Archivio Notizie dalla Diocesi
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intervento di mons. Duilio Bonifazi
Come Ufficio Diocesano Cultura riteniamo doveroso ora fermare l’attenzione su due dei tanti problemi sollevati dalla sentenza della Corte europea che vieta di esporre i Crocifissi nelle aule scolastiche. Il primo riguarda la laicità dello Stato e delle istituzioni pubbliche; l’altro riguarda l’emergenza educativa che stiamo vivendo. In questa sede tocchiamo il problema della laicità solo in rapporto al problema dell’emergenza educativa.
E’ questo il momento in cui, al centro del pensiero europeo, anche Habermas richiama l’attenzione sul ruolo sociale della religione, ne rivendica la legittimità e auspica un modo nuovo di intendere la laicità dello Stato e delle istituzioni pubbliche, dando spazio, cittadinanza e voce alla religione. Proprio in questo momento, su richiesta di una aderente ad una Associazione di atei e agnostici, la Corte europea vieta l’esposizione dei Crocifissi nelle aule scolastiche, in nome anche della laicità della scuola. Evidentemente, agendo in questo modo, la Corte mette in campo la vecchia concezione della laicità, che vede la religione come puro fatto privato interiore, negandole diritto di cittadinanza e di rilevanza sociale. Questo fatto, oggi inspiegabile dal punto di vista culturale, ci sembra ancora più grave se ci poniamo di fronte all’attuale emergenza educativa, nella quale la stessa scuola si trova coinvolta. Riteniamo infatti che togliere i Crocifissi dalle aule scolastiche non è un contributo alla soluzione dell’attuale emergenza educativa, ma è un impoverimento della proposta che la scuola può portare avanti nell’educazione delle future generazioni. L’educazione oggi costituisce una urgenza che assume spesso il carattere dell’emergenza. E’ necessaria un’alleanza educativa per vincere l’emergenza. Il Crocifisso esposto nelle aule scolastiche non impoverisce, ma arricchisce i fattori che possono contribuire al messaggio educativo che la scuola può proporre alla libera riflessione e adesione dei giovani. Ciò rimane vero sia per i credenti,sia per i non credenti, al di là del fatto che per i cristiani il Crocifisso assume anche una specifica dimensione religiosa di fede, che è loro propria e che non intende essere imposta a nessuno. Il messaggio altamente umano ed educativo del Crocifisso è eloquente per tutti: è l’icona dell’amore, della donazione gratuita di sé e della violenza estrema cui può soccombere l’innocente, quando le forze del male lo aggrediscono. In questa prospettiva, anche il Crocifisso esposto nelle aule scolastiche può contribuire alla soluzione dell’attuale emergenza educativa.
mons. Duilio Bonifazi; Direttore Ufficio Cultura, Università e Scuola
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