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Dialoghiamo, a Fermo, sulla Procreazione Artificiale

Procreazione AssistitaMons. Duilio Bonifazi, Direttore dell'Ufficio Diocesano Cultura, Scuola e Università, interviene su un tema eticamente sensibile ed al centro di numerosi dibattiti

 

Sabato, 16 ottobre, Emilia Costantini ha presentato a Fermo il suo suggestivo romanzo Tu dentro di me, che affronta lo scabroso problema della maternità surrogata. Il momento attuale è estremamente favorevole per un franco dibattito sul tema della procreazione o fecondazione artificiale umana, e, di fatto, la presentazione affascinante del romanzo ha favorito l’aprirsi di un dialogo che continua ancora. Riproponiamo qui alcune riflessioni che abbiamo accennato all’interno di quell’incontro.

Prima di tutto è necessario tenere presente che l’uomo è natura e cultura, è scienza e etica. Gli interventi delle biotecnologie sui processi naturali sono una conquista positiva, anche nella medicina, anche nella genetica, anche nella procreazione umana. Ciò nella misura in cui l’uso delle biotecnologie rispetta e promuove la dignità specifica dell’uomo, la sua “humanitas”. Nella procreazione umana, l’introduzione della fecondazione artificiale (FIVET) è positiva quando il suo uso rientra nelle finalità terapeutiche, curative, di assistenza, di aiuto e sostegno al processo naturale umano del procreare. Quando invece il suo uso ha una finalità alterativa o sostitutiva dei processi naturali della procreazione umana, il suo uso diventa problematico dal punto di vista etico, poiché si può snaturare l’uomo e disumanizzarlo. E’ infatti fondamentale il rispetto dello specifico della procreazione umana, il cui luogo ottimale è che avvenga come espressione di amore e donazione reciproca coniugale all’interno della coppia. Più ci si allontana da questo luogo ottimale della procreazione umana, più negativo eticamente diventa l’uso della fecondazione artificiale. Si pensi alla prassi della maternità sostitutiva e dell’utero in affitto, alle gravidanze di donne sessantenni, alla fecondazione eterologa, alla fecondazione artificiale di donne nubili, al rischio della selezione eugenica, al facile passaggio dalla fecondazione artificiale alla clonazione umana.

Inoltre, nella procreazione umana è altrettanto fondamentale porre come primari i diritti del bambino, che è il suo frutto. Adottare metodi procreativi artificiali, che già in sé contengono la negazione del diritto del bambino ad avere una famiglia con una madre e un padre conosciuti e a lui vicini, significa prendere una strada che contiene già in sé la negazione di diritti fondamentali del bambino. Il desiderio della donna di avere un figlio è positivo, ma non equivale al diritto ad averlo con ogni mezzo.

Entra qui anche il dovere del rispetto dovuto all’embrione umano, che è essere umano e vita umana, e come tale deve essere rispettato anche nella fecondazione artificiale: questa però nella prassi attuale comporta la produzione di più embrioni, la cui sorte non si sa quale sia.

Non ultima entra anche un’altra riflessione. La diffusione non responsabile della prassi della fecondazione artificiale favorisce l’affermarsi della prospettiva che separa radicalmente la dimensione ludica dalla dimensione procreativa dell’uso della sessualità umana. E’ un problema etico e umano che la cultura attuale non deve sottovalutare.

 

 

Mons. Duilio Bonifazi

Direttore Ufficio Diocesano Cultura, Scuola ed Università

Commenti dei lettori
6 commenti presenti
  • Emilia Costantini

    19-12-2010 20:06 - #6
    Gentile Monsignor Bonifazi leggo solo ora il suo prezioso giudizio sul mio romanzo e leggo anche i commenti e le reazioni seguenti, a proposito della fecondazione assistita. La ringrazio per le sue parole e per il dibnattito che ha voluto aprire sull'argomento. Con il mio romanzo volevo proprio sollevare degli interrogativi e stimolare delle riflessioni. Un cordiale saluto. Emilia Costantini
  • Duilio

    29-10-2010 11:14 - #5
    Rimando a una fase successiva una analisi adeguata del tama dell'embrione.Ora mi limito ad una chiarificazione sintetica richiestami dall'intervento di Gabrio.L'embrione fin dal comcepimento è essere umano e vita umamna: perciò come tale deve essere rispettato, escludendo anche l'aborto.Questo è l'insegnamento del magistero, come si ritrova anche nell'enciclica "Evangelium vitae" di Giovanni Paolo II (1995). Il magistero non si è pronunciato in modo esplicito sul problema del momento in cui viene infusa nel concepito l'anima spirituale,tenendo presente la discussione che,su queso tema, fa parte della storia della teologia cattolica. L'embrione fin dal concepimento è essere umano e vita umana, e come tale deve essere rispettato, anche se l'anima spirituale venisse infusa in esso successivamente.
  • Duilio

    22-10-2010 12:07 - #4
    Farò alcune chiarificazioni sul contenuto degli interventi di Gabrio e di Emma,Duilio bonifazi
  • Emma

    20-10-2010 12:09 - #3
    Mi ritrovo sulle osservazioni etiche circa la procreazione artificiale umana.Personalmente porrei in secondo piano il discorso sugli embrioni soprannumerari.Insisterei invece maggiormente sulla necessità di garantire sempre la specificità della procreazione umana, che è diversa dalla fecondazione artificiale.Altrettanto fondamentale ritengo la necessità di porre in primo piano il non compromettere il diritto del bambino a una famiglia costituita di padre e madre da lui conosciuti e a lui vicini.
  • Gabrio

    20-10-2010 06:47 - #2
    Complimenti per la chiarezza della esposizione sul problema morale della fecondazione artificiale.Condivido quasi tutto.C'è però un punto che non mi soddisfa.Riguarda il rispetto da avere per la dignità degli embrioni che si producono nella fecondazione artificiale.Sono esseri umani, ma non è detto che abbiano già un'anima umana.e che siano persona umana, come spesso viene detto da alcuni teologi cattolici e talvolta anche dal magistero della Chiesa recente. In passato molta teologia cristiana non lo diceva, nè il magistero della chiesa si pronunciava sul momemento in cui l'anima spirituale viene nel nell'embrione concepito.San Tommaso pensava che avvenisse molto tempo dopo. Quella posizione mi sembra molto più valida.Nel processo naturale della procreazione umana tanti embrioni vanno perduti;se tutti avessero già un'anima spirituale dal concepimento sarebbe una situazione veramente impensabile.
    Risposta
    Risposta di Don Duilio: Rimando a una fase successiva una analisi adeguata del tama dell'embrione.Ora mi limito ad una chiarificazione sintetica richiestami dall'intervento di Gabrio.L'embrione fin dal comcepimento è essere umano e vita umamna: perciò come tale deve essere rispettato, escludendo anche l'aborto.Questo è l'insegnamento del magistero, come si ritrova anche nell'enciclica "Evangelium vitae" di Giovanni Paolo II (1995). Il magistero non si è pronunciato in modo esplicito sul problema del momento in cui viene infusa nel concepito l'anima spirituale,tenendo presente la discussione che,su queso tema, fa parte della storia della teologia cattolica. L'embrione fin dal concepimento è essere umano e vita umana, e come tale deve essere rispettato, anche se l'anima spirituale venisse infusa in esso successivamente.
  • nikita

    19-10-2010 16:56 - #1
    E' interessante ciò che viene detto sulla fecondazione artificioiale dal punto di vista etico.Lo condivido.Sarebbe bene fare una discussione pubblica,dato che si sta psrlando di feconddazione anche nella legge italiana,'
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