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Calorosa accoglienza per la prima ballerina etoile della Scala a Corridonia
Una fisicità da vera artista, una postura segno di uno stile e di un’arte connaturati. Liliana Cosi, dal 1968 prima ballerina etoile del teatro alla Scala di Milano, ha letteralmente attratto l’attenzione del numeroso pubblico che lo scorso 11 marzo l’ha accolta al teatro Lanzi di Corridonia, invitata dal Comune, dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile e dalla Vicaria.
Dopo l’introduzione di Don Massimo Fenni ed il saluto del sindaco Nelia Calvigioni, sollecitata dagli spunti e dalle domande di Don Giordano Trapasso e di Francesco Fioretti Liliana Cosi ha raccontato la sua esperienza artistica permeata dell’esperienza di Dio. Un’esperienza narrata nei dettagli nel suo libro intitolato “Etoile, la mia vita con Dio” (edito da Città Nuova) in cui ha raccontato la sua carriera luminosa e in costante ascesa e la scoperta di Dio che - come ha scritto – “ha dato nuova luce e senso alla sua passione per la danza”.
Nel corso della serata ha voluto far partecipi i presenti del suo primo avvicinamento a Cristo, avvenuto grazie alla lettura de Il Dialogo della Divina Provvidenza di Caterina da Siena. L’incontro concreto con il movimento dei Focolari l’ha poi aiutata ad entrare pienamente nella vita cristiana e ad incarnare la fede. Il secondo passaggio della sua vita è stato l’esperienza della danza, prima a Milano e poi in Russia dove si è perfezionata tecnicamente. Nella danza Liliana ha fatto esperienza della bellezza che conduce necessariamente a Dio, ha sperimentato l’alta spiritualità di un corpo che esprime bellezza, ha colto il vero valore della tecnica come espressione alta di bellezza. Il terzo passaggio è stato la scelta, strana e controcorrente, di lasciare la Scala di Milano, e dunque una carriera garantita, per avvicinare la danza vera, quella per tutti, non lasciata ai confini di alcune élites. Di qui il trasferimento in Emilia Romagna dove ora dirige una scuola.
L’iniziativa era organizzata dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Fermo e dalla Vicaria di Corridonia nell’ambito della Giornata Mondiale della Gioventù che quest’anno, sul tema della ricerca della felicità ispirato dal Vangelo di Marco (“Maestro buono che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”) culminerà proprio il prossimo 27 marzo (Zona Industriale – ore 15.30) con la convocazione diocesana dei giovani delle scuole superiori e la benedizione delle Palme.
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