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Notizie dalla Diocesi

7 Febbraio 2010: primo incontro dell'Arcivescovo con i nuovi Consigli Parrocchiali

sintesi dell'evento a cura di Manuela Marini

7 Febbraio 2010 - Convegno DiocesanoL’esercito di più di mille persone è arrivato nel pomeriggio del 7 febbraio al seminario vescovile, come pronosticato da Don Andrea Andreozzi nell’articolo del n° 4 de La Voce delle Marche. Tutti i consigli pastorali delle varie vicarie e delle centoventitre parrocchie erano rappresentati ed il Vescovo è stato felicissimo di poter finalmente coronare il suo sogno di incontrare tutti. Dopo la preghiera dei Vespri si è iniziato l’incontro nello Spirito di comunione cristiana. S.E. Mons. Luigi Conti ha posto subito in chiaro le difficoltà di una delle diocesi più grandi delle Marche che tocca ben tre province (Ascoli Piceno, Fermo, Macerata) e quindi la necessità di mettere a fuoco l’identità degli operatori pastorali. Sua Eccellenza sta perciò lavorando ad un testo da condividere, ed a cui ispirarsi, nei vari consigli pastorali e degli affari economici. Questi ultimi non possono non lavorare con gli stessi scopi dei primi, pur nella diversità d’intervento. A tal proposito è in progetto anche un incontro fra i rappresentanti dei consigli economici e l’economo della curia. Nel frattempo è stato chiesto da Mons. Conti che ogni membro del consiglio pastorale o economico legga la IV Nota Pastorale “La Carità del Vangelo” in cui si fotografa la realtà del nostro territorio e si danno le direttive per “Prendere il largo” in riferimento al “Duc in altum” di Giovanni Paolo II. Analizzando la realtà della Chiesa del nostro tempo, il Vescovo ha affermato che occorre non più “annunciare il Vangelo in un mondo che cambia” ma annunciare una nuova Chiesa. La parrocchia è la forma vera e concreta della Chiesa in cammino.

7 Febbraio 2010 - Convegno DiocesanoL’Arcivescovo ha poi proseguito la sua analisi affermando che, in questo momento, la Chiesa viene ricondotta nel deserto specialmente nel Nord Europa, dove va scomparendo. Stiamo assistendo all’interruzione della narrazione della fede da parte della famiglia, della scuola e della parrocchia. Conseguente è il calo delle vocazioni e il deficit crescente della credibilità della Chiesa. I consigli hanno, a tal proposito, la responsabilità del sostegno ai sacerdoti. Nella complessità delle situazioni sociali attuali si richiede un discernimento e un cambiamento. C’è necessità di nuovi servizi ed è per questo che il vescovo punta sul diaconato. Il diacono ha il compito di ricordare perennemente alla Chiesa che essa vive nel mondo e per il mondo, “anche se alcuni presbiteri pensano che non facciano nulla di diverso da loro stessi o dai sacrestani” ha affermato Mons. Conti. Compito del Presbitero è raccontare e spiegare chi è Gesù Cristo, specialmente ai catechisti e agli sposi cristiani, poiché presbiteri e sposi, insieme, sono mediatori dell’amore di Dio. “Noi presbiteri dobbiamo ridimensionare la nostra autorità –ha sottolineato il Vescovo- poiché essa è relativa al nostro rapporto con Gesù. Noi non siamo il Cristo, lo dobbiamo far intravedere”. Proseguendo su questa linea, Sua Eccellenza ha spiegato che la Chiesa è tutta ministeriale, ognuno di noi ha ricevuto un carisma; ed è missionaria. La fede e la Chiesa, infatti, nascono dall’ascolto della Parola, si rafforzano e si formano nell’Eucarestia, annunciano e testimoniano la carità. Per questi motivi ogni cristiano e ogni parrocchia sono missionari. Approfondendo poi l’analisi della Chiesa Italiana, Mons. Conti afferma che essa vive qualche ambiguità; gli uomini di Chiesa, spesso, guardano i numeri, il successo. Ma successo non è un nome di Dio. Alle volte, nella disperazione dei pochi numeri, il sacerdote va alla ricerca di un successo visibile e non si rende conto che egli non è un fac-totum ma l’uomo dello Spirito e i laici debbono aiutarlo ad esserlo! Essi debbono chiedergli di occuparsi dei sacramenti della Riconciliazione, dell’Eucarestia, di portare lo Spirito, al resto ci pensino i laici stessi. “Magari vi mandano a quel paese… Perdonateli!” La realtà che ci interroga ha grande nostalgia della Famiglia- magari povera ma unita, ed è questo sacramento di Unità (fra Dio e gli uomini e fra uomini e uomini) che i laici sono chiamati a realizzare con i presbiteri per poter incidere positivamente nella realtà. Occorre un clima di Comunione per rispondere agli interrogativi di ogni uomo ed aprire gli occhi sul cambiamento epocale della nostra società; “il cambiamento è spaventoso - ha affermato il Vescovo Luigi - ma noi facciamo le messe come cinquant’anni fa!” Proprio per star dietro a questo cambiamento occorre aggiornarsi sulla comunicazione, ma “Non è possibile educare a comunicare se la Chiesa non è già in comunione, poiché è la Comunione il nostro messaggio!” l’Arcivescovo ha poi osservato come i mass media stabiliscono il trend delle comunicazioni sociali e quindi che dobbiamo conoscerli ed usarli, e ha quindi esortato ad usare quelli della Diocesi: Radio Fermo Uno, La Voce delle Marche e il sito diocesano. Continuando sulla trasmissione del Vangelo Sua Eccellenza ha poi chiarito che le dimensioni in cui vivere e trasmettere il Vangelo sono quattro: Vocazionale( padre, madre, presbitero etc.), Missionaria (la Chiesa o è missionaria o non è Chiesa), Ecumenica (in relazione con le altre religioni) e Caritativa (nella nostra diocesi si fa tanta carità ma occorre soprattutto portare il Vangelo). L’Arcivescovo ha spiegato che, per tutte queste ragioni, oggi è urgente una Iniziazione Cristiana che va reinventata e rivolta agli adulti che debbono essere re-iniziati alla fede. Ha poi chiarito che chi fa parte dei consigli pastorali non va per fare per gli altri ma anzitutto per crescere, egli, nella fede; e soprattutto che la parrocchia è una Comunità Educante e per esserlo deve anzitutto Pregare insieme e condividere la Fede, magari attraverso il metodo della Lectio Divina. Concludendo, S.E. ha indicato un Metodo Pastorale in quattro tappe: Verifica di ciò che esiste, Obiettivi, Programmazione (verso adulti e famiglie anzitutto) il tutto basato sulla Comunione fra tutti i membri.

 
INTERVENTI DELL’ASSEMBLEA

- Don Francesco Monti ha invitato tutti i presenti ad approfondire nell’analisi della realtà attuale.

- Raffaele Landolfo di Civitanova dopo aver detto di aver compreso l’importanza della Curia e aver ribadito l’importanza del carisma di ogni persona, ha sostenuto l’importanza di usare i nuovi sistemi di comunicazione in maniera razionale e funzionale.

Mons. Conti ha ricordato che questo è un obiettivo che la diocesi sta perseguendo e che in ogni consiglio pastorale ci deve essere qualcuno che si occupi di questa forma di comunicazione.

- Don Enzo di Sant’Elpidio a Mare ha ribadito l’importanza del rapporto umano nella relazione.

L’Arcivescovo, osservando che il rapporto umano va certamente salvaguardato e altresì vanno utilizzati tutti i mezzi che oggi ci permettono di portare il Vangelo, ha citato il Papa che esortandoci ad usare questi mezzi dice “Guai a me se non evangelizzo”

- Vincenzo di Porto Sant’Elpidio ha ribadito l’importanza di unità e perdono all’interno dei consigli pastorali e notato che, nonostante il Sinodo, nella sua parrocchia si sono svolte più veglie Pasquali; citando, poi, il Papa in visita alla sinagoga di Roma, ha ricordato “Dobbiamo stare attenti a non fare della nostra identità un’idolatria”

Il Vescovo ha risposto che responsabilità di queste scelte è dell’autorità della Chiesa, responsabile è il Vescovo stesso che cerca di promuovere l’unità nella diversità.

- Francesco di Corridonia ha ribadito l’importanza dei corsi per fidanzati nella sensibilizzazione alla fede, alla re-iniziazione cristiana con l’auspicio di una continuità alla partecipazione degli incontri da parte delle nuove famiglie e alla rivalutazione degli oratori.

S.E. ha invitato tutti a cercare di formare e seguire gli oratori, luoghi dove poter fare esperienza di Gesù, luoghi di iniziazione cristiana, insieme all’ambiente familiare.

- Rosario di Fermo, spiegando che, essendo anziano e da lungo tempo membro del consiglio pastorale, si ritrova sempre con le stesse persone, non c’è un ricambio. Inoltre, ha continuato, manca l’unità perché la Parola di Dio non è il centro della nostra vita, forse servirebbe la visita del Vescovo.

Mons. Conti ha spiegato infine che è impossibile visitare tutte le parrocchie ma egli visita le unità pastorali. Riguardo al primato della Parola, ha esortato tutti i consigli pastorali ad incontrarsi per qualche Lectio Divina; e riguardo al ricambio generazionale, S.E. ha invitato tutte le persone che nella chiesa svolgono una qualche forma di servizio a partecipare ai consigli pastorali.

 
Manuela Marini
Commenti dei lettori
1 commenti presenti
  • Fratel Raffaele paolucci

    30-06-2010 15:22 - #1
    Cerco il mio maestro delle elementari fratel Raffaele paolucci ho desiderio di contattarlo
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