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Conferita a Padre Raniero Cantalamessa la laurea "honoris causa" in Comunicazione Multimediale

Padre Raniero CantalamessaPubblichiamo una riflessione di Mons. Duilio Bonifazi, direttore dell'Ufficio diocesano Scuola, Cultura e Università

Lunedì 26 aprile l’Università di Macerata ha conferito a Padre Cantalamessa la “Laurea honoris causa” in Comunicazione multimediale. L’avvenimento è stato preceduto da qualche contestazione nel mondo accademico maceratese. Una riflessione ritengo opportuna: ciò è dovuto non solo alla cordiale amicizia personale che mi lega a padre Raniero.

La personalità e la rilevanza culturale dell’opera di Cantalamessa meritano bene una “laurea honoris causa”, che si aggiunge degnamente alla laurea in Teologia e alla laurea in Lettere classiche di cui Raniero era in possesso, e alla sua qualifica di professore ordinario di Storia delle Origini cristiane nell’Università.Degno di nota è il fatto che Cantalamessa aveva volontariamente rinunciato all’insegnamento accademico per dedicarsi interamente alla predicazione in varie nazioni del mondo, con spiccata attenzione al dialogo culturale del Cristianesimo con il mondo contemporaneo. Che la “Laurea honoris causa” conferitagli sia in Comunicazione multimediale è ben giustificato dal fatto che Cantalamessa, oltre alla sua  attività di Predicatore della Casa Pontificia dal 1980, è entrato, con competenza e grande capacità, nei mezzi di comunicazione sociale. Tutti ricordiamo il programma di cultura religiosa Le ragioni della speranza condotto su RAI 1 e i suoi interventi nella rubrica televisiva A sua immagine. E’ da evidenziare la felice coincidenza dell’avvenimento dell’Università Macerata con il Convegno promosso dalla CEI sui Testimoni digitali: Padre Cantalamessa è anche un valido Sacerdote digitale, nel momento in cui Benedetto XVI ci ricorda che,con l’avvento del digitale, il sacerdote viene a trovarsi in una “storia nuova”.Oggi il digitale rischia di essere agnostico e poco interessato alla questione di Dio, soprattutto nel suo volto cristiano. Nella sua “Lectio doctoralis” all’Università di Macerata Cantalamessa ha detto: “ Nell’era della comunicazione di massa dobbiamo porci la domanda: noi esseri umani ci serviamo della parola per comunicare vita e verità, o, al contrario, per diffondere la morte e falsificare la verità?”. Ha poi denunciato con amarezza: “Ai media non interessa tanto la verità, quando la novità”, perché “quello che i mezzi di informazione cercano, eccetto qualche lodevole eccezione, è lo scoop”. Cantalamessa stesso è stato di recente vittima di una tale distorsione dell’informazione, quando nella liturgia del Venerdì Santo aveva citato l’opinione espressa da un ebreo, che aveva fatto un parallelo tra gli attacchi alla chiesa per i preti pedofili e “gli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo”. In questo quadro, ci uniamo ai tanti che ritengono veramente senza giustificazione oggettiva la contestazione di alcuni ambienti accademici maceratesi nei confronti del conferimento della “laurea honoris causa” a padre Cantalamessa.    

 

 

Mons. Duilio Bonifazi

Direttore Ufficio diocesano Scuola, Cultura e Università

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