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I due Perdoni

morrovalleDue giornate indimenticabili a Morrovalle, nel segno dell'Eucarestia e dell'unità.

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Sabato 17 Aprile la Pro Loco di Morrovalle ha allestito una mostra fotografica in memoria del congresso eucaristico diocesano celebrato proprio a Morrovalle cinquant’anni fa in occasione del 400° anniversario del miracolo eucaristico. Quei giorni sono scolpiti nella memoria di diversi anziani che vissero quei momenti, soprattutto l’entusiasmo per la presenza del Card. Cento. Ebbene Sabato e Domenica, pur non avendo avuto l’intervento di un cardinale, sono state due giornate da tempo attese e preparate, che sicuramente rimarranno a lungo nella memoria di questa città.

I Perdoni di MorrovalleSabato 17 Aprile abbiamo vissuto nel luogo del miracolo eucaristico, riconsegnatoci per l’occasione dalla ditta che vi sta facendo i lavori, una serata di alta spiritualità e bellezza. d.Marco Frisina e 55 elementi della corale della diocesi di Roma ci hanno proposto una catechesi sull’Eucaristia scandita da canti pasquali ed eucaristici. Abbiamo iniziato con il canto di un’antifona pasquale che proclama come il Risorto sia sempre con noi ed abbiamo concluso con manifestazioni di autentica gioia, tra cui il famoso canto delle GMG, “Gesù Cristo, tu sei la mia vita”. La sintesi di bellezza e spiritualità ci ha permesso di gustare nel profondo del cuore l’eucaristia quale mistero pasquale e di gioia. Inoltre la presenza della corale della diocesi di Roma ci ha ricordato la nostra comunione con il Papa. E’ grazie a questa comunione che noi possiamo celebrare questo solenne anniversario, in quanto fu Papa Pio IV con la sua bolla Sacrosanta Romana Ecclesia a dichiarare quell’evento un fatto soprannaturale. Abbiamo dunque accolto l’invito a stringerci nella preghiera a Benedetto XVI in occasione del suo compleanno, del suo anniversario di elezione al pontificato, soprattutto in questo tempo delicato di prova per lui e per tutta la Chiesa.

I Perdoni di MorrovalleDomenica 18 Aprile ha avuto al centro la celebrazione dell’Eucaristia, alle h.16,00 nella Chiesa dell’Emmanuele, presieduta dal nostro Arcivescovo mons. Luigi Conti con a seguire la processione eucaristica di cinque chilometri che unisce il territorio delle due comunità parrocchiali. Abbiamo potuto gustare l’Eucaristia come mistero di comunione. La presenza e la testimonianza dell’Arcivescovo che ha condiviso con noi anche la lunga e faticosa processione ci ha fatti sentire in maniera speciale porzione di un popolo santo, la nostra arcidiocesi, che con il suo pastore cammina verso quel monte, di cui parla Isaia, in cui Dio eliminerà la morte per sempre e asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi. Tale mistero di comunione si è espresso anche nell’accoglienza e nell’incontro delle nostre comunità con 24 pellegrini della diocesi dell’Aquila, provenienti dalle parrocchie di Arischia e Pizzoli, accompagnati da d.Claudio Tracanna, dove una nostra ragazza, Noemi Tamburini, sta portando avanti, insieme a Giulia e Rosanna, un gemellaggio a nome della delegazione regionale della Caritas. Costoro sono arrivati sabato pomeriggio, sono stati accolti nelle famiglie e sono ripartiti Domenica dopo l’Eucaristia. Nella celebrazione eucaristica tale comunione si è resa visibile anche per la presenza del vicerettore del seminario regionale di Ancona, d.Gabriele, e di alcuni seminaristi che una volta al mese fanno visita a queste comunità provate della diocesi dell’Aquila. Queste due giornate splendide sono state il frutto di una splendida sintonia tra comunità parrocchiali e amministrazione comunale: questa stretta collaborazione ha ingenerato nelle numerosissime associazioni di ogni tipo presenti nella città la voglia di partecipare, di portare il proprio contributo, e il desiderio di farlo in unità.

Proprio questo ci portiamo nel cuore da queste due giornate indimenticabili: il desiderio di crescere nell’unità. Se questi momenti da una parte sono stati il riflesso della ricchezza che caratterizza la vita di questa città, dall’altra siamo chiamati a vivere all’altezza di quanto abbiamo celebrato. Raccogliamo allora l’invito che ci ha fatto il nostro Arcivescovo, facendosi forte del nome che in questi 450 anni è stato dato a questa festa: la festa dei due perdoni. Solo la disponibilità a perdonarsi a vicenda ci permetterà di crescere nell’unità.

 

 

don Giordano Trapasso

 

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