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L'Arcivescovo visita la vicaria di Montegranaro

L'Arcivescovo visita la vicaria di MontegranaroFormazione, educazione e trasmissione della fede: nessuno in una comuniità cristiana adulta è esonerato da questi compiti

Nell'omelia della celebrazione eucaristica seguita all'incontro con i sacerdoti , l'Arcivescovo ha invitato i fedeli a pregare per i sacerdoti con un'esotazione: quando ci svegliamo la mattina, il nostro primo pensiero è rivolto al nostro dio, quindi solo attraverso la preghiera costante che alimenta e accresce la nostra relazione con Lui che Dio sarà punto di riferimento della nostra vita fino a diventare il primo pensiero.

Dopo la celebrazione l'Arcivescovo si è intrattenuto con la comunità, ha parlato delle difficoltà odierne riscontrate nella trasmissione della fede alle nuove generazioni in contesti famigliari nei quali anche la fede delle famiglie è debole; famiglie dove sempre più è la televisione a parlare nei rari momenti nei quali sono riunite. E' neccessario e urgente riproporre a tutti il primo annuncio.

Mons. Conti ha posto alcuni interrogativi per favorire la riflessione: come stanno le famiglie oggi, sono nelle condizioni di trasmettere la fede? I genitori dicono di non avere tempo; i nonni potrebbero sostituirli nella trasmissione della fede ai nipoti? Quale sarà il futuro dei nostri ragazzi nel contesto culturale, sociale ed economico nel quale viviamo? Questo contesto condizionerà le loro scelte di fede?

Purtroppo il nostro stile di vita e i ritmi della società non ci consentono di tenere lo sguardo rivolto alla cose ultime che danno il senso alle cose penultime. Nelle parrocchie è quasi inutile fare catechismo, se dopo la cresima i ragazzi si disperdono. Importante allora offrire un cammino di fede agli adulti, questo il nostro primo obiettivo.

Nell'incontro si sono succeduti anche numerose interventi, testimonienze e quesiti per l'arcivescovo che hanno toccato diversi temi: pur avendo cercato di trasmettere la fede, i figli si sono persi per strada, perchè? chiede una mamma. E' ancora importante il ruolo del parroco come punto di riferimento nell'orientamento dei ragazzi a continuare un percorcorso di fede dopo la cresima? E nelle famiglie che non frequentano la parrocchia? Gruppi e i movimenti vanno alla ricerca dei lontani, e i vicini chi li nutre?

Ecco allora fondamentale coinvolgere le famiglie proponendo percorsi di catechersi per adulti, compresi i cosiddetti "vicini" che spesso occupati in mille impegni in parrocchia tralasciano la cosa più importante! Nella vita siamo chiamati a seminare; verrà il tempo in cui porteremo frutto ha esortato ancora l'Arcivescovo.

Fra le giovani coppie è sempre più evidente la distanza tra famiglia e famiglia cristiana. Una provocazione: non diamo forse il sacramento del motrimonio a troppa gente che arriva al matrimonio senza la necessaria consapevolezza? Non è questo il motivo per cui finiscono tanti matrimoni. Il matrimonio e' il sacramento del perdono ha affermato Mons. Conti. Alla fine, al di la di noi c'e' Lui. Se gli sposi non acquisiscono questa consapevolezza la coppia rischia di dissolversi, anche dopo 30 anni di matrimonio. In molti casi le separazioni portano anche poverta' nelle famiglie. Ecco allora che la fede trasmessa dai genitori, non tanto a parole quanto il respiro che si sente in famiglia previene queste tragedie. Non è semplice oggi essere testimoni, Dio ama i nostri figli più di noi, ed è la testimonianza del perdono reciproco in famiglia che parla ai nostri ragazzi. La liturgia e l'eucarestia sono il luoghi di trasmissione della fede più importanti, ma il respiro della fede viene dato dai genitori.

Ecco allora improcrastinabile proporre in ogni parrocchia itinerari di fede per coppie cristiane: non dobbiamo presupporre la fede ma proporre la fede.

Anche la pietà popolare (pellegrinaggi) và rafforzata nella fede, nutrita dalla parola di Dio: non e' un problema soltanto dei preti, spesso non riescono a seguire tutto, ecco allora l'intervento della comunità, che come le prime comunità cristiane si fà portatrice dell'Annuncio.

Un'ultimo pensiero a Magistero dei vescovi e della Chiesa: come arriva la Tradizione nei nostri luoghi? Si domanda ancora l'Arcivescovo. Bisogna tornare ad ascoltare il magistero dei vescovi. Il Magistero ha il compito di svegliare le comunita'. Importante rileggere le tre note pastorali sull'iniziazione cristiana della CEI. Non bisogna scoraggiarsi, bisogna cercare nella storia di ciascuno di noi i motivi per credere in Dio ed annunciarlo.


Alcune proposte: iniziamo in parrocchia a fare lectio divina insieme, a radunare piccole comunità di fede per approfondire i Vangeli oppure percorsi per affrontare con maggiore consapevolezza l'anno liturgico.

Al termine della serata un lungo appalauso dei fedeli ha salutato all'Arcivescovo.
 

 

Guido Vergari

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