Archivio Notizie dalla Diocesi
Notizie dalla Diocesi
Le ultime testimonianze dai volontari della Associazione "Aloe"
VOCI DALLE MISSIONI - COLOMBIA
Marialabaja, 28 agosto 2010
Cari amici,
vi scriviamo di ritorno da El Rincon dove abbiamo trascorso una tre giorni di mare caraibico ospitati nella casa di famiglia della presidente della fondazione "a partir da los niños", che si occupa delle scuolette e del centro Rama per bambini con handicap qui a Marialabaja. Ora siamo di nuovo in partenza. Questo perché abbiamo fatto tesoro dell'insegnamento di P. Peppe: "se venite in Colombia non potete vedere solo Marialabaja"! Quindi dopo aver trascorso sei giorni tra Cartagena, Isole del Rosario, Playa Blanca, Parco di Tayrona, Santa Marta e Taganga ... non potevamo perderci la capitale e ci spostiamo con piacere a Bogotá!
Che i piani alti di Aloe non temano che stiamo solo girovagando per la Colombia infatti qui a Marialabaja le attivitá continuano. e si lavora molto. Proprio oggi abbiamo terminato un'attivitá di gruppo nelle scuolette, che é durata circa una settimana, nella quale con dita mani e nasi abbiamo pitturato insieme ai bimbi. Ci é servita oltre che per trascorrere del tempo insieme a loro, per conoscere meglio i programmi che portano avanti riguardo i colori e le parti del corpo.
Abbiamo visitato alcune famiglie di bambini con handicap che partecipano al programma della Fondazione Liliana, avremo modo di passare con loro piú tempo al nostro ritorno da Bogotá quando faremo, anche insieme agli altri volontari italiani del gruppo di animazione missionaria di Bevera, una giornata comunitaria.
Abbiamo testato le tempistiche e alcuni momenti della quotidianitá di Maria La Baja. Ci siamo alzati alle cinque per andare a mungere le vacche della fattoria insieme a chi ci lavora ogni giorno, siamo andati a raccogliere la frutta, a vedere come si separa il bestiame da vendere, la potatura del platano, e la castrazione dei maialini da ingrassare. Tutte le attivitá che abbiamo elencato fanno parte del progetto della Finca e del Centro Afro Allamano e vengono portate avanti da Padre Peppe e da lavoratori locali non senza difficoltá, ma con grande passione e con la speranza che siano un esempio da imitare e continuare indipendentemente dalla presenza di un missionario sul posto. Le difficoltá maggiori sono rappresentate dall'avanzata del "deserto verde" conseguenza della coltivazione intensiva della palma da olio, che se da una parte offre "ricchezza" immediata, dall'altra quasi annulla la coltivazione di beni di prima necessitá, come riso o platano, che finiscono per essere importati a prezzi sempre piú alti dall'esterno e con una qualitá minore impoverendo ulteriormente la popolazione locale
Padre Peppe per rendere piú autonomi e piú funzionali tutti i progetti che ora sono a carico della missione, insieme ai suoi, sta stringendo un rapporto di collaborazione molto interessante con un'organizzazione agricola nazionale. Agrosolidaria coordina in questo contesto i vari movimenti che nascono sul territorio, sia che si occupino di scolarizzazione o di emancipazione femminile, piccola imprenditoria o agricoltura. Anche l'acquisto del trattore a cui Aloe ha contribuito si lega a questo attraverso il movimento agricolo locale Cedar. Ci piacciono le opere d'arte di Franco (non Pignotti), camminare nella giungla, vedere le autopiste di formiche, incontrare amici per strada, essere invitati a una festa di compleanno inaspettata, ci piace Matilde che si offre di farci la lavatrice. Non ci piace l'inverno negli autobus, la puzza di Lolo, non ci piace dover ritirare tutti i panni appena stesi per le solite piogge pomeridiane e sentirli puzzare di umido per giorni.
Ci aggiorniamo presto, se ci liberano promettiamo di scrivere piú spesso.
Un abbraccio
Eloisia Tomassoni, Diego Cinti e Caterina Minnucci
VOCI DALLE MISSIONI - BENIN
Cotonou, 28 agosto 2010
Un saluto a tutti!
Come sapete questa settimana siamo stati ad Inà, ospiti della struttura che i frati cappuccini hanno in questo villaggio; non mancheremo dunque di raccontarvi, con questa ultima mail, la nostra esperienza!
Durante le 10 ore di viaggio necessarie per giungere a destinazione, abbiamo potuto osservare di tutto!!La strada che collega il sud al nord del benin sembrava infinita. é si asfaltata, ma la prima metà é dissestata e piena di buche che, grazie alla guida moltooo ma moooolto "sportiva" di fra August, siamo riusciti ad evitare con simpatici slalom!Potete immaginare che viaggio di lusso:) Al ritorno non é andata meglio, anzi!Più che un viaggio un' odissea, stipati in sette come sardine in una macchina da cinque posti con un nuovo autista, per niente pratico:)
Appena arrivati, abbiamo subito notato la differenza climatica con il sud, é stato spesso nuvoloso ma più volte é uscito il sole che quando picchia é più sopportabile vista la ridotta umidità rispetto a Cotonou!Abbiamo gradevolmente constatato che l'aria era molto più respirabile grazie all'assenza dello smog soffocante tipico della città!
La vita del villaggio scorreva con una calma, monotonia e tranquillità disarmanti, tanté che spesso, per come siamo abituati noi, durante le giornate la noia prendeva il sopravvento!
I primi giorni abbiamo cercando di ambientarci passeggiando per le vie del villaggio e osservando l'enorme varietà che ci circondava. I bambini ci guardavano curiosi, a volte spaventati, perché raramente vedono un BATURE (come qui chiamano l'uomo bianco)!Nonostante cio, nessuno mancava di salutarci e darci il benvenuto e, con alcuni di loro, ci siamo divertiti a fare sculture con i palloncini.
A differenza di come hanno scritto Marta e Samantha, all'inizio non abbiamo trovato tra frati e suore un atteggiamento cosi aperto a renderci partecipi delle loro attività. In particolare con le suore abbiamo impiegato un po per accaparrarci la loro fiducia. Cercando di non essere troppo invadenti, ci siamo accordati con loro e le maestre per fare attività ludiche con i bambini solo la mattina, durante la loro mezz'ora di ricreazione. Le suore, infatti, durante l'estate, aiutano i bimbi a migliorare l'apprendimento del francese accogliendoli nelle loro scuola, che é una sede indipendente dai frati legati a padre Vincenzo. Nella scuola hanno anche uno centro di riabilitazione fisioterapica. Oltre a cercare di fare con loro dei giochi e quindi regalargli momenti di divertimento, abbiamo lasciato alla responsabile diverso materiale didattico offerto dal Kappagiovani (manifestazione sportiva e artistica per bambini che si svolge da 3 anni a Capparuccia di Ponzano di Fermo).
Inoltre abbiamo visitato più volte il dispensario, sempre gestito dalle suore; qui abbiamo lasciato un po di giochi e vestiti per i più piccoli che vengono accolti in questa struttura, sia ambulatoriale che di degenza. La suora, specializzata in scienze infermieristiche, aiuta madri e neonati per diversi disagi medico-sanitari; anche se qui il cibo non manca vi sono gravi problemi di malnutrizione la cui causa principale é l'assenza di un'educazione alimentare. Le problematiche igienico-sanitarie complicano inevitabilmente la qualità della vita e lo stato di salute di molte persone. L'opera delle suore, quindi, non si ferma all'assistenza medica di prima necessità ma mira ad informare ed educare la popolazione cercando di modificarne i comportamenti a rischio radicati da tempo. Ovviamente cio non é facile, il percorso da fare é molto lungo, considerando che spesso mancano medicinali e latte in polvere necessari alla sopravvivenza de i più piccoli!
Abbiamo visitato anche il dispensario pubblico e il centro di maternità dove abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un parto naturale!!Solo le due coraggiose Alice e Valantina (come é stata ribattezzata) hanno assistito al parto!Lu Meu, invece, se l'é fatta sotto e, per evitare di farci rivedere tutto quello che aveva mangiato a colazione, ha preferito aspettare fuori!Dice che assisterà unicamente al parto della sua, ancora sconosciuta moglie!!é stata un'sperienza indimenticabile considerate le modalità e il luogo in cui é avvenuta, al ritorno vi daremo i dettagli!
L'infermiera, inoltre, é stata disponibile e gentile nell'illustrarci come vengono offerte cure, vaccini e controlli a mamme e neonati. Tranquilli abbiamo documentato tutto con mini videoclip stile Overland che non mancheremo di farvi vedere!
Infine, percorrendo una delle tante strade battute in terra rossa, ci siamo allontanati dal centro di Inà per addentrarci all'interno della fitta vegetazione e, attraversando campi di mais e cotone, siamo giunti al vicino villaggio di Gouà, dove abbiamo trascorso un pomeriggio insieme alla popolazione.
Siamo rientrati a Cotonou ieri sera e siamo davvero rimasti colpiti dall'accoglienza calorosa di tutti i ragazzi che studiano qui!Domani ci sarà una grande festa e tutti oggi sono indaffarati con i preparativi!
Durante gli ultimi giorni contiamo di visitare con padre Vincenzo il carcere minorile e il manicomio...sperando realmente che ci accompagni!A giorni, inoltre, faremo una piccola riunione con lui per discutere in merito di alcune adozioni a distanza che vorrebbe avviare e di un altro progetto da lui proposto di cui vi parleremo meglio al ritorno.
In conclusione di questo viaggio che dire?Di certo una splendida parentesi di conoscenza di questa realtà cosi diversa dalla nostra...ripartiamo per l'Italia con un po di amarezza per non aver potuto partecipare concretamente o anche prendere visione delle attività scolastiche della scuola di cui Aloe ha finanziato il muro di cinta, essendo vuota in questo periodo. Questo vale anche per gli orfanotrofi e la scuola ad Inà!
Ci mancheranno di sicuro i sorrisi e il calore di questo popolo cosi aperto allo straniero, la semplicità di bambini che si entusiasmano per ogni piccola attenzione che gli viene data, la possibilità di renderci conto che significa afforntare ogni piccola cosa quotidiana con risorse minime. Ci sogneremo il gusto dell'Ananas "vera" e dell' Ignam (tubero simile alla patata)!
Non ci mancherà di certo l'insopportabile umidità, mangiare sempre riso e cous cous, bere acqua dal gusto discutibile, respirare lo smog soffocante della città ed essere circondati da cosi tanta sporcizia. La cosa che più di tutte ci lascia l'amaro in bocca é la continua richiesta da parte della gente di soldi, é davvero il danno più grande che l'uomo bianco ha fatto qui rendendoli dei mendicanti e dando loro un'idea sbagliata di alcuni di noi!
Un abbraccio a tutti!
Alice Ciccolini, Cristian Rossi, Valentina Minnucci
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