia che una squadra di sacerdoti disputa una partita contro una rappresentativa mussulmana. Sugli spalti dello stadio di Betlemme uniti, tifosi cristiani e mussulmani, hanno dato vita a una partita storica, senza precedenti.
Le testimonianze
I sacerdoti:
“La prima trasferta benefica in campo internazionale ha rappresentato per tutti noi giocatori, una testimonianza forte e chiara: attraverso lo sport si possono abbattere certe barriere. È un primo passo importante. Siamo riusciti a costruire, insieme alla Nazionale palestinese, un messaggio di pace comune”.
Padre Ibrahim Faltas:
"Qui, il calcio è tutto. I ragazzi lo adorano. È un modo per farli uscire dalla violenza, dall'Intifada - sostiene Padre Ibrahim Faltas, che ha creato un'Accademia di calcio per i giovani palestinesi - tramite lo sport, si può arrivare alla pace".
Questo francescano egiziano, responsabile della Fondazione Giovanni Paolo II per il Medio Oriente, è un esperto in materia di pace.
È lui che ha negoziato la soluzione senza spargimento di sangue dell'assedio di 38 giorni alla Basilica della Natività di Betlemme, luogo della nascita di Cristo secondo la tradizione, dove si rinchiusero alcuni attivisti armati palestinesi nel 2002.
La partita
FORMAZIONE: p.t LOPEZ, CONTESSI, CARRARA,TROTTA, PICCININI, BANZATO, TURAZZINI, BELOTTI, NESPOLI, DE GRANDI, MIETEK. A DISPOSIZONE : DE ROSA, CORAGLIA, ANCELLOTTI, LAURIOLA, VALENZI, TORRESI,LUKOKI, ONANO, CORNIOLI, URBANI.
ALLENATORE MORENO BUCCIANTI
Rete: Urbani
Intorno al terreno di Al Khader, lo stadio di Betlemme, ondeggiano bandiere palestinesi, italiane e quella gialla e bianca del Vaticano. Nella tribuna d'onore, accanto agli esponenti palestinesi, una fila di sai marroni - quelli dei monaci francescani - l'ordine incaricato di custodire i Luoghi Santi fin dal XIV° secolo.
Il miracolo a Betlemme è durato durato 50' minuti.
Dopo un primo tempo eroico, la Seleçao internazionale dei sacerdoti cattolici si è inchinata alla supremazia sportiva palestinese: 8 a 1 per la Nazionale di casa.
Sul terreno di gioco, gli 11 sacerdoti, con la maglia gialla, i pantaloncini blu e i calzini bianchi, resistono ai Palestinesi, vestiti tutti di rosso, grazie a una difesa di ferro e a un agile e piccolo portiere che blocca ogni velleità da parte degli autoctoni, con l'aiuto della Provvidenza… e dei pali!
Alla fine del primo tempo, il tabellone è ancora fermo sullo 0 a 0.
"Si tratta di una grande festa che contribuisce all'opera per la pace. E importante giocare a Betlemme", insiste Adriana Sigilli, la tour operator di “Diomira” organizzatrice dell'incontro,che ha pensato alla trasferta dei sacerdoti, in maggioranza italiani (c'è anche un polacco).
Sulle tribune, Mohammed, anche se indossa la maglia della Scuola secondaria Terra Santa dei Francescani, tifa lo stesso per la squadra della Palestina.
Anche Jibril Rajoub, il Presidente del Comitato Olimpico palestinese, è presente.
"Noi palestinesi, non siamo soli. Tutto il mondo cristiano è con noi, la comunità internazionale ha compreso il messaggio".
Si felicita del fatto che " i sacerdoti cattolici siano venuti a giocare a calcio in Terra Santa. È una bella testimonianza di pace”.
Secondo Rajoub, "i veri vincitori sono i valori umanitari che hanno contraddistinto fin dall'inizio di questa partita".
Poco dopo l'inizio del secondo tempo, “la porta del Paradiso” si apre per i Palestinesi, per ben otto volte.
Per gli ecclesiastici, il fischio di fine partita annuncia l'ora della liberazione e il conseguente ritorno ai loro doveri sacerdotali. Mercoledì mattina, alle 06.30, tutta la squadra ha celebrato la Santa Messa nella Basilica del Santo Sepolcro, nel cuore della Città vecchia di Gerusalemme.
Il dopo partita
Dopo la partita è stato organizzato il ricevimento presso il Comitato Olimpico Palestinese e una visita di tutta la delegazione al Palazzo del Presidente Abu Mazen.
Era il primo segretario signor Alì Rashid a fare gli onori di casa in un cerimoniale molto protocollare, prima con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba di Arafat con il picchetto d'onore a cui è seguito il discorso nella sala presidenziale, con lo scambio di regali.
La lista delle autorità presenti alla partita di martedì 26 Ottobre.
Generale Jirbril Rajoub, Presidente del Comitato Olimpico Palestinese e della Federazione Palestinese Calcio (Palestinian Football Federation).
Ministro del turismo, Kholoud Daibes
Ministro dell'Interno, Khaled Alqawasme
Ministro degli Affari Esteri, Riyad Almalky
Sindaco di Betlemme, Victor Batarse
Sindaco di Al-Khader, Ramzi Salah
Capi e Presidenti delle squadre di calcio palestinesi
Direttore della Bank of Palestine filiale di Hebron e capo del comitato per gli eventi Mo'aweya Alqawasme
Console italiano
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